sabato, aprile 30, 2011

Da un racconto - Quando sono arrivato in città / 4

Tragico ed inutile Carlos Luan, tragico e inutile dormire, con la faccia sepolta, un'espressione elementare, la rabbia, la fronte per dove andare,  da dove un rigagnolo di sangue si dipana verso una merda di gatto, il mio Joaquin era troppo pensieroso, correre via dalle guardie con le spalle lanciate nella notte di questa pletora di pistoleros contro uno solo, un solo scassinatore, un conoscitore di serrature completamente stravolto a terra, avrà pensato a Donna Isabella Trista Luan, Carlos steso sul pavimento che si versava la tequila, pensando di vivere in una costante tormenta di fantasmi sulla casa... avanzi di giorni prima J.C.L. ,C.J.L. , L.C.J. incideva prima di andarsene, morto nel 1973, stordito dalle brame di successo nel mondo del crimine esteso e mutevole e da tutta quella musica, dedizione culminata in acque fangose, in sembianze mutevoli come ebbe a dire l'inimitabile profeta.
Carlos preferiva vedere il suo cuore famoso, messo a segno, e se era triste Joaquin si versava della tequila non senza essersi bevuto un paio di cervezas.

sabato, aprile 23, 2011

Da un racconto - Quando sono arrivato in città / 3

La mascella squadrata da toro, dice la sorella Felicia, con i gomiti appoggiati su un tavolo del commissariato di Luaca, riproducendo con il pollice e l'indice la forma di un ferro di cavallo per rendere l'idea della sagoma della mascella di Carlos, che dalla polizia è stato ritrovato con la schiena curva, ricoperta di sangue tiepido e con un ghigno fisso, statico, di chi incontra l'inevitabile.
Aveva imparato dai piccoli criminali, aggiunge la sorella della vittima, e giurava ogni santo giorno che mai nessuno l'avrebbe messo tra le mani del buon creatore in quel modo, con dei colpi di pistoleros a pagamento, dei colpi piazzati a tradimento, dietro alle spalle, non si sarebbe fatto mettere fuori dal gioco così, mi creda.
Deponendo all'appuntato Ignazio Nagra, Felicia Nuntia Luan, donna dalla forma filante, ossea, evita di compiangere il fratello.
Apprese le prime lezioni dalla zio, nel negozio di ferramenta di famiglia, proprio in centro nella nostra cittadina, ma cosa facesse nel retro, per ore ed ore dopo la chiusura ... Si esercitava! Il nottambulo della città di Tebe, quella dove è vissuto ed è morto, vede, la concomitanza di elementi è così forte che porta a suggestioni quasi di sogno direi, mio fratello era curvo in apparenza, andava guardato meglio, andava seguito, la sua postura china era simulata, voleva creare di sé un'immagine che lo potesse rendere ben distinguibile negli schedari della polizia e riconoscibile nel più esteso e mutabile mondo del crimine.
La maggior parte del tempo la passava fantasticando su colpi milionari, i colpi della vita, millantando esperienze delinquenziali e conoscenze ed il suo raccontare lo esponeva ad evidenti esagerazioni, come quando tentava di darsi delle arie da uomo dotto con parole altisonanti, ma in realtà prigioniero di una cultura alquanto approssimata, infarcita di nomi vuoti che a malapena ricordava e che pronunciava con impaccio ed oserei dire, imbarazzo.

Nelle librerie


venerdì, aprile 22, 2011

Da Qoelet Blues (Rivisto)

Famiglia Gurskij
Qualcosa di politico


I:
Ad una distanza temporale
di strano sapore
mi ritrovo Weiss
sull'istruttoria
con i suoi "signor testimone"
mentre quando ho messo le scarpe alla morta
era una anno fa e lei
donna vecchia della borghesia di Amsterdam
con gli occhi bassi
mi mandò nella cattedrale del suo rancore
per essere dalla parte giusta
dei massacri voluti dalla storia
mi disse di scrivere qualcosa
su quanto mi aveva raccontato
mi disse
se ero veramente capace a scrivere
come dicevo
di dettagliare l'orrore la vergogna e i minuti
di stare male come era stata lei
per essersi salvata sui teschi di Sion
e non essere ebrea
come quelli del piano di sotto
mi disse di scrivere qualcosa
su quanto mi aveva raccontato
per quaranta minuti
nel tramonto verdastro
delle acque dei paesi bassi
lei donna guardiana
modellata dal protestantesimo dei padri della patria
la dolce ossessiva ripetizione dell'unica parola
"Mr. Hitler senza mai dimenticarsi di J. Stalin"
i camini bruciavano con le persone
solo che anziché davanti
ce le avevano dentro
fottuti i comunisti fanatici &
fantocci fascisti sudamericani
fottuti i violenti assassini
fottute le dinastie oligarche che generano
disparità odio sbaglio genocidio
su macellati democratici regimi.

mercoledì, aprile 20, 2011

Link per le Cronache del vissuto inverno

Dal Qoelet Blues

Kunsthistoristiches Museum


I:
Ti ho fatta andare in ginocchio al museo
dove ti sei nascosta con il bimbo
con quelle sue mani malconce
non so
hai chiamato la guardarobiera dicendo
di aver pronto il numero della polizia e dell'assistenza sociale
a seconda di quello che le sarebbe venuto più pronto
nella sua integerrima interezza di donna
di una certa qual soglia di professionalità
sei andata dicendo
che il Diavolo Durer
sarebbe arrivato
atterrandoti
appena possibile
ho controbattuto
sul fatto che
il signore ne aveva fatti fuori un po' troppi
ma se erano diecimila
dovevano essere diecimila
la guardarobiera pensava al numero dell'assassino
che l'avrebbe resa libera
di farsi due conti sul numero
di polizza sulla vita del marito
dimenticato paroliere della memoria
'lunga è la striscia di quelli che vengono da sopra
di quelli che sono scappati e che lasciano'
tra un po' ci accenderanno le luci
la collanina di un anniversario
le fremerà sull'incavo del collo
al pensiero del bollito di maiale
con salse e legumi di contorno
così tu non potrai più nasconderti
sotto la madonna di krumlov.

Ecco cosa si intende per "la strada"


Atom Mother Heart


Atom Heart Mother


lunedì, aprile 11, 2011

Rothko chapel


Pollock


Da un racconto - Quando sono arrivato in città / 2

'Stupido stupido Luan carlos Joaquin ... stupido e povero con la colla sul collo, la cera sugl'occhi e le ceneri in un cassetto [...]'.
Questa è solo una frazione, un'anfratto lessico della dichiarazione spontanea chiamata tale dagli ufficiali di polizia più simile ad un'esternazione in puncto mortis della vittima e non smentita dal difensore d'ufficio di Carmen Luan, sorella del crivellato defunto Joaquin Carlos, a cui fu riscontrata una notevole necrosi del tessuto epatico durante l'esecuzione dell'autopsia condotta sotto la direzione del medico legale di turno, Dottor Meckerben, autopsia detta di rito, di legge e quindi obbligatoria e a cui in nessun caso l'ingessata equipe del Dottor Meckerben si sarebbe potuta sottrarre e non si può dire che cosa provasse questa troupe medica nei confronti del loro oggetto-soggetto balzato all'onore discutibile delle cronache della cittadina di Tebe, non quella degli antichi e di come questa parte della faccenda, dell'accaduto fosse considerato criminale e se avesse un qualche diritto di essere riportato, un diritto di esistenza nel mondo della cronaca, per l'appunto.
Prima di cedere all'inevitabile, Joaquin Carlos Luan parlò di buona ed ottima musica e di sua sorella e di sua madre, Donna Isabella Trista.

sabato, aprile 09, 2011

Da un racconto - Quando sono arrivato in città / 1

Quando sono arrivato in città ero il primo dopo la rapina che aveva coinvolto guardie a contratto a sparare controvoglia contro quelli che hanno chiamato delinquenti, ladri, malfattori, violenti. Essendo stati attaccati, raggiunti da pallottole, colpiti alle spalle, feriti ed alcuni tra loro abbattuti, in tal caso Joaquin Louan, novello truffatore, classica faccia squadrata, padre di sette figli, sposato davanti ad un ministro di dio e risposato davanti ad un funzionario delegato dal municipio non si sa quante volte con precisione, Luan, il solo morto tra i 'cattivi', coloro che hanno scatenato l'orrore o secondo le voci più isolate e contraddittorie di questo scarno consesso urbano immerso nel livore rosso degli aranceti della cittadina di Tebe, non quella contro cui si scagliarono alcuni antichi, non quella di Eschilo e neanche un posto che Truman Capote possa permettersi di considerare con autorevolezza, con i gradi sul petto, e di dargli l'epiteto di 'laggiù', visto che siamo in un posto che sembra non confinare con altro da sé e che non viene chiamato dagli abitanti del posto 'laggiù'.

Dalle Cronache del vissuto inverno

                            Algiers, rivolte


I.
In Algeria
gente si dà fuoco
fame crisi nel popolo
ingiustizia in Algeria
penso allo Stato di Francia
alle ennesime republiques
Malraux & Camus
questo è lo scenario
ad Algiers_

Negative


Da Qoelet Blues (Rivisto)

Michel XI Reparto Retroavanzato
Brest, France


I.
Brav'uomo. Piccolo.
Brav'uomo bretone.
Sì. Ecco. Tutto.
Siamo a posto.
E' possibile. Del vino.
Non siete cliente dell'albergo.
Vi chiedo la gentilezza.


II.
E' questione di gentilezza.
E' la seconda regola dell'hotel.
La giudico iniqua.
Non importa
che avverbi che congiunzioni.
Si applica.


III.
Senza l'applicazione
il richiamo delle rocce
mai sarei diventato paracadutista
fottuto poi
très rapidement
fuori dall'esercito.


IV.
Hai lo spirito militare.
E' tutto. Vorrei del vino.
Possibilmente. No. E'tutto.
E' vero è vero.
Ti voglio mostrare una cosa
se mi aiuti a chiudere la borsa.
Buffa la bara dei militari.
No, schh, è tutto.


V.
Rocce accostate di Bretagna...
la gente scala le montagne...
io avrei fatto meno fatica
calandoci dall'alto!
Goccia di carne imbottita.
E dell'esplosivo mio caro vecchio. Il tuo nome.
Mio caro vecchio N.
hai un tipo di occhio militare.
I tedeschi. La tua giacca!
Vedo. Non volevo fare vedere...
mia figlia, farmi vedere da, mio tesoro estremo
dalle orecchie di bambagia.
Le dicevo che
il profumo di papà, che
poi così. Bevevo.


VI.
La conoscenza ti può insegnare che
la coscienza può attendere e stare nuda.
I motivi contano quando sono giusti.


VII.
Mi rimase l'amico suono
l'armadietto straniero e la caserma
non facevano volare
non mi facevano gettare per via dell'età.
I motivi sono importanti quando sono sbagliati.


VIII.
Le porte di una città attraversata.
Chiudimi la borsa
se ti dico anche cose che già sai.
Voglio mostrare una cosa.
Aprimi la borsa quando e qui.
E' vero. E' tutto vero.
Guarda la tessera dei militari.


IX.
Sei più veloce. Hai un'aria superiore.
Ti voglio veder leggere la data che puoi fare.
Millenovecentovintottantasette.
Vinto e riapparso.
Ritirato.
Per ordine dell'Alto Ordine di Comando
a cui appartenuto. Sei veloce.


X.
Tutto l'alcool bruciato
per l'anatomia messo dentro
abbastanza per una serata.


XI.
Mi sono sentito
credo da lì
piscia e soggetto da puzzo e macchia addosso.
Guarda i  miei pantaloni e le mie gambe.
Sei magro anche tu.
L'unto è il puzzo e ci credo.
Cercheremo di saltare fuori.
Romperemo i buchi a centupli. Io e te.
Michel è il lindo. Finito.
E' tutto.

venerdì, aprile 08, 2011

Cronache del vissuto inverno

Le Cronache del vissuto inverno sono state stampe, pubblicate, edite.


Ora inizieranno a vagare tra le librerie.
La libreria Popolare di via Tadino e la Equilibri di via Farneti già ne sono in possesso.
Seguiranno le Feltrinelli, Cuem, librai indipendenti e librerie varie. Si spera che la gente lo veda, lo apra, rubi qualcosa, ci pensi, immagini, capisca.
Con questo libro chiudo la Trilogia Obliqua, partita con il Qoelet Blues passata attraverso i Blues dell'AnimA RossA e terminata con le Cronache del vissuto inverno.
Tra di loro vi è un testo di raccolta teatrale: ACTA - Testi per un teatro della parola, che a breve verrà arricchito da un nuovo lavoro.
Dico anche che prossimamente mi dedicherò a dare una veste definitiva ad una raccolta di racconti che da troppo tempo - più di due anni - sono lì fermi, immobili, pensanti e giudicanti.




