domenica, dicembre 31, 2017

Tu sei New Orleans


Scrivo l'ennesima cosa su di te
sono mesi da frisco a qui
ora, stamattina
ti ho parlato di parigi

nella porta che batte
nella porta della mia assenza
so che non sono lì con te adesso
ma se non mi vedono

faccio passare
le mie parole dove posso
& respiro solo l'aria che mi dai
sono mesi

così brillanti
che non ti stanno sulle dita delle mani
sarebbero una fantasia
sarebbe dirti troppo.

Il problema è che non riesco a fermarmi
a scrivere di te.

Tu sei New Orleans,
tu sei quello che cercavo
&d ho trovato.






M.159


Hey Mary
questa l'aveva
già sentita
l'aveva già letta

ti prego
dimmi di no
dimmi di no
quando sbaglio

dimmi di no
quando mi rovino
dimmi solo
no

Hey Mary
ti ricordi quando
abbiamo visto
quel camion

alla pompa di servizio
ti ricordi di Andy Kaufman
degli scacchi a New York
del Monopoli & del Risiko

il fuoco a Pompei
i libri ad Alessandria
i musei a Washington
io perso nel Vermont

anche se a noi
non sono mai
interessate queste cose
infatti stiamo tornando all'Orangerie.




M.158



Dopo tutti questi anni
stato in giro
stato da solo
ad esplorare il mondo

dopo questi anni
di solitudine & devastazione
di privazione & dissoluzione
posso avere un momento

posso finalmente
stare con una donna che amo
& che mi ama, credo
(si è anche scottata la bocca per me).





M.157


Amore mio sconsolato
con i tuoi capelli
& me stesso

tesoro mio assoluto
tanto tutti sanno
che ti chiamo così

da mesi

benedizione santificata
voto protetto
testa immacolata

i miei polsi sono sul tavolo a te la scelta
non è detto che tutte debbano essere
canzoni per i morti

(vedi che tutto
quello che dicevano
si è rivelato
falso?)

vedi
che siamo noi
& non loro.

N&M.
Gli altri stiano
pure a guardare.



M.156


In quello che hai visto
spero che tu abbia visto
una nuova nazione crescere

in quello che hai visto
sotto la pioggia che non cessava
& gli sputi della gente

spero che tu abbia visto
una nuova vita per noi
un nuovo inizio


M.155


Ci sono cose
a cui nessuno crede
& non è che dobbiamo
crederci per forza
ma tu mi dici
che non credo in niente
ma io per noi
sono stato chiuso
nella chiesa di pietro e paolo
per ore & ore
per giorni
& mi dicevo
che se il parco di north beach
& che se san fran
&ra stato l'inizio
di tutta la mia vita mentale
non poteva abbandonarmi
proprio quando
ero arrivato più morto
& più maturo di sempre
dopo vent'anni di vita
dopo una vita di libri letti
di studi fatti
dopo aver fatto oltre 60 mila chilometri
in macchina in quel paese
mi dicevo
che non potevo essere
così tradito a morte
dal sogno americano
& da tutto quanto avevo dato
mi dicevo che non poteva essere così
di fatti non lo è stato
di fatti
come dicevo ad appena quindici anni
il tempo mi darà ragione
& ho dannato & mi sono dannato
ho perseverato
ma ora mosè
come quando diceva
ecco ora non mi crederanno
è qui che mi dà il suo aiuto
per dirmi che esiste un popolo eletto
& che lui era solo
ma che un giorno
il profeta in patria
venne seguito
& io non ho trovato un popolo
ma ho trovato la città di M.
& M. è tutto quello che cercavo
&d aspettavo
alcuni guidano popoli
altri si accontentano di città
fatte di sole donne.




M.154


Questa è una piccola elegia
per chi non crede
per quelli come me

per quelli sempre pronti
a giudicare i diversi
& dichiararli falliti

questa è l'eterna fermata del bus
abbandonata & solitaria del nono distretto
perché prima è passata katrina

questa è la mia new orleans
con tutta la sua resilienza
venuta fuori dai suoi momenti più drammatici

dai suoi momenti di morte profonda
questo è un piccolo scritto
per chi non crede ai visionari

per chi abbandona le persone
& per chi massacra le persone
per le proprie presunte debolezze

& le demonizza per il loro passato
questo è per Miriam
&d è per la sua città

questo è per la nostra stirpe
per la nostra progenie
& per gli astri

questo è per i suoi capelli
per i suoi occhi
per la sua bocca

per il suo corpo
per quando il suo corpo
mi accoglierà dicendomi

ehy sai sono qua, ciao
& insieme diremo
l'uomo è già stato sulla luna


M.153


Andy Kaufman
per il resto della nostra vita
con i REM in sottofondo

come sono lontani
certi paesi
hai sentito satana arrivare?

hai per caso
detto qualcosa
hai pensato

che fossimo migliori
che potessimo fare la differenza
ma tu ti sei mai divertito come noi?



venerdì, dicembre 29, 2017

M.152


E' una strada
che abbiamo deciso
di percorrere
tanto tempo addietro

&' dove ci siamo formati
dove i nostri amori sono andati
dove abbiamo perso madri & padri
in tenera età sotto i nostri occhi

la gabbia per i serpenti era piena
il mio vagabondaggio senza fine
& quello che ho visto, vissuto, sentito
&ra letteralmente irracontabile

& di sicuro
non era pubblicabile.




M.151


Ho poco da dire stasera
letto molto in questi giorni
visto molti film
stato qualche ora con lei

volevo chiederle
se si ricordasse
di quando mosè
era nudo alla meta

ah, a proposito
se sapesse
che consulto la bibbia
ogni giorno

& che a north beach, san francisco
nella chiesa di pietro & paolo
mi disperavo nelle mattine
chiedendo aiuto & protezione per lei

cosa direbbe lei, domani
ora che le sto dicendo
tutta la verità
ora che gli scacchi sono finiti

& che i tavoli dei giocatori di mezzo mondo
dai poveracci ai professionisti
ecco cosa ci dicono di mosè
l'uomo ci ha dato le tavole

mosè era un agitatore
su un piccolo percorso
ma di fatto viene chiamato
signor esodo

d'altronde parlava
con uno che gli tuonava
io sono colui che sono
esodo 3,13

ma in tutto questo
nei miei libri
di James Lee Burke
di Woodrell

le mie glosse, i miei libri comprati
sul sistema carcerario americano
dei miei libri sulle rivoluzioni
dei miei libri sul femminismo

dei miei libri sulla sinistra
dei miei studi da nietzsche in poi
di questa libreria quasi sfondata da Jung
da questo viaggio destinato

che mi trovo sulle spalle
& che non posso condividere
con nessuno & non condividerò
mai con nessuno

di tutti i miei dischi
dalla classica
al rap di compton
del mio archivio fotografico

è ora di chiudere la porta del mio studio
non rimane molto da dire
se non fare quello che devo fare
domani. E so che sarò un uomo giusto.














M.150


Ciao tesoro
mio assoluto
ciao per quelli
che saremo dopo
ciao amore mio
per quello che
siamo stati io & te
siamo sempre stati diversi
stare con te era tutto
ciao mio amore assoluto
& se domani ci sposassimo?

E' solo un'idea come un'altra.

Il mio Vero Brano per Mary



sto spingendo un elefante
dritto nello spazio
per me & per te

perché io rimango sempre
fermo & rapito
quando guardi una scala

nonostante la mia vita
mi chiedo ogni giorno
perché io mi sia innamorato

così tanto di te
non ci sono spiegazioni
so che nessuno ci farà le feste

& quando tu leggerai questo brano
sarai stanca & arrabbiata
ma io spero che gli altri capiscano

che se per noi
sono stati tavoli rotti
accuse tirate addosso

io ti guardo
per i minuti
che mi concedi

poi ogni tanto
mi metto da solo
& questo capita anche a casa

& sogno & voglio
avere una vita assieme
ciao piccola mia

ho sempre pensato
che le parole
potessero cambiare le persone

ora con te
dopo quasi trent'anni
so che le cose possono accadere.

Poi sei arrivata tu.








mercoledì, dicembre 27, 2017

M.148



E' passato
quasi un anno
o forse poco più
che sei mesi
gli astri hanno rotato
il sole si è chiuso
dove non possiamo vederlo
un sobborgo di los angeles città
ma è dove non vedo te
che io inizio a scrivere
qualche volta
a qualche isolato da qua
il vecchio incubo del tempo
un monarca morto con una lama al collo
& se cerchiamo & cerchiamo
& se cerchiamo & cerchiamo
& se non sentiamo
rimaniamo
nel solo posto
che conosciamo




M.147


So che hai perso
tutto quello
che ti ho regalato

so che l'avevi messo
in una busta di plastica
& che è andata persa

non era molto
a quei tempi
io non ero molto

la gente attorno
in california o in louisiana
dobbiamo resistere

senza tenerti per le mani
un negozio di orologio & robivecchi
ogni tanto guardavamo

verso il buio del fiume
il più delle volte
era per tornare a casa.






lunedì, dicembre 25, 2017

M.146


Noi non saremo
mai madre & padre
sarebbe ingiusto

non possiamo fare questo
ad un essere umano
sappiamo chi siamo

anche se mi siedo
mentre ti tengo la testa
& faccio predizioni

dandoti un mazzo di fiori
&un bicchiere di sherry
noi non possiamo farlo

certo che il destino
ci ha voltato le spalle
ma noi siamo abituati

& tu questo lo sai

non permetterò
mai niente di simile
proprio per quello

che siamo stati noi
& tu questo lo sai
tu sai tutto








M.145




Le quatro di mattina
potrei scrivere
sono le undici

ogni tanto riguardo
i miei sette libri scritti
a meno di 36 anni

potevano essere almeno undici
& con la tua faccia
potevano essere quattordici

poi la fotografia & la musica
il mio viaggiare in una scatola
a stelle & strisce

certo che ti ho abbandonata
& prossimamente
penso di farlo per sempre.



M.144


Tu amante in pelliccia
mentre mi tieni la mia mano
& la tua mano non suda più

& io parlo alla bottiglieria
&hy tu che bevi vino rosso
solo perché ne hai voglia

ehy tu che si direbbe
un giorno saranno marito & moglie
quante balle buone per gli occhi degli altri

tu che ti vuoi mettere a fianco a Kant
& togliergli il posto
tu seduta all'Orsay

io nell'aranceto
come un orso
come quello che sono




M.143



Quando ero nell'età
in cui si passa da bambino a uomo
& a me è sempre capitato tutto prima
capitato sempre così in fretta
perché voluto
perché volevo arrivare prima
dicevo alle donne & alle ragazzine
che avevo che il tempo
mi avrebbe dato ragione
che la stella che vedevo
era dignitosa & pronta
dicevo cose stralunate
sotto le piante a tarda notte
le persone come me
non sono mai state bambini
& disdegnano l'età adulta
& si dicono & dicono agli altri
attenzione a darmi così scontato






M.142




Dunque c'erano
queste due, tre ragazze
ben vestite
una mi aveva
particolarmente impressionato
perché leggeva
nel disastro del party
& secondo me era sotto sedazione
O aveva bevuto una bottiglia
prima dio uscire
warren zevon
in quel mese andava
per la maggiore





M.141



Ecco il segno
che tanto attendevo
prima della conversione della valuta
ecco che si può perdere a vista
l'occhio sullo spazio



M.140



Uomini di mezz'età
con donne ancora più vecchie
cosa avete fatto voi
con i vostri bicchieri di vino spremuti
i vostri rapporti di pochi minuti
ehy voialtri là
chiusi là nell'ennesima occasione della vita
chiusi in rapporti orali in un confessionale
od in una stanzetta d'ufficio






M.139



prima questo era solo
un altro brano
con una direzione precisa

doveva essere qualcosa di bello
qualcosa di gradevole
ma poi ho perso il taccuino

& mille altri brani assieme
vedi come la pelle
mi si gonfia, mi si infiamma

certo che non so più cosa è vero
certo che non credo neanche più
a un tuo passo in una farmacia della mente

venduto per poche parole
fino al rullo delle rotatorie
prima era un altro brano

sabato, dicembre 23, 2017

M.138


Anche se non sei qui
anche se una volta
ero uno scrittore politico
o uno scrittore di situazioni dure
ora che scrivo, di nuovo
ora che finalmente
& per me non esistono
angeli, demoni, madri, padri
ora che il mondo
é l'unica cosa che ci meritiamo
ora che niente ci è riservato
prendiamoci il nostro posto al mondo
& sediamoci, per sempre.




M.137


Non è vero
come ti dicevo
che da qualche parte
nel deserto
ci sia una foresta
ho mentito su molte cose
ma ho supposto
ho immaginato
un altro finale per noi
& quando non posso
provare niente al mondo
quando non posso dimostrare niente
ecco che allora inizio
a parlare di te

M.136



quello che meglio ti descrive
non sono le mie parole
i miei libri pubblicati
& sparsi per il mondo
non sono le furie sulla mia schiena
sempre pronte a fare vittime
le parole che ti descrivono meglio
non esistono nelle mie lettere scritte & calpestate
quando bruciavo le notti & le mattinate
dall'altra parte dell'oceano
le parole per te
non sono un libro dedicato a te
con il tuo nome in copertina
oppure chiamarti per nome
oppure dirti, come adesso
tesoro mio assoluto
tesoro mio incrollabile
o usare nomi letterari, posticci
chiamarti la maga
come faceva cortazar
o maggie may, o maggie
come hanno fatto altri
non c'è nome
che ho trovato
in tutto questo tempo
se non il tuo
& il tuo inizia con la M.









giovedì, dicembre 21, 2017

M.135



E se dicevo
la verità
cara Yvonne
nella finestra
della mia crescita

(e ogni strada è stata tracciata
per arrivare ad una fine)

poi ti hanno ricoverata
& io ogni notte
ho aspettato la liberazione
ma so che non avverrà mai

quindi scrivo
come posso scrivere
scrivo quando riesco
a scrivere

anche se le persone
mi disgustano
& mi consigliano
di gettarti VIA

come un corpo avariato
come si permettono
io sono stato su quella barca
& io ho visto l'orizzonte

&d io sono stato
in quello che siamo stati
come si permettono
quando tu

sei più indefesa
quando non rimane
niente di niente
quando non rimane

niente di te
delle tue parole
tesoro mio assoluto
come fate

mettete che adesso
vi tocchi dissolversi
abbiate almeno la dignità
& statemi lontano

statemi lontano
perché seduto sul letto
penso alla donna che ho amato

statemi lontano
perché non ho mai fatto prigionieri
non posso farlo, per lei

non potrò mai farlo
mio piccolo destino
dea senza capacità

se mi fosse chiesto
verrò con te
perché le parole

sono queste
sono quello
che valgono

& dopo non ne rimane
più niente
non ne rimane.







mercoledì, dicembre 20, 2017

M.134





Sulla curva
prima di entrare in città
non mi interessava
aver rapporti con donne
quindi ho creato un impero
& su quella fortuna
ho destinato la mia famiglia


M.133


come dicevo
quel periodo
vivevo fuori città
in una casa
sulla curva del fiume



Federe, 2





La frase che mi rimprovera, mentre qualche sera perdo conoscenza e finisco sul pavimento della cucina o di quello che ne rimane, a dormire, stanco, sfatto. Le mie giornate migliori: a guardare fuori e a pensare chi eravamo, in quel parcheggio. L’ho detto tante volte ad Adele: tutti gli anni buttati via. Tutti quegli anni vissuti con niente, cercando nostra madre o nostro padre, a viaggiare, sperando che un piccolo gesto ci portasse fuori strada, e per piccolo gesto, intendo quando sia io che lei, insieme o no, facevamo quel passo oltre il concesso, o il conceduto. Una volta l’ho dovuta trascinare per centinaia di metri ed aspettare ore e ore, quasi tre giorni, prima che si riprendesse dal suo coma eroico. E io mi ero detto, sai che c’è, me ne giro per bar, finché tu non mi chiami e non mi dici che sei ancora viva sorella. Ero pronto a seppellirti. Voglio che si sappia. Ero convinto che saresti andata. Andata e mai più tornata. Ti rendi conto, di cosa ti sto dicendo, di quello che ti stavo dicendo, cambiandoti le federe, rimettendoti nelle lenzuola di nostra nonna. Sai, ogni tanto, nonostante quello che abbiamo fatto insieme e che abbiamo fatto da soli, penso che ci sia una sorta di ritorno infinitesimale. Ogni tanto so che sei qui in casa con me. Ma più tardi, prima di iniziare a bere perrier, litri di caffè nero, so che sei andata. E come i migliori fiori sei andata in luglio. Nessun Ordine, Nessun Combattimento. E aggiungevamo, in un mondo senza dignità. Le regole vanno condivise. Il mondo non potrà mai essere un posto migliore, ma io, ti prendevo in disparte. Dicevamo sempre: ogni polso sul tavolo con un gambo di rose pieno di spine, almeno per farla finita. Perché. Col passare del tempo, con i miei viaggi, quando ti mollavo sola e senza soldi e io me ne stavo in Louisiana e dintorni, sapevo cosa ti facevo e sapevo che parlarti sarebbe stato un errore e sapevo che mi chiamavi disperatamente in ogni hotel. Io non ho mai risposto. Sai ho viaggiato, Adele. Scritto libri, pubblicato foto. Credimi, non sono stato niente di che. Come dico sempre, uno che viene e va, uno che passa. E le mie donne sui due continenti l’hanno sempre saputo. Basta con le grandi domande. Ora ci sono io, e sono qua.


martedì, dicembre 19, 2017

M. 132





& non ce ne era più bisogno
non tu ricoverata
& me lontano
perso per bar a scrivere

non c’era più bisogno
di quel piccolo parlare
di quelle feste comandate
settimane & mesi & anni

mi siedo qui
ogni tanto
qualche notte
pensando ai miei autori

pensando a te nuda
pensando a te dove sei
con il tuo corpo
& la tua mente

piccolo cerbiatto per tutta la vita
io grande orso per quello che durerò
sappiamo troppo di me & di te
tutti sanno troppo di noi

ma &’ andata così
& ne se siamo fieri
siamo stati dove nessuno
osava & doveva stare

siamo stati
dove
nessuno
poteva stare.



giovedì, dicembre 14, 2017

M.131




Nei lugli passati insieme
& sul lago, prima del pontile
prima dei miei fiori sul tavolo
& sui tuoi polsi rovinati
credi ancora che ancora
questa sia solo una canzone
per i morti o per un mondo diverso
parlarmi, lo so che puoi parlarmi.









M.130




un cuscino per i miei nemici
i miei sentimenti senza rimedio
io che non scrivo più come una volta
ma questo è il tuo libro
è sara scritto per te
come tu volessi



M.129



posso vederti ancora accovacciata
sul prato di casa mia
una preghiera prima
posso dirti, anche
che non ti ho detto
solo cose vere
ma sai come vanno
le stagioni in cui
gli amori muoiono in fretta

sotto litigi
tempeste di bottiglie
&d ingratitudine

non ho bisogno
di starti vicino
per dire certe cose

chi può dirlo
a questo mondo
noi due di certo, no.



martedì, dicembre 12, 2017

M.128



certo
quello che
ci siamo detto

prima arrivato
sul posto, visto
quindi la cosa

bevuto qualche drink
prima che facesse chiaro
stato dietro come detto



M.127





mi prendevi così male
quando ti parlavo
del quattro di luglio

ti guardavo dalla poltrona
mentre dormivi sul divano
mentre bevevo & scrivevo

& tu dopo eri furiosa
ma dopo aver letto
mi perdonavi

& facevo una lunga doccia
& uscivamo & degli altri
niente, niente, niente.




M.126



& se abbiamo parlato poco
quattro secondi
dicevi la luna piena

poi dovevi metterti a letto
per le medicine
& per i tuoi capelli

così che tutto fosse in ordine
il tuo pianto & la tua piega
per la mattina dopo




M.125





in qualche momento
in quello che ho o controllato & vissuto
in quello che gli ignoranti
chiamano angolo della mente
begl’occhi
bella bocca
cosa potevano pretendere
prima che il mistero fosse chiuso
cosa potevo dire
uno sbaglio
uno spreco
non c’è storia
che parli bene di noi
ho controllato




M.124




non dirò più niente
alle undici di sera
che abbia senso

un’opera d’arte
viene giudicata da molti
& non basta una parola

per raddrizzare le supposizioni
le nostre delusioni
se potessi fartele vedere

un anno in un decennio
sessanta giorni
in migliaia di giorni

starti così vicino
non è un apparizione
ma sono mani nello stomaco

non cambierà mai niente
& lo sappiamo
non le stagioni, non i matrimoni

non ci sarà mai niente
di tutto questo & allora
non ci rimangono che le festività

osservarle.





domenica, dicembre 10, 2017

M.123




1.
non sapevo dove
fossi andata
avevo 23 anni

non c’era il mistero della croce
& c’erano i miei fratelli
& tu non eri così bella

voglio sapere
di quello di cui
stiamo parlando

voglio sapere
di quando ho perso
coscienza & conoscenza.

2.
diciamo che ho visto tutto
& che ho paura
a scriverne ancora

ho una donna che amo
& voglio tutelarla
non voglio

che le sia fatto del male
per le cose che sto scrivendo
non vi dirò di che colore ha i capelli.

3.
Era maggio
prima della presa del potere
le stavo a fianco

la baciavo sui fianchi
la porterò a san fran a breve
o a new orl

qualche parola ancora
minimo a parigi
almeno per vederla.

4.
Non so
cosa vi dicono
a voi tutti

ma a me hanno messo
in quella parte
dove non devo sentire

sento da così
lontano le voci
non so ancora da dove inizi.













venerdì, dicembre 08, 2017

M.122



Dicono
di andarci piano
con certe cose
parlano
per la maggior parte del tempo
dicono che la seduta è tolta
dicono che bukowski
era solo un alcoolizzato
hanno detto tante cose su di me
ma non sono riusciti a dire
una parola sulla mia storia



Federe, 1



Un giorno mamma prese le chiavi delle macchina e ci disse di salire in macchina, e presto. Nostro padre se ne era era andato da tempo e io pensavo che fosse anche morto, e anni dopo, seppi che avevo ragione a pensare quella cosa, perché di fatto era morto, ed era andato a morire in una altro Paese, lontano da qua. Quel giorno io e Adele stavamo seduti nei sedili posteriori, con i nostri giocattoli o con delle cose tra le mani. Adele non capiva quello che ci stava capitando. Anche se avevo cinque anni io capivo, e capivo mia madre. Le dissi di accostare per spiegarmi quello che stava accadendo. Stavamo cambiando città perché mio padre, le sue parole, mio padre ci aveva abbandonato, una volta per tutte. Mio padre se ne era andato, lasciando me, Adele e mia madre. Ora che ho un'età e una vita dove niente e nessuno può farmi male, posso dire che lì, divenni uomo. Anche perché da quel piazzale di sosta mia madre fece scendere con una scusa mia sorella e risalita in macchina, riaccese il motore e ripartì. Non mi ricordo che chilometro fosse dell'autostrada. So solo che avrei dovuto capire meglio la situazione. Avrei dovuto capirla meglio prima. Ma avevo solo cinque anni. Eravamo vicino al mare.



lunedì, dicembre 04, 2017

M.121






hai visto
quell’albero tornare a casa
mentre in pochi minuti
un assassinio sulla sesta
poi ho preso ed ho svoltato
ho visto solo un albero di polvere



domenica, dicembre 03, 2017

M.120





caffè
dove non ho conosciuto
nessuno

tornare a casa
dopo le nove
prima che lei

chiudesse
& che facesse vedere
forse possiamo fare

una cosa come
una vita assieme
forse andiamo avanti



M.119


ecco
cosa dovrei dire
lei stava
con un bicchiere
pieno di ghiaccio
al tavolo
tavolo 16
quello con la striscia arancione
sapevo che era ebrea di origine
aveva una collanina
con la stella di david al collo
come stare dietro ad un mulo, no?
poi ho iniziato a parlarle
ad approcciarla
i drink
almeno per lei
si sono fatti più dolci
& più lunghi
lei ha parlato per molto
penso tre ore, forse otto
buon dio
mi ha fatto pensare
ad una ragazza di sedici anni
che ho avuto al confine
ogni tanto è normale
che sbirci di qui & di là
basta sempre seguire il tracciato
o prendere in mano la bibbia
& riportare che non resterà
qui pietra su una pietra
che non venga diroccata
basta citare
i testi sacri al boia di turno
dietro il suo bicchiere
di vodka & triple sec
& tutto quel ghiaccio




sabato, dicembre 02, 2017

M.118



Povero tesoro
sto scrivendo di lei
una domenica notte
verso Ginevra

& lei mi scrive grazie
ci guardiamo
in macchina
io & il mio Entourouge Rouge

ognuno

per quello dove arriva
lei sei è sempre sola
calda, in un linguaggio
che non la comprende

sposami
non ci sono madri
& padri
rimani solo tu
senza niente da dire


M.117




per cosa siamo chiesti
di vivere qui
per il denaro
per il successo
per la sopraffazione
per avere tre anni
& capire come il mondo gira

per cosa siamo chiesti
vivere qui
per fare piacere agli altri
con le loro strutture
le loro scuse
le loro colossali menzogne
le loro giornate idiote

quando tutti sono pronti a darti
il consiglio & il giudizio
più facile, quello più pratico
tanto per gettare un’altra persona via
tanto per ferirla a morte nuovamente
ecco che arrivo io
senza aver bisogno di dover provare

niente a nessuno
ecco che arrivo io
con le mie scelte
i miei colori & le decisioni
ecco che arrivo io
& riesco a non guardarvi
siete con la testa bassa.










M.116



woody allen diceva che ci sono
insolubili & terrificanti problemi universali
su un divano di casa


diceva delle cose per cui vale la pena di vivere
lui elencava qualche americano
qualche classico europeo

il viso di tracy
diceva di aver fatto uno sbaglio
le parole richiedono sempre un certo riguardo

lei dice
cosa sono sei mesi
se intanto torno

poi arriva l’aereo che deve arrivare
gershwin monta in sottofondo
senti sei mesi non tanti

non tutti si guastino
bisogna avere un po’ di fiducia
sai, nella gente