domenica, dicembre 20, 2015

Da Hank a Hendrix



una città ancora vecchia
molta gente passata
pareti cieche

la corona dei misteri
per la regina delle 4.07
anfetamine su per i capelli

qualcosa come la strada deserta
o una strada nel deserto
poco dopo la palude







venerdì, dicembre 18, 2015

Tanti Cari Saluti/Perché dovremmo essere tutti così annoiati





I.
se deve andare a finire così
con le acque che vanno a fuoco

stare dove si va in profondo
& nessuno andrà mai su marte

un banco dei pegni
senza oratori

o tutti questi che parlano
per vendere le miniere

II.
solita donna in blu
occhi cromati

notte dei lunghi coltelli
i generali della morale

i capostipiti della corruzione
le code dei falliti

il conforto del vecchio capo di stato
& quello della nave scuola.

III.
acqua calda
case sfitte

una certa confidenza
musicisti come babbo natale avvelenato

fermati e guardati in faccia
come sei arrivato a questo

i teatri vuoti
chitarre e sipari di cera invenduti.

IV.
una volta
o forse era solo prima

dopo essere scesi per la valle
la strada chiamata senza doveri

avevamo un lavoro
un vecchio motel

sfortunati/fatti
& a pezzi.

V.
mi ero fermato
che per me

erano le 5 di mattina
una birra

forse la 25esima
le luci

bourbon
quanto sarei andato.

VI.
la riproduzione è lenta
il film non finirà mai

quattro salti
quattro sguardi

una puntata
gli orari

quello che viene dopo
è solo quello dopo.

VII.
fuori dai giochi
lontano dai valori religiosi

teste rasate
croci gialle

cocktails allungati
il presidente parla

tutti in piedi
con il bicchiere.

VIII.
confessare questa giornata
senza soldi

vestiti & subito qualcosa da bere
sotto la diga

sono stato al freddo
per molto tempo

leggendo kant & heidegger mi di diceva
strozzandosi dalle risate.

IX.
la via crucis
è una stazione

interminabile stanotte
donne disposte

giochini mentali
donne sole

tradite & abbandonate
basta guardarle.

X.
la prima volta
che arrivai in città

era oltre 40 anni fa
anni passati

40 miglia possono essere
come 40 anni

avete visto
questa città.

XI.
non ho più saputo niente
di mia moglie

delle mie figlie
di mia sorella

mia madre
mio padre

degli antenati
dei fondatori.

XII.
certo che andava in chiesa
di domenica

cantava pure
e predicava

non votava più
ai referendum

andava solo al cinema
di mattina.

XIII.
non abbiamo
mai perdonato nessuno

dai caro vieni
e dammi una toccata

una settimana di rye
nei tuoi propositi

vedi quel pianeta
un solo bossolo.


XIV.
le vergini abissali
il saper parlare bene

giovani preghiere
predicatori drogati

sei tutto solo
sono passati gli anni

come lo giustifichi
senza nessuno che ti aiuta.

XV.
alla fine della sera
c’era sempre lei

la sua faccia
i suoi occhi pagati

andare al cinema
alle 11.00 di mattina

storie raccontate
pop corn & molto altro.




martedì, dicembre 15, 2015

Mardi Gras, -1



le 3 o le 4 mani
tenute prima
della sala

il fuoco
il cordoglio
la gente morta bruciata

la neve nei loro portafogli
le narici sui compromessi
corri figliolo

le pupille gialle
i suoni dell’alba
un continente

con un nome di un
re francese

sul tuo posto


Mardi Gras




quello che potremmo fare adesso cara,
è prenderci una vacanza
giovani e liberi e vecchi

laura o erika che sia
parlami come di solito facevi
prima di gettare il posacenere nella finestra

dopo che attaccata alla bottiglia per 4 ore
dicevi: l’ho trovata
cosa ti aveva appagata, la famiglia?

i penitenti dello stato michigan o i santi di roma
di mezzo, con l’America Latina o l’Africa
una pompa di benzina in Alabama








venerdì, dicembre 11, 2015

Citazioni da Contemporanea










Se la discussione dell’eguaglianza dei diritti e di condizioni ha da essere rigorosa - in particolare, se deve servire a una scelta d’azione - allora è inevitabile che sorgano questioni di fatto.

Chomsky


I nostri due ideali cardinali si chiamano uguaglianza e libertà. Essi presuppongono quale unico principio e rappresentazione avvalorata l’idea dell’individuo umano.

Dumont

Ho considerato tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole.

Qoelet 4,1

Anche questa grande città mi ripugna e non solo questo pagliaccio. Qui e lì non c’è nulla da migliorare né da peggiorare.

Nietzsche

L’efficacia delle pene infamanti è di poggiare sulla vanità che era alla radice del delitto.

Foucault

Così facendo non è possibile che uno non si salvi.


Libro Tibetano dei Morti

In tutti i quartieri gli operai e i soldati avevano formato piccoli tribunali elettivi che giudicavano i reati più lievi.