Stay bluesed
                                                                                                                           
                                                                                                                         Nick

giovedì, aprile 07, 2011

Stampato


Link per ACTA - testi per un teatro della parola

Dai "Blues dell'AnimA RossA" (Rivisto)

Giù al fiume


I.
Sono stato giù al fiume
con una sacca di canapa
e con il mio blocco
non vedevo
vedevo non capivo
cosa andava inteso
per piantare l'ancora
o mollare l'ormeggio di palta
di ansiosa pura palta
tra le distrazioni del polso
un'arringa una fanfara
un'anatra allacciata
perdere il proprio peso
riprenderlo
non puoi negare
di averti trovata
con una mela nella sottoveste
e bacche nei capelli.

Klimt


Il suonatore di violino


Charlot


Picasso


Grande Velasquez


martedì, aprile 05, 2011

Hai chiesto (Altro inedito)

Hai chiesto di cosa
fossero fatti i poemi
mi porti dietro casa
i poemi delle luci
fai l'insalata
gente che odia il vino
vuole solo bere
ai tempi che vengono
dove piove in stanze di mattoni pieni
per quest'estate a n,o
dita in faccia
credo sempre nelle cosce delle preghiere
per le mutande
un diesel parlando
un 33 giri freddo
chiedere ai vigneti quindi ?
una mano venata
una toccata
una nocca crepata
qualcuno chiede die
di essere parlato
portato blu in faccia al Cairo
Midwest
cieche astensioni sul piano elettrofonico
non funziona
mi scappa di saltarti addosso
questo è lirismo
sui drink mai
più da dilettanti
le note vanno sempre allungate
la fine del mondo
non serve.

Bud stop in NYC





lunedì, aprile 04, 2011

Per il 550 visitatore

I.
Non ci sono gli occhi a perla
che facevi quella notte sdraiata
a gambe non proprio aperte
qualche pietra a Petra comprata
tutti gli autori
parlano a questo punto
di smeraldi
di lasciare poche righe
tra quelle scritte
e Stockhausen non l'hanno mai sentito
nella notte più profonda
mettendo a posto
Eastlake e Walcott
e chi è passato di mano
nei Settanta come nei Duemila
sente Berlin cucendo la toppa
alla figlia non avuta
lì potevo averla
spero solo di tornare lontano
senza le tue gambe
non proprio aperte
a scrivere a New Orleans
adesso vado là.

Faccia un buon soggiorno (Inedito)

I.
Un bello spettacolo
che dura molto per fortuna
buona festa di laurea
o buon compleanno
Anna & Laura
mi stanno vicine
in queste occasioni
per strapparmi la battuta ad effetto
perché eserciti la mia critica
e tappi la bocca a qualcuno
dopo mi riportano a casa
non so che strada faranno
mi occuperò solo di guardare
i palazzi del potere
le fontane di queste capitale
con il fiato decadente
squadrerò qualche turista
gli darò manforte
con i nomi delle piazze passate di mano
in poco meno di un secolo
inventerò qualcosa da raccontare
al capolinea dell'autobus 47.

In uscita, prossimamente

Cronache del vissuto inverno (Schiele sandwich)







Camus & Sartre



Nick Cave & The Bad Seeds - Dig Lazarus Dig (Live) - Striscia di 4 video

Nick Cave & The Bad Seeds - Do You Love Me? (Live on Jools Holland)

Nick Cave -Opium Tea

Nick Cave and the Bad Seeds God's hotel

Link Casa Editrice Acquaviva, il mio editore

Allen Ginsberg Reading Howl (Part 1)

Allen Ginsberg Reading Howl (Part 2)

Allen Ginsberg Reading Howl (Part 3)

CHELSEA HOTEL#2-Leonard Cohen

domenica, aprile 03, 2011

Dai Blues dell'AnimA RossA

Carestia


I_________________________________
Non esistono più bar veri_______________
esistono strali di legno__________________
per i tavoli e per______________________
i poggia faccia di culi__________________
esiste il saper scrivere__________________
il non poter andare a teatro_____________
il non poter suonare_____________________
su tutta la linea ________________________
stare nudi_____________________________
con un pasto pagato_____________________
dall'assistenza__________________________
il non poter essere nei luoghi____________
la dilatazione dell'espressione_____________
di chi è picchiato selvaggiamente_______
chi sceglie e chi sottostà
nelle terre dei cadenti________________

Duane Allman




Artaud


Céline