giovedì, gennaio 12, 2017

403, Rivisto





Ho visto (in sogno) le mie due mascelle che cadevano.

TRATTATO DELLE BENEDIZIONI





E’ poco più che l’ora. Posso vedere fuori dalla stazione? Grazie. Volete che vi dica di loro. Li ho visti. Hanno preso velocità subito dopo la seconda uscita verso sud, lì ci sono tutta una serie di strade sterrate che servivano la vecchia ferrovia. Sapete, Ribelli. Se si arriva lunghi lì, addio sogni di gloria. La gente viene in questa città pensando di poter fuggire dal proprio destino ed iniziare una nuova vita. Può essere. Può essere che il passato sia solo una bolla di catrame; il catrame, se sollecitato, può esplodere e sei di schiena puoi splendere sempre come un fiore di campo. Questa cosa non vi porterà a niente. Nonna ci teneva sulle proprie ginocchia. A me e a mio cugino era molto affezionata. Leggeva molto, ci leggeva di tutto. D’inverno non c’era nient’altro che leggere, tenere i piedi in pozze di ceramica con l’acqua calda. Il fuoco acceso e le coperte sulle spalle. Ridevamo. Poi nostra zia prendeva a recitare. Era stata una discreta attrice di teatro. Teatro da camera in città lo chiamavano. Autori del nordeuropa. Almeno due volte a settimana diceva queste parole: Ho letto molto da bambina, questo è indubbio. Le scritture, gli scrittori che hanno fatta sacra questa nazione. Io sono il di loro mercurio, il loro messaggero. Vedi, guarda lì. Era rimasta in cinta a sedici anni, la prima delle altre volte. Una bella donna, ben tenuta. Mi facevo anche delle fantasie. Allora non riuscivo ancora a masturbarmi, non che questo vi possa interessare. Quello che ho visto è stata una scintilla sull’asfalto. Questa è una notte fottuta. Siamo soli come cani in tutto questo buio. Cristo, non ci diranno dove andare e di certo non verranno a dirlo proprio a voi. Parlate con me, state ad ascoltarmi, sono la vostra unica risorsa sul campo. Potremmo ascoltare della musica classica? No? Ci credete, che ancora ai nostri tempi, nel mesozoico tecnologico di quasi duemila anni dopo Nostro Signore, Mozart rimanga una cosa incredibile? Agisce sui testicoli. Meglio ancora Beethoven. A nove anni Beethoven mi ha cambiato la vita. Nietzsche venne verso i tredici, anche se ne avevo sentito parlare molto prima. Cristo santo, tutto questo affare aveva un origine, no? Un bisogno di soldi. Voi avevate sempre bisogno di successo, carriere, conti in banca da gonfiare, assegni da staccare per una corsa verso l’inferno. Un uomo sdentato cammina fuori dalla vetrina di un negozio per veterani di guerra. Un cappotto, delle scarpe. Guardate i cartelloni pubblicitari, cosa vi propongono. Una nuova generazione sta sempre arrivando. Questa linea che sto tracciando può portare alla fine di molte delle vostre esperienze. Passioni, finte vite, parti. In un piazzale, senza che il cattivo di turno venga a spezzarvi l’osso del collo. Ogni tanto mi chiedo, perché queste donne abbiano una necessità così vera, di maternità. Le guardo, ci parlo, ci sto a letto. Non ne avete. Voi non siete madri. Voi avete perso il treno della maternità quando avete voluto fare le donne, non esserle. Camminavamo lungo il ciglio della strada, prima dei fossati. Terra, legno, parti elettriche, lamiere. Prima avevamo visto un cartellone con la faccia di un clown che proponeva fuochi d’artificio. Dopo quel cartello siamo usciti a fare benzina. Mi sono fatto un doppio bourbon e tre birre. Erano le sei di sera. Le ho lanciato le chiavi e le ho detto, guida tu.






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