Reed

Ci hanno accusati d’altra parte, di mettere in evidenza i lati peggiori dell’uomo, di mostrare ovunque il torbido, il sordido, il vischioso e di trascurare le bellezze ridenti e gli aspetti luminosi della natura umana.

Sartre

Considera che tutti gli esseri hanno questa doppia natura come matrice. Io sono l’origine ma anche il dissolvimento dell’Universo intero.

Bhagavadgita

Per adesso parlavano con un accento, alcuni, o nella lingua madre, altri, e aspettavano il finanziere, il lotizattore, lo speculatore, l’impresario di software, il signore globale delle Tv via satellitare e via cavo, l’agente di sconto, il boss dei media dal naso adunco, il leader in esilio di qualche desolato panorama di carestia e di guerra.

DeLillo

Il carattere sessuale latente della guerra. Nessuna spiegazione militare o politica riesce ad offrire una motivazione razionale per la durata così lunga della guerra.

Ballard

Ancora una volta dobbiamo rimpiangere il fatto che Nietzsche sia un tipo meramente intuitivo; ha sempre una fretta tremenda, non si siede mai a considerare la questione e a rimuginare un po’, per vedere che cosa ne esce.

Jung



lunedì, dicembre 07, 2015

Una nazione



dimmi qualcosa
sei stata là
per molto tempo
stata giù
confondendo i misfatti con i miracoli
leggendo riviste di quarto ordine
con celebrità rifatte
con gli organi sessuali reinventati
lo zucchero succhiato nella cannuccia nera
del tuo 7ettimo drink
che ogni volta poggiavi
sempre più pesante
con le dita molli alla max ernst
poi hai preso a cantare
hai perfino preso a parlare, pazza
vestirti solo a pezzi, uno spartito
canticchiare porgy & bess
hai sporcato le mie pagine di riccardo terzo o enrico l'ottavo
testi a fronte per le grandi stagioni della tragedia elisabettiana
i teatri pieni di fumo & qualche spillo nei bagni
non abbiamo più suonato il piano a quattro mani
ma in alcune situazioni ci si inventa di tutto
e si fa di tutto per continuare, forse fino al rilascio
la mattina presto quanto dobbiamo guardare in faccia
chi ci sta davanti
e quando non facciamo altro che guardare oltre
vivendo per altre cose attraverso pestaggi alcalini
il cinque, il sette, fino al 14
di quell’atmosfera con il nome di mese
una strada per andare
dove le persone stanno & passano
non c’è nessun dramma
soliti cartelli pubblicitari
di cui ho scritto
milioni di volte
la presunzione di avere una famiglia
un mostro catalogato che tiene le paure lontane
il centro commerciale fa forti sconti
questo fine settimana
perché dovremmo preoccuparci
della storia che sta alle nostre spalle
ci rimane solo un universo lineare senza dimensione
da guardare mentre ci accasiamo
mentre leggiamo moby dick o la bibbia
il profeta che muore nel buio
& il lettore che sgozza il suo autore
un assassinio su una panchina di un parco
riprese televisive viste per 30 anni di notte
prima che tutto il meccanismo si mettesse in moto
appena prima che schiacciassero il bottone di accensione
città, regioni, terra. Una nazione.


mercoledì, dicembre 02, 2015

Altri siti, altre viste (JJ Cale è morto)




eppure eri una cosa
così dolce da masticare
dopo il concerto di alice cooper

dopo che ti eri chiusa in bagno
solito affare
solito mestiere

sporca

mi dici che gli anni 80
te li sei persi
non ricordi dove sei stata

il divano di accoglienza
della stazione centrale
una lettiga del p.s.

il rock
la psychedeyalya jambalayava
gli uomini nell’armadio

un eccesso di blues
velocità, (   )
sotto i ponti autostradali

lei è andata
andata
andata

quattro anniversari sulla testa
associazione libera delle donne lavoratrici
di qualche stato a nord-est






Jeff Beck














martedì, dicembre 01, 2015

E' stato un tempo molto lungo



sono nato
qua
dove non mi aspettavano

quasi quarant’anni fa
potrei dire
ma non sarebbe vero

dopo la vergogna
dopo essermi guardato
ho visto dietro

mi sono messo in fila
per vedere cosa capitava
sono stato il primo in fila

per molto tempo
siamo arrivati qui
delle valige

qualche cosa
ancora da dire
prima della cittadinanza



Jeff Beck

giovedì, novembre 26, 2015

Le Mode




dunque, c’è questa ragazza
non molto conscia del bilancio dello stato
ma che di sicuro ha qualcosa da dire
in fatto di qualcosa

parla come una donna
che è sempre stata in un posto
un determinato posto
ovviamente, capelli tinti

senza mutande
senza equivoci
senza mogli
o mariti

i figli
quelli li lasciamo
alla società che ha sempre bisogno
di riprodursi

& un po’ di classificarci
di internarci
o di puntare il dito contro
mentre noi

lo puntiamo in alto
o in fondo
nel mezzo della palude
troppo lunga la strada


per parlare.





