giovedì, settembre 01, 2011

Calvert St., Baltimore


Indipendentemente dai neri
del calvario di Calvert
dalla sua strada
su e giù piombata di ferro & cemento
dai figli di questa terra
in buona parte abbandonata
braccia dondolanti di neri
attorno a Lexington Market
con urla non troppo trasognate
di commercianti dinastia Qin
che hanno fatto arrosto polli & pesce
sotto il sugo del sole di Baltimora
Harbor Inn geme contratto incapace
indipendentemente
dal solitario calvario di Calvert
da una bibita fresca presa per pura fortuna
caduta dalla straripante gotica architettura
delle chiese e delle pile marmoree
per ringraziare G.Washington
sospesa sopra l'Enoch
una libera & gratuita Biblioteca traslitterante
che accoglie persone provate
che soffrono la vita & il caldo
ma sono fatte partecipi della presenza
dei libri del legno delle colonne di un tetto
e di una comunità di uomini
che leggono e si salutano
ed ogni tanto si vede un nero emaciato che scrive
ed altri che lo guardano con le labbra all'infuori e gonfie
per le scalinate prese a calci
arrampicate sui dislivelli su cui la città vive
indipendentemente dalla cena masticata al calvario di Calvert
che mi ha portato a delirare
sulla nobile povertà trascinata di un mutilato
senzagambasolountroncoconduebraccia
si muoveva contro la salita e andava
nonsocomefacesse
sulle rovine e il crimine di Baltimora
di cui parlava la Rough Guide
io parlerei di caduta di un senso di decadenza
sulle due rose nere che stanno sulle due tombe di Poe



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