giovedì, novembre 26, 2015

Le Mode




dunque, c’è questa ragazza
non molto conscia del bilancio dello stato
ma che di sicuro ha qualcosa da dire
in fatto di qualcosa

parla come una donna
che è sempre stata in un posto
un determinato posto
ovviamente, capelli tinti

senza mutande
senza equivoci
senza mogli
o mariti

i figli
quelli li lasciamo
alla società che ha sempre bisogno
di riprodursi

& un po’ di classificarci
di internarci
o di puntare il dito contro
mentre noi

lo puntiamo in alto
o in fondo
nel mezzo della palude
troppo lunga la strada


per parlare.





venerdì, novembre 20, 2015

Un altro ventennio



Lasciamoci andare per un’altra sera
solo un altro ventennio
ad ascoltarci
nei nostri matrimoni falliti
cinema alla mattina
new york parigi new orleans
non sono mai stato un uomo incerto
non vedevo altra via oltre la toilette
non parlavo d’altro al roosevelt
se lei mi piaceva, sì
era solo un pianto per i viaggiatori
di quella notte, bisogna essere sempre
pronti per una notte di film in macchina
con una radio malconcia
& una donna che non lo vuole fare
un sabato pieno di repliche


giovedì, novembre 19, 2015

Memphis In The Meantime

Sunset Limited, 7




Il Caos che divampa. Non avevo mai respirato un’aria con grasso di motore che frigge, l’acciaio dilatato dei binari, sangue bruciato, carne ammalorata, ossa frantumate, schegge di cortecce cerebrali, fumo denso di insetti onnivori, micro brandelli di pelle fluttuanti saturano l’ambiente nero come nei classici racconti epici, le carte affumicate dei manifesti pubblicitari incollate sui pavimenti, sulle pareti, i soffitti, le scale, e luci, tutta la parte colpita della stazione in uno stato tumescente. Sirene che girano senza sosta, rumori di barelle inceppate, sacchi mortuari che vengono aperti e chiusi, lamenti di corpi feriti, di cervelli che hanno abbandonato questo mondo, luminescenze incorporee che vagano verso i pali dell’elettricità, che schizzano nella crisi irrisolta di questa mattina, vite dei santi liofilizzate in ossari mai esistiti, inizia dall’inizio e vai fino ad una fine, quindi fermati. Le case e le paure delle persone abituate a vivere con poco, così calme alle due del pomeriggio di una domenica d’inverno, gennaio. Il tuo compleanno può anche passare come la tua passione per la bibliotecaria o chi ti ha allestito la mostra o chi ti serve il tuo rancio alle 2.45. Appena si esce dai nostri posti, scantinati, appartamenti, luoghi buii al neon di qualche ente parastatale, parchi pubblici gestiti da multinazionali di farmaci o petrolio o autovetture o, appena ci rimettiamo tutti in fila davanti al fiume, ai binari che attraversano il Paese, dicendoci che questo non è un posto facile, gli incendi, le esplosioni, le stazioni, le caserme, le scuole, gli stadi, i teatri, i cinema, le strade che non danno mai abbastanza, poi puoi pure pensare che hai passato troppo tempo su quello o quell’altro libro, senza orari, i nomi che mitizzavano la tua esistenza, fino ad un’azione di soccorso, fino a che la tua dignità uscisse dall’orbita di questo mondo per non rientrare per anni prima di mettersi ancora all’uso e al servizio della vita comune, prima che ogni pagina vista ti desse il via libera per un’altra esistenza celebrata sotto un altro alfabeto, dai greci si passò ai romani ed ora siamo tornati nei tempi moderni fino al punto che questa modernità di cui ci siamo riempiti il cervello, il sistema nervoso, l’apparato digerente e ancor prima la spina dorsale non ci dica altro chi siamo, noi che parliamo attraverso i nostri trascorsi non credibili agli occhi degli altri. Kerouac che pensava di essere Wolfe & Beckett Joyce o Artaud Van Gogh. Siamo noi tormentati nella nostra gioventù, da questi uomini che ci hanno preso quando in casa e durante il giorno non c’era niente da fare che mettersi a leggere, perché avevi perso tuo padre o tuo nonno e quando per il gusto della vita ti piaceva andare a scuola solo per vedere la ragazza coi i capelli biondi tinti e non sapevi niente della mezzanotte e non sapevi niente di quello che sarebbe stato dopo vent’anni dall’altra parte del mondo. La volta che ti chiesero di scrivere un romanzo di formazione. Sei andato un po’ oltre. Ma il mondo non è altro che questo. Prima dell’esplosione, ho pensato alle lettere che componevano il nome I.A. Brodskij. Non so perché lui. Stavo banchettando con una coppia di Orange County, con una figlia. Ho visto la sua firma su un sole cadente del Texas, prima di un fronte di una banca commerciale. 