venerdì, novembre 20, 2015

Un altro ventennio



Lasciamoci andare per un’altra sera
solo un altro ventennio
ad ascoltarci
nei nostri matrimoni falliti
cinema alla mattina
new york parigi new orleans
non sono mai stato un uomo incerto
non vedevo altra via oltre la toilette
non parlavo d’altro al roosevelt
se lei mi piaceva, sì
era solo un pianto per i viaggiatori
di quella notte, bisogna essere sempre
pronti per una notte di film in macchina
con una radio malconcia
& una donna che non lo vuole fare
un sabato pieno di repliche


giovedì, novembre 19, 2015

Memphis In The Meantime

Sunset Limited, 7




Il Caos che divampa. Non avevo mai respirato un’aria con grasso di motore che frigge, l’acciaio dilatato dei binari, sangue bruciato, carne ammalorata, ossa frantumate, schegge di cortecce cerebrali, fumo denso di insetti onnivori, micro brandelli di pelle fluttuanti saturano l’ambiente nero come nei classici racconti epici, le carte affumicate dei manifesti pubblicitari incollate sui pavimenti, sulle pareti, i soffitti, le scale, e luci, tutta la parte colpita della stazione in uno stato tumescente. Sirene che girano senza sosta, rumori di barelle inceppate, sacchi mortuari che vengono aperti e chiusi, lamenti di corpi feriti, di cervelli che hanno abbandonato questo mondo, luminescenze incorporee che vagano verso i pali dell’elettricità, che schizzano nella crisi irrisolta di questa mattina, vite dei santi liofilizzate in ossari mai esistiti, inizia dall’inizio e vai fino ad una fine, quindi fermati. Le case e le paure delle persone abituate a vivere con poco, così calme alle due del pomeriggio di una domenica d’inverno, gennaio. Il tuo compleanno può anche passare come la tua passione per la bibliotecaria o chi ti ha allestito la mostra o chi ti serve il tuo rancio alle 2.45. Appena si esce dai nostri posti, scantinati, appartamenti, luoghi buii al neon di qualche ente parastatale, parchi pubblici gestiti da multinazionali di farmaci o petrolio o autovetture o, appena ci rimettiamo tutti in fila davanti al fiume, ai binari che attraversano il Paese, dicendoci che questo non è un posto facile, gli incendi, le esplosioni, le stazioni, le caserme, le scuole, gli stadi, i teatri, i cinema, le strade che non danno mai abbastanza, poi puoi pure pensare che hai passato troppo tempo su quello o quell’altro libro, senza orari, i nomi che mitizzavano la tua esistenza, fino ad un’azione di soccorso, fino a che la tua dignità uscisse dall’orbita di questo mondo per non rientrare per anni prima di mettersi ancora all’uso e al servizio della vita comune, prima che ogni pagina vista ti desse il via libera per un’altra esistenza celebrata sotto un altro alfabeto, dai greci si passò ai romani ed ora siamo tornati nei tempi moderni fino al punto che questa modernità di cui ci siamo riempiti il cervello, il sistema nervoso, l’apparato digerente e ancor prima la spina dorsale non ci dica altro chi siamo, noi che parliamo attraverso i nostri trascorsi non credibili agli occhi degli altri. Kerouac che pensava di essere Wolfe & Beckett Joyce o Artaud Van Gogh. Siamo noi tormentati nella nostra gioventù, da questi uomini che ci hanno preso quando in casa e durante il giorno non c’era niente da fare che mettersi a leggere, perché avevi perso tuo padre o tuo nonno e quando per il gusto della vita ti piaceva andare a scuola solo per vedere la ragazza coi i capelli biondi tinti e non sapevi niente della mezzanotte e non sapevi niente di quello che sarebbe stato dopo vent’anni dall’altra parte del mondo. La volta che ti chiesero di scrivere un romanzo di formazione. Sei andato un po’ oltre. Ma il mondo non è altro che questo. Prima dell’esplosione, ho pensato alle lettere che componevano il nome I.A. Brodskij. Non so perché lui. Stavo banchettando con una coppia di Orange County, con una figlia. Ho visto la sua firma su un sole cadente del Texas, prima di un fronte di una banca commerciale. 



sabato, novembre 14, 2015

Bataclan '72

Sunset Limited. Epilogo, 2.






