martedì, novembre 22, 2022

L'Epica di Gerald - Parte Quinta



L’Ordine nella Moltitudine. Non è questo, poi, nient’altro che la Vera Natura, la radice e diramazione in ogni sua forma e sostanza, non è forse l’identità, il Vero Volto del Caos. Katrina. Tra le molte sciagure, ha trascina to la propria potata di acqua & morte nella Cattedrale di St. Louis, danneggiando l’organo a canne Holtkamp. Diciamo che il Diavolo, che alberga in questa città da oltre duecentocinquanta anni, ha voluto lasciare il segno, il suo subdolo ultimo colpo di coda, l'ultimo caustico boccone delle sue fauci massacranti e fagocitatrici.  Il Diavolo, che ci dice grazie per ospitarlo in qualche parte del nostro corpo, nelle fratture delle nostre anime e negli anfratti confusi e dubbiosi della nostra memoria offuscata dalla Dea della Disgrazia, della Dea Distruttrice dei ricordi dell’infanzia, della Dea Impeditrice del nostro futuro ed ostatrice del nostro presente, ha portato il suo colpo di coda divisoria ed avversa - ha portato l'ultima infida orma fin dentro la Santa Chiesa Romano Cattolica di St. Louis, ora dedicata al Santo Papa Giovanni Paolo II, il Polacco che fece cadere il muro con Mr. Reagan, il Presidente di questo Grande Paese. Grande nel senso dell’estensione. Rettifico: il Presidente di questo vasto Paese. Così rende meglio l’idea. La Palude della Cristianità. Non è poi questa una delle migliori definizioni per dare un nome autentico a New Orleans. Non la Babele, non il Catino del Diavolo, inteso quale genio malefico, di sommo calunniatore od un trucchetto di Satana, l'accusatore ed ingannatore par excellence. Un piano riuscito bene, studiato, un bel colpo assestato alla Trinità. Una e Trina, Unus et Trinus, secondo le Sacre Scritture. Ma noi ci rialziamo sempre. E’ per questo che siamo venuti qui a fondare una città che per suo lignaggio affonda, dove nessun altro l’avrebbe fatto, su un territorio sotto il livello del mare, in un acquitrino dove per stirpe transumana si ammassavano ogni tipo di creature avverse al genere umano stesso, semplice ed umile, come Dio Padre ci ha fatti. Città di dispersi in mare, di cui hanno bevