venerdì, novembre 30, 2012

Fine regime, secolo





Tossici deliri,
per te mia cara,
che al giorno sei sopravvissuta
solo per aver dormito al caldo
ancora una volta
un'emozione piantata nel ventre
come se fosse un'occasione per l'odio
odio per i tuoi lombi sospetti
odio per il tuo costato imperlato
esserti prestata all'anarchia
di tossici risvegli
mesi fa denunciati
quali pigre detonazioni faulkneriane
un foro scheggiato nella finestra
per studiare
storiografi di lingua tedesca
& antropologici francofoni
le linea esterna dell'alienazione
passa forzata per il sacrificio
                        [sulla collina
un mese di secca
scesa ai miei piedi
dopo tutto quello che è successo
anche il cane di Nietzsche
morirebbe di strazi
o vivrebbe di ammanchi fisici.


Marina Abramović

sabato, novembre 24, 2012

Triste eskimo






Cotone sul pavimento
corona della creazione
collana che pende dal collo

in fin di vita – scritto in piccolo
anima & croce ai margini
per aver scritto in piccoli caratteri

Le Psicosi da comprare
un quadernetto di indirizzi
presi casualmente

anche stando in disparte
alla stazione ho visto le tue foto
seduta lì

in qualche minuto
il sangue fa fatica a coagulare
blah dalle bocche di quella gente

seduto lì
sulla corona della creazione
dipinti nuovi

come non si vedeva da tempo
volevano negarti
per averti fatto negare

qualche parola
sul quaderno di composizione
squallore del tabacco

carne del braccio che si sfoglia di rosso
perché tatuata fino all’osso
& a morte per un concerto del ‘69

un fardello per stare fuori dall’inverno
il dito di Jerry Garcia
sulla scrivania, sotto ai fogli

visto nello specchio per non parlare
voce che viene dalla superficie
(il padre può mangiarsi le figlie)

grandi sbuffate di fumo
sotto questo oriente
il giorno triste dell’eskimo

eskimo allacciato
il partito utopico a mezzogiorno
non ci sono sindacati

ho sentito una donna che diceva
non si dovrebbe non fare
l’abitudine a niente

l’ottimismo in un vagone della metro
può essere fuorviante
prima della frenata

[…] depressione, alcoolici
farmaci sbagliati
il Nostro la fece finita preso (p.49)

seduto prima che arrivasse
compilazione giornaliera
qualche particolare

gradazione alzata
per farle piacere
si parla meglio

scendere la bandiera
chi per illuminazione
chi per avulsione

continuare a credere
circolazione a rilento
persa attenzione

una delle solite gradevoli domande
ho riscontrato delle influenze assai forti
nella letteratura critica.


venerdì, novembre 23, 2012

✌ Stones ✌





Tavolo da pranzo








I Canti della Presa - Rivisto







I.
Quell'altro corvo
ha una faccia
di lividi neri
si lascia avvicinare
solo se azzardi

ad indovinare a che ora
si è dato per la comunione
o l'ultima scopata domenicale
con chi non importa.







II.
Ho pensato l'altra sera
di farla finita
si trova sempre
un modo per ammazzarsi
ho pensato di avvelenarmi
ma non avevo niente in casa
e a me non sono mai morti
madri padri
ho pensato di farmi fuori
strozzandomi in un tappeto
ma poi la mia mente si dilatava
come le narici di un pauroso
allora ho mollato tutto.








III.
Siamo camere in affitto
affitto ad ore
arrivano i clienti
alcuni si siedono
su quella poltrona andata
e basta ed è abbastanza
altri osservano intorno
toccandosi i genitali sudati
calandoli nel palmo
della mano insaponata
queste camere - otto camere
le porte si chiudono meglio
con una sedia ed un tavolo dietro
bisogna guardare le meraviglie
che il mondo ci riserva
dal di dentro
ascoltando un disco del 1971
con J.L. Hooker & dell'Old Overholt.








IV.
Per oggi nessun morto ammazzato
nel mio quartiere
anche se devo smettere la vita
che ho sempre e abbiamo fatto
e neanche so dire
che sono incinta di te
prendimi lo smalto
se non lo trovi
scendi per le strade
e dì al negoziante
che mi ami.

V.
Dove sono
i miei criminali stanotte
quale portone
sono andati ad infamare
dove sono
i miei sorprendenti fetenti
a cui ho dato
la mia parola
la mia conoscenza
dove sono gli azzannatori
che sfondano le vetrine
e fanno saltare le porte
staranno fino a tardi
fino a tardi a lamentarsi
di colui che li ha traviati
tutto è rosso
lungo questo territorio
il resto è inevitabile.

VI.
Davanti alla ressa
del mio peccato orribile
ho proseguito lento
con la mia testa
le mie propaggini meccaniche
tre olivetti un'antares
una per terra
una sul tavolo della cucina
l'ultima arrivata sopra un mobile
ho aggirato quartieri
per arrivare
alle quattro bimbe.







VII.
Brano per brano
lungo la scala
di carne essiccata
terribilmente invecchiata
prima del tempo
per la compassione
di qualcosa di dolce
tutti chiedono
quand'è che torni
quand'è che ti ci metti
ti danni inutilmente
per quel cristo morto indenne
quand'è che scendi per scrivere
per ripetere
ALCUNE VOLTE VENGONO
ATTRAVERSO IL DESERTO
ALTRE VOLTE
te li trovi davanti.








VIII.
Quella casa
è stata in piedi
per vecchie prese di posizione
oramai anti-consuetudinarie
la colla tra le assi delle pareti
inghiotte le tacche
delle persone passate
tra queste assi grattate
dai mobili usati
di chi ci è andato a vivere
non per scelta
i pozzi intorno
a quella casa
sono floridi ed inavvicinabili
la vegetazione potata & rimaneggiata
fatta partecipe dell'assenza
che il potere dell'uomo sa truccare.







IX.
Si sono seduti
attorno alle nostre case
hanno preso a bere
dalle loro fiasche
dopo quando dicevano
di aver visto
'il pianto degli animali'
hanno preso a toccarci.

X.
Ci hanno portate
nel "posto"
hanno iniziato a prenderci
sulle ginocchia
a quattro anni
io e mia sorella
stavamo intorno
al pozzo del terreno
poi gli anni sono passati
e mia sorella passava
le giornate nei campi
stando in acido
tutte le ore del giorno
a me chiamavano maschiaccio
mi dicevano che avevo
il didietro sodo
ma non mi sono mai abituata
a lavorare nel "posto".








XI.
Nero è il mio pensiero
scuro il mio sapere
pesante il mio passo
& il mio passato.










martedì, novembre 20, 2012

J.J. Cale, Troubadour

Sharira




Giovani monaci bodhisattva
decidono di darsi fuoco
proprio come il capostipite
Thic Quang Duc
1963 Saigon Vietnam
lucente & raccolto
nella posizione del loto
allora era contro
l'oppressione del buddismo
ora il suo simulacro si ripresenta
per il ritorno di Tenzin Gyatso
nella loro terra promessa