Qualcuno doveva pur sapere cosa trasportavano, carrozza 0013, sedile 8, certo. Ma non potete incolpare questa città, me, i passeggeri del Sunset Limited di quello che è successo. Nei Salmi è scritto: nella colpa sono stato generato, nel peccato mia madre mi ha concepito. E viene anche detto contro i giudici iniqui: spezzagli, o Dio, i denti della bocca, rompi, o Signore, le mascelle dei leoni. Di sicuro i controlli alla stazione di partenza hanno fallito. Pensare che quella bomba sia stata sotto quel sedile per oltre 48 ore, lì come un destino che doveva attenderci. Il treno è arrivato con 30 minuti di anticipo. La bomba è esplosa mentre il treno era oramai vuoto. Erano rimasti gli addetti al servizio di pulizia, qualche viaggiatore in attesa e di sicuro dei senzatetto che vagavano o che si riparavano nel sonno di una delle loro notti. Il canto libero del bardo ha cessato per qualche ora. Le vittime sarebbero state molte di più. Alle 5.00 ero ancora nei sottopassi a scattare. Sentire il boato di una deflagrazione in una stazione non è come sentirlo in una registrazione audio o alla televisione. Allo spostamento d’aria è seguita una bolla di fuoco e poi si sono mescolate insieme, facendomi balzare di una decina di metri. Lo zaino che avevo sulle spalle si è disintegrato, salvandomi. Mi sono risvegliato qualche minuto dopo. Almeno così pensavo. Erano passate oltre 4 ore. Sono morte 112 persone. Se fosse stato in orario, la bomba avrebbe potuto fare 1112 vittime. Mi sono alzato, un paramedico voleva soccorrermi. Me ne sono andato ed ho seguito le notizie alla televisione.



martedì, novembre 10, 2015

Tavolo Scoperto



dalla mia finestra
guardare passare
tutta quella gente
& le macchine
& le luci sul tetto degli autobus

chi era chi
cosa ne è stato poi
una notte di ottobre
il rock moriva lento
per un trapianto di fegato rigettato

l’amore è solo
che non ne parliamo più da anni
chiusi in club dove fino alla sosta dei sensi
pensare alle cose fatte & sempre lo stesso
una puntata su un tavolo scoperto





domenica, novembre 08, 2015

Sunset Limited. Epilogo,1.





Registrazioni perse, il click-click dei nastri bloccati delle microcassette MC-60, lato A, lato B, raccontano di storie fallite con l’approssimarsi di quello che fu l’avvento del nuovo millennio, un'epoca pronta per l’onta di un nuovo sole, freddo, basso, tecnologico, sorto per programmare i cuori e le menti dell’Occidente. Oramai l'inverno del nostro scontento non diventerà mai più un sole bruciante, rimane solo un altoparlante che da qualche parte della stazione annuncia in termini sommessi l’arrivo in anticipo di un treno proveniente dall’altra parte del Paese - binario 011 B. Le rotative di stampa hanno già compiuto il loro dovere macinando tonnellate di carta con impressi caratteri neri che compongono titoli sensazionalistici di giornali dalle scarse tirature che finiranno prima di mezzogiorno tra le mani di commessi viaggiatori in abiti sciatti e sformati o su un bancone di un salone di bellezza frequentato da casalinghe che optano per le ultime mode da grido nel campo della coiffure e manicure. Tra qualche minuto la prigione di massima sicurezza concederà l’ora d’aria ai propri ospiti e qualcuno in questo Stato sarà libero di dedicarsi alla vendetta mentre consigli di amministrazione di multinazionali collegati in videoconferenza fissano il prezzo delle materie prime per i prossimi quaranta anni e tecno-burocrati impiallacciati emettono comunicati per tranquillizzare i mercati e legislatori dal volto gonfio approvano l’ennesimo emendamento alla legge finanziaria e autisti in divisa estraggono dal vano del cruscotto della limousine una fiaschetta colma di Bulleit Bourbon. A migliaia di chilometri da qua, armamenti nucleari riposano lungo un sonno viziato in bunker di località disumanizzate. In giro la gente discute ancora di genitorialità in vitro, di uteri in affitto, di adozioni trasversali, di confessioni religiose che nascono e muoiono nell’arco di una dissennata esistenza quotidiana. Infine, il progresso, ideato, governato e vissuto sull’intero pianeta nel segno di una parola globale: Desiderio.






mercoledì, novembre 04, 2015

AC/DC

Il buio del pieno delle regioni



il buio del pieno delle regioni
fanno ed uccidono
per qualsiasi ragione
poi si scende

a sentire loro
lessero i salmi per mesi
riuniti in circolo
fuori, poco dal portico

una discesa all’inferno
come si diceva nell’ottocento
ogni giorno perso su un altro
quello che abbiamo fatto


martedì, novembre 03, 2015

Morgan City, anniversario







1.
chiudere i conti
prima che il porto chiudesse
i lavoratori pronti a tutto

2.
dopo le 4.00 del pomeriggio
una chiamata dalla tua ex moglie
o tua figlia o tua madre

3.
i sabato sera
stando dritti ai bar
raccontando storie poco credibili

4.
questo tempo in texas
guardando il confine
cane cattivo che monta

5.
abbiamo detto
in quella chiesa in vegas
la lunga parte della strada

6.
non si è più scesi a patti
lei diceva di amarti
ma preferivi i poliziotti per le strade

7.
un piccolo cuore
non potrà mai funzionare bene
un uomo perso davanti allo scaffale dei liquori

8.
prendi me
prendi te
o prendiamo tua madre

9.
le tragedie greche
il grande teatro europeo
o quello statunitense

10.
rapinatori
speculatori
gente che fa il proprio dovere

11.
nessuno qui
è glenn gould
e vediamo solo una cosa

12.
quello che tutti vedono
non ci sono variazioni
solo un american bar ben arredato

13.
dietro al mulo
con la nebbia di questa città
posso anche camminare

14.
alla luce del buon dio
l’ho sempre avuto dalla mia parte
diversi altri discorsi - una limonata

15.
scendo per strada
almeno 7 volte al giorno
citando i testi sacri

16.
sedici ma potrebbe essere
diciassette nudo
è solo un altro modo di vederla

17.
uno che appende un altro al collo
solo per un’esecuzione
passo, non molto da dire

18.
studiato quando faceva buio
& poi si parlava
di rock & jazz & di blues

19.
al primo candidato
puoi sempre dire
tu non sei idoneo

20.
puoi stare zitto
puoi metterti sulla tua les paul
ma certi riffs devi suonarli

21.
ho visto il mondo girare
& girava su se stesso
poi mi sono fermato

22.
parlato con donne gravide
sole & piene
senza animali

23.
dolce il fine settimana
con il burro fuso
le uova & la birra

24.
ti possono sparare in testa
vuoi solo essere un solitario
acqua calda o ghiacciata

25.
i soliti posti
niente che cambia
la vita che va avanti

26.
di profilo
messi da parte
per la verità

27.
ventisette anni
una convivenza
tutto quello a cui puoi pensare

28.
dolce principessa
non posso dirti niente
guardami

29.
piegato su quel tavolo di albergo
istanbul od amsterdam
la coda del diavolo

30.
la moglie di qualcun altro
morgan city
louisiana.















Tom Waits

venerdì, ottobre 30, 2015

Campi Completi



campi completi
la lunga vista
sceso da un treno

l’unica cosa
per cui lottiamo
una buona vita

il primo di gennaio
di quell’anno
iniziammo il lavoro

niente a che fare con la pioggia
pollo arrosto freddo in dispensa
tutti sanno la loro scelta

confessioni
salvarsi il posto di lavoro
finché le confessioni

non arrivino
la legge naturale
sopra di noi

programmi
una lunga notte
dove per esistere

devi
pagare
il biglietto




mercoledì, ottobre 28, 2015

Sunset Limited, 6




John al suo John’s Bar. Qua è John che vi parla dal posto cacciato quaggiù. John, tutto sommato, è un uomo vile - un uomo di nessun conto. Vede il mondo dal suo buco infossato e sostanzialmente si limita a quello. Non arriva neanche ad essere Hamn di Finale di Partita. Vive la sua vita sul fondo del bidone e cerca di farne un lavoro. Una vera low life come dicono qui. Grandi sentimenti sprecati oltrepassando i confini degli Stati. Un buffone senza spina dorsale, un giullare senza né arte né parte, ora che la gente vuole spendere di meno per i funerali. Posso continuare coi luoghi comuni: sei vile John, Joe o come ti fai chiamare a fine turno. Le tue barzellette sulla radio del treno fanno pena. Non c’è niente a questo mondo per te Joe, e questo te lo sei meritato. Starai qui a vita, con il tuo inutile lavoro, attraversando le paludi, i deserti, le montagne e le false facce che ti trovi davanti, settimana dopo settimana ed anno dopo anno, anche se non saresti minimamente degno di essere proiettato negli anni. Due Matrimoni. Ti sei voluto fare la donna più giovane. Il matrimonio con piscina e lo stipendio pagato dalla linea ferroviaria. Ti ho detto che sei un miracolato John-Hamn, nessuno può capire perché tu possa guadagnare uno stipendio facendo la parte dell’uomo inutile di tutto questo racconto. Tu sei solo John che parli dal John’s Bar, quello del piano di sotto. Scadenti cheeseburger che alle 8.00 di mattina non fanno passare la sbornia, caffè lunghi e morenti in una toilette libera, sandwich al tacchino che possono uccidere il palato di un bambino obeso della Georgia - vuoi che prosegua John, o Joe, John del John’s Bar. A San Antonio, Texas, sei stato preso di peso e hai chiesto indulgenza. A dicembre torno a prenderti, sappilo: gli uomini inutili servono sempre.






martedì, ottobre 27, 2015

lunedì, ottobre 26, 2015

Sunset Limited, 5






Tad e l'inseparabile berretto baseball slabbrato di un rosso sporco, la sua massa corporea inconfondibile, le bottigliette di Jim Bean di plastica che continuano ad uscire dalle tasche del giaccone cachi cerato da caccia - cosa dovrei pensarne se non mettermi a scrivere, la parlata che termina in una risata sporca, totemica, strappata sul finire, per essere ripresa in un’altra frase, strampalati racconti di vita da antagonista. Le nostre considerazioni hanno fatto scappare un ameno e pacioso professore di collage che si era unito alla nostra tavolata, un sedicente professore di storia  mentre un gruppetto di viaggiatori si stava accoccolando alle nostre spalle per buttare un occhio sulle mie stampe di Detroit, New Orleans & compagnia bella, come si diceva ai vecchi e buoni tempi. I ragionamenti sui sistemi economici possibili, le illusioni crollate alle prime distorsioni dell'alba. Come ci si sente se non puoi tornare a casa (Elton John nel suo vinile d’epoca che esibisce, Madman across the Water). Tad che parla. Tad con la sue storie su WS Burroughs. Uno dei suoi più intimi amici, prima che morisse. Poi tutti, in un colpo, moriamo. Vienna, Berlino, Parigi, Roma, Milano, un sobborgo della Louisiana, Detroit, il Maine, Baltimore, Lisbona, il New Jersey, la nuova camicia appena macchiata, Genova, LA, Frisco, Baltimore, New Orleans: solo immagini che ci trasciniamo. Chi siamo per l’inevitabile serata di chiusura. Un’altra serata alla TV con tutto il silenzio, e tutto quello che questo comporta. Scommesse con Tad sulle partite, prime di scendere dal sunset limited. Non abbiamo amici in città & dobbiamo andare veloci prima di una sistemazione stabile.

sabato, ottobre 24, 2015

Sunset Limited, 4



Separati da noi stessi. Camminiamo verso qualcosa programmato - le nostre vite, ma non ci arriveremo mai. Alzato male quel mattino. Un carico da 90 in testa. Aspettiamo, vediamo le cose passare. Da un treno, da una stazione, dal finestrino di una macchina che viaggia per la moglie e le miglia mancate. Almeno 1.780. Poi riandiamo a casa e ci ritiriamo tardi, di notte. La maggior parte delle volte abbiamo ragione, parliamo con le persone, ma non ci sarà mai nessuno disposto ad ascoltarti finché non accetteranno la verità sulla loro vita. Uomini o donne. Cenere. Gente che non è disposta a niente. Genere di essere umani. In questa intera storia devo dire qualcosa di vero, quando posso, quando me lo permettete. Vi guardo. Vi guardo uscire di casa & andare al lavoro, vi vedo fare le valige & salire sul sunset limited. Vi ho sempre visti, tutta la vita. Siete voi. Un paesaggio senza una parola concreta, comune, una comunità che non può aprire bocca.Sogni andati morti, illusioni di una vita nel crogiolo nel primo mattino. Carne pestata prima del mezzogiorno. Sangue prima dell’incubo di turno, io prima di loro, prima della chiusura. Uno snodo ferroviario nella luce di una notte d’ottobre. Scorie, ruggine, forse dell’uranio nel regno scriteriato della dissoluzione. Domani mattina torno da mia moglie e dalle nostre tre figlie. Ti scrivo il mio nome su un tovagliolo: Tad Kepley. Chiamami Tad.





martedì, ottobre 20, 2015

Sunset Limited, 3





Herman o come vuole essere chiamato - Quick Kid, è un tipico nero del Sud degli Stati Uniti. E’ stato un gran lavoratore, attraverso il Paese, attraverso e lungo le decadi che hanno formato e stravolto questa nazione nel secolo passato o addirittura dalla notte dei tempi. La schiena è possente ed ingrassata e sta a stento nella sua camicia jeans di quarto scarto. Ci son pieghe appena accennate, tutto il resto tira, dilatandosi giusto prima di un inevitabile strappo. Dio mi è testimone ed è stato sulla mia bocca in vicende alterne. Finalmente ho incontrato un civile che cita più di me la bibbia più e più di un prete cattolico o di un pastore protestante, più di quanto questi possano mai pensare di fare. Li chiamano protestanti. Avrei riserve consistenti su questo, ma passiamo oltre. Nato e vissuto per tredici anni ad Hope Hull, sobborgo di Montgomery, Alabama. Niente di meno che, signore & signori. Si lancia in frasi come noi tutti siamo figli di un unico padre eterno o che dio è con te ed osserva ogni minuto quello che fai e verrà a giudicare i bianchi per quello che hanno fatto alla sua famiglia. Il soprannome di Quick Kid deriva dalla sua abilità a sgozzare pollame, glielo aveva insegnato sua nonna (Momma Viola Lee). Non ha mai avuto una famiglia tranne quella della comunità dei neri sparsa tra Baltimora, Chicago, Detroit, Birmingham, molte altre città del Sud e San Francisco. Il suo collo rattrappito dal termine dalla camicia da operaio è una medusa piena di sudore e su fino alla nuca disseminata di corti, ossuti, riccioli di capelli, che gli stanno incollati alla pelle, finché si sale all’inizio del berretto da frenatore illuminato da due malandate bacchette dorate di occhiali da vista che deve mettere per mettere un piede avanti all'altro. In questo momento i finestrini della carrozza 0011 sono macchiati da una scia nerastra. Un avvoltoio, uno stormo di avvoltoi o olio schizzato dai freni andati della locomotiva, petrolio che arriva da una trivellazione andata a buon fine. Ci avranno colto con le mani nel sangue.

lunedì, ottobre 19, 2015

Elton John

Carte



di solito
verso febbraio
mi prendeva la passione per le macchine

andavo nei garage
con una bottiglia in un cartone
pensando a mio nonno

guardavo queste macchine
raccontandomi
una bella storia

su questa piccola città
nomi diversi
la prossima casa sarà la prossima

dirottamenti di treni aerei navi
intere stazioni ferroviarie
pronte a saltare per aria

i quotidiani arrotolati
sotto la campana
per una birra all'uomo del latte

posso essere sempre io
ps: sono io
tutto così dolce & mantenuto





domenica, ottobre 18, 2015

Giovane Uomo nella Cronaca



per i 4 che sono passati
al porto
lasciamoli andare

una sola manovra sbagliata

& questo è quando
si disassemblano

navi & cargo & petroliere


Sunset Limited, 2





Dwayne è un uomo di media altezza, magro, ricurvo in qualche parte del suo corpo a tal punto che definirlo dinoccolato sarebbe un’inesattezza; su di lui sono passati eventi che hanno procurato disfunzioni articolari croniche, vere frenesie, che comunque paiono essere governate da una non scritta legge organica. Conosco questi volti - vedo i suoi occhi rapsodici iniettati di sangue che pulsano ancora qua è là di un azzurro temprato, un blu polvere legato con i capelli, oramai radi e bianchi, come del resto lo è la barba, che porta malinconicamente in ricordo di qualche vecchia disgrazia. Di sicuro, posso dire, qui ed ora, qui sui miei due piedi, che è un uomo gentile, lo è nei modi e lo sarà nelle parole e lo sarà quando mi saluterà nel buio concio e gonfio della Union Station di Los Angeles Downtown, quando scenderemo alle 4.50 di mattina Costa Ovest , all’ombra degli aranceti arroccati miglia e miglia ad Est, creature arboree spinte nell'impensabile. Allunati, abbacinati, mormoranti dopo quindici ore di discorsi, confronti, di racconti, di verità paradossali, io, lui, Herman il nero, Tad l’editore anarchico e John il gestore giullare del bar della carrozza 0011. Ancora Dwayne. Originario del Midwest, lì per andare a trovare la figlia che vive a Santa Barbara, lì, in quello che lui distratto battezza uno degli ultimi viaggi aggiungendo poi forse troverò un accordo con il sindacato e sceglierà la via del ritiro a vita nel deserto, nessun luogo in preciso, il deserto di un non meglio precisato Stato.

sabato, ottobre 17, 2015

The Black Angels

Sunset Limited,1






In origine si chiamava Sunset Express, 1894. Univa New Orleans a San Francisco, passando per Los Angeles, 2275 miglia. Poi dal 71 ha cambiato nome: Sunset Limited e non so quando abbia smesso di arrivare fino alla baia di Frisco. La prima cosa che ho sentito in quella carrozza sono state le parole di Dwayne, questo il suo nome, che scoprirò solo ore ed ore dopo. E’ libero? Posso sedermi? Davanti a lui un uomo di colore, un nero, con un berretto da marinaio e che scoprirò qualche ora dopo, essere quello tipico dei frenatori di una volta. Non so come sia stato possibile, ma avevo davanti la scena della pièce di Cormac McCarthy: due uomini, un bianco e un nero sul Sunset Limited. Nella lunghezza di quel percorso, costretti a parlare, in una domenica mattina nella carrozza n. 0011. Vagoni su due piani, grandi involucri di lamiera argentata che strisciano ed ondeggiano sulla soglia del deserto del New Mexico, prima della colossale curva a ridosso del confine USA-Mexico. Un vecchio cartello dice: chi cerca una patria è benvenuto. Subito dopo, uno più recente: confine US-Mexico tra 15 miglia. Non passare. Gli illegali saranno perseguiti e condannati secondo la legge federale degli Stati Uniti d’America. Gli agenti sono autorizzati all’uso della forza. Il che significa pattuglie, elicotteri ed agenti equipaggiati con armi d’assalto. Pallottole vaganti nello sconfinato.




venerdì, ottobre 16, 2015

Black Oak Arkansas

Dumaine St



Non mi sono mai sono sentito solo alle 3.45
attraversando canal st.
o qualsiasi altra via di cui vi abbia parlato

certo no dumaine
dumaine st.
tutto questo per me

gli antiquari chiusi
gli ossari in decadenza
fino alla fine


giovedì, ottobre 15, 2015

Sunset Limited. Prologo. 3.






Un vecchio tempo, pieno di rischi. I titoli dei giornali, quello che vi stanno facendo credere. Potrò sembrarvi ripetitivo, ma questo vi servirà, tra qualche giorno, per schiarirvi le idee e per iniziare a capire questa città. Smettere di manipolare la realtà e raccontarla per quello che è. Vi costerà il posto di lavoro, lo stipendio, la famiglia e questo non ve lo auguro, la pelle. So di cosa di cosa sto parlando, precisamente: un salto nel buio della vostra arroganza, della vostra sicurezza di vita. Le vostre certezze svilite e derubate al largo della costa. Imperi conquistati e perduti, la ricerca del sacro. Le Lamentazioni dicono: come sta solitaria la città un tempo ricca di popolo, divenuta vedova fra le nazioni, ora sottoposta a tributo. Non le rimane che piangere nella notte, amara. Nessun conforto, nessun amante. Tutti l’hanno tradita per la sozzura dei lembi della veste e non avrebbe mai pensato alla sua fine. E’ qui che siamo arrivati. A furia di parlare, confrontarci, di vivere in questo modo. Ma dimenticate l’angelo della morte, il mio tono post-apocalittico, i miei trucchi guardandovi in faccia. Parliamo del treno. Di quello di cui mi accusano e le menzogne su questa città. Potrei scomodare grandi nomi, ma non lo farò. Troppe situazioni viste. So tenere la bocca chiusa quando si parla del Sunset Limited. Un vecchio tempo pieno di rischi. Iniziamo da dove si prendono le mosse di solito - dal punto di partenza. E per essere chiari: questo treno non arriverà mai in Canada.





Tutte le Puntate




altra trasmissione
radiofonica serale
radio carcere
radio radicale

parlano dei cd. ristretti
i detenuti
le anime perse
nomi come

ucciardone
san vittore
rebibbia
voghera
poggioreale o seconsigliano

luoghi per la vita delle persone
che hanno contratto la linea del crimine
solo semafori in questa città ammutolita

nessuno vi darà ascolto
poche ore e riaprirà il mercato
si accettano tutti i tipi di puntate

lasciamo che il denaro corra









martedì, ottobre 13, 2015

Chi ha una notizia




stasera ho sentito alla radio
che tutti gli ospedali sono pieni
perché i lunatici si sono riempiti il bicchiere

chi andato per gloria
chi perché ci sta lasciando la pelle
o solo per un giorno in un altro luna park

al bar per un altro ballo dopo le due
chi metterà le mani
sul quel volante ghiacciato

Playboy













lunedì, ottobre 12, 2015

Sunset Limited. Prologo. 2.






Ditelo a tutti. Le vostre finte inchieste, le indagini governative mosse ad arte per il solo piacere del procuratore che è pieno di debiti e vuole fare carriera in questo Stato, la polizia che alza il tiro perquisendo, corpo a corpo. Siete tutti fuori strada. Non vorrei parlare del gallo che canta tre volte, ma di quello che si mette a cantare quattro, cinque volte e così per tutto il giorno e la notte. Sapete, vi ricordate cosa avevano scritto del sottoscritto, metà degli anni Ottanta: il cantore di questa città. I sentieri alberati, la ghiaia dei cimiteri, le strade lastricate d’oro per i casinò. Parliamo di quello che ha avuto la città: soldi, turismo, infrastrutture, grandi titoli per mostre d’arte ed un carico di droga difficilmente visibile da altre parti. Un tasso di natalità invidiabile, di certo. Aumento esponenziale delle morti di giovani per overdose, infarti, sangue al cervello, sparatorie. Inondazioni, allagamenti, uragani, elezioni politiche, eppure siamo andati avanti. Ogni anno le celebrazioni per fare soldi: san valentino, pasqua, il giorno dei lavoratori, natale e la vigilia di capodanno. Non un granché, mi direte. A proposito, se siete stati sulla collina, prima del promontorio, prima del parco, ditemi, ditemi allora. Non voglio parlare di prostituzione, spaccio, di vendita di armi illegali, di un cazzo di contrabbando dell’ultima ora. Avete visto questa città prima dell’alba. Brucia. Qui chiudiamo i conti tra le quattro e le cinque di notte. Riprendere a vivere, camminare, bruciare. E' solo una questione di rinascere ogni giorno e fare la propria vita.



domenica, ottobre 11, 2015

Sunset Limited. Prologo. 1.




Tutti qua, in città, potrebbero ancora dirvi, dopo tutto quello che è successo, che era un tempo pieno di ragione e che ognuno faceva quello che doveva fare e che se ne stava al suo posto. Storie raccontate per gli stranieri, per la gente che passa o per fare stare tranquillo tutto l’establishment, e per establishment intendo le istituzioni, le famiglie che hanno in mano questo paese, la criminalità e tutto il resto. La città ha retto su questa intera faccenda per almeno quarant’anni, diciamo dai primi anni Settanta in poi. Tutto poteva e doveva andare avanti così, continuando. Non riesco ancora a delineare secondo una linea cronologica tutti i fatti. Sono stati, accaduti. Più che altro vedo una linea logica, come a dire tutto quello che luccica, come in quella pubblicità. Prima di essere licenziato, lavoravo coi treni e sui treni. E ne ho passata di vita sui treni. Mi dia ascolto. Mi stia ad ascoltare. Dica ai suoi colleghi, a quelli del giornale e a tutta la stampa, di stare lontano dalla stazione, dalla ferrovia e da tutto quello che ci gira attorno. I bambini fino a qualche anno fa giocavano per le strade con le madri che stavano a sorvegliare fino a che non fosse sera. Padri assenti, cosa vuole. Un'altra cosa di questa città: le strade non scendono mai, tranne quando vanno al fiume e muoiono lì, inghiottite dalla volgarità del fango, sprofondando nella sua brutale eternità.