sabato, novembre 14, 2015

Bataclan '72

Sunset Limited. Epilogo, 2.






Qualcuno doveva pur sapere cosa trasportavano, carrozza 0013, sedile 8, certo. Ma non potete incolpare questa città, me, i passeggeri del Sunset Limited di quello che è successo. Nei Salmi è scritto: nella colpa sono stato generato, nel peccato mia madre mi ha concepito. E viene anche detto contro i giudici iniqui: spezzagli, o Dio, i denti della bocca, rompi, o Signore, le mascelle dei leoni. Di sicuro i controlli alla stazione di partenza hanno fallito. Pensare che quella bomba sia stata sotto quel sedile per oltre 48 ore, lì come un destino che doveva attenderci. Il treno è arrivato con 30 minuti di anticipo. La bomba è esplosa mentre il treno era oramai vuoto. Erano rimasti gli addetti al servizio di pulizia, qualche viaggiatore in attesa e di sicuro dei senzatetto che vagavano o che si riparavano nel sonno di una delle loro notti. Il canto libero del bardo ha cessato per qualche ora. Le vittime sarebbero state molte di più. Alle 5.00 ero ancora nei sottopassi a scattare. Sentire il boato di una deflagrazione in una stazione non è come sentirlo in una registrazione audio o alla televisione. Allo spostamento d’aria è seguita una bolla di fuoco e poi si sono mescolate insieme, facendomi balzare di una decina di metri. Lo zaino che avevo sulle spalle si è disintegrato, salvandomi. Mi sono risvegliato qualche minuto dopo. Almeno così pensavo. Erano passate oltre 4 ore. Sono morte 112 persone. Se fosse stato in orario, la bomba avrebbe potuto fare 1112 vittime. Mi sono alzato, un paramedico voleva soccorrermi. Me ne sono andato ed ho seguito le notizie alla televisione.



martedì, novembre 10, 2015

Tavolo Scoperto



dalla mia finestra
guardare passare
tutta quella gente
& le macchine
& le luci sul tetto degli autobus

chi era chi
cosa ne è stato poi
una notte di ottobre
il rock moriva lento
per un trapianto di fegato rigettato

l’amore è solo
che non ne parliamo più da anni
chiusi in club dove fino alla sosta dei sensi
pensare alle cose fatte & sempre lo stesso
una puntata su un tavolo scoperto





domenica, novembre 08, 2015

Sunset Limited. Epilogo,1.





Registrazioni perse, il click-click dei nastri bloccati delle microcassette MC-60, lato A, lato B, raccontano di storie fallite con l’approssimarsi di quello che fu l’avvento del nuovo millennio, un'epoca pronta per l’onta di un nuovo sole, freddo, basso, tecnologico, sorto per programmare i cuori e le menti dell’Occidente. Oramai l'inverno del nostro scontento non diventerà mai più un sole bruciante, rimane solo un altoparlante che da qualche parte della stazione annuncia in termini sommessi l’arrivo in anticipo di un treno proveniente dall’altra parte del Paese - binario 011 B. Le rotative di stampa hanno già compiuto il loro dovere macinando tonnellate di carta con impressi caratteri neri che compongono titoli sensazionalistici di giornali dalle scarse tirature che finiranno prima di mezzogiorno tra le mani di commessi viaggiatori in abiti sciatti e sformati o su un bancone di un salone di bellezza frequentato da casalinghe che optano per le ultime mode da grido nel campo della coiffure e manicure. Tra qualche minuto la prigione di massima sicurezza concederà l’ora d’aria ai propri ospiti e qualcuno in questo Stato sarà libero di dedicarsi alla vendetta mentre consigli di amministrazione di multinazionali collegati in videoconferenza fissano il prezzo delle materie prime per i prossimi quaranta anni e tecno-burocrati impiallacciati emettono comunicati per tranquillizzare i mercati e legislatori dal volto gonfio approvano l’ennesimo emendamento alla legge finanziaria e autisti in divisa estraggono dal vano del cruscotto della limousine una fiaschetta colma di Bulleit Bourbon. A migliaia di chilometri da qua, armamenti nucleari riposano lungo un sonno viziato in bunker di località disumanizzate. In giro la gente discute ancora di genitorialità in vitro, di uteri in affitto, di adozioni trasversali, di confessioni religiose che nascono e muoiono nell’arco di una dissennata esistenza quotidiana. Infine, il progresso, ideato, governato e vissuto sull’intero pianeta nel segno di una parola globale: Desiderio.






mercoledì, novembre 04, 2015

AC/DC

Il buio del pieno delle regioni



il buio del pieno delle regioni
fanno ed uccidono
per qualsiasi ragione
poi si scende

a sentire loro
lessero i salmi per mesi
riuniti in circolo
fuori, poco dal portico

una discesa all’inferno
come si diceva nell’ottocento
ogni giorno perso su un altro
quello che abbiamo fatto


martedì, novembre 03, 2015

Morgan City, anniversario







1.
chiudere i conti
prima che il porto chiudesse
i lavoratori pronti a tutto

2.
dopo le 4.00 del pomeriggio
una chiamata dalla tua ex moglie
o tua figlia o tua madre

3.
i sabato sera
stando dritti ai bar
raccontando storie poco credibili

4.
questo tempo in texas
guardando il confine
cane cattivo che monta

5.
abbiamo detto
in quella chiesa in vegas
la lunga parte della strada

6.
non si è più scesi a patti
lei diceva di amarti
ma preferivi i poliziotti per le strade

7.
un piccolo cuore
non potrà mai funzionare bene
un uomo perso davanti allo scaffale dei liquori

8.
prendi me
prendi te
o prendiamo tua madre

9.
le tragedie greche
il grande teatro europeo
o quello statunitense

10.
rapinatori
speculatori
gente che fa il proprio dovere

11.
nessuno qui
è glenn gould
e vediamo solo una cosa

12.
quello che tutti vedono
non ci sono variazioni
solo un american bar ben arredato

13.
dietro al mulo
con la nebbia di questa città
posso anche camminare

14.
alla luce del buon dio
l’ho sempre avuto dalla mia parte
diversi altri discorsi - una limonata

15.
scendo per strada
almeno 7 volte al giorno
citando i testi sacri

16.
sedici ma potrebbe essere
diciassette nudo
è solo un altro modo di vederla

17.
uno che appende un altro al collo
solo per un’esecuzione
passo, non molto da dire

18.
studiato quando faceva buio
& poi si parlava
di rock & jazz & di blues

19.
al primo candidato
puoi sempre dire
tu non sei idoneo

20.
puoi stare zitto
puoi metterti sulla tua les paul
ma certi riffs devi suonarli

21.
ho visto il mondo girare
& girava su se stesso
poi mi sono fermato

22.
parlato con donne gravide
sole & piene
senza animali

23.
dolce il fine settimana
con il burro fuso
le uova & la birra

24.
ti possono sparare in testa
vuoi solo essere un solitario
acqua calda o ghiacciata

25.
i soliti posti
niente che cambia
la vita che va avanti

26.
di profilo
messi da parte
per la verità

27.
ventisette anni
una convivenza
tutto quello a cui puoi pensare

28.
dolce principessa
non posso dirti niente
guardami

29.
piegato su quel tavolo di albergo
istanbul od amsterdam
la coda del diavolo

30.
la moglie di qualcun altro
morgan city
louisiana.















Tom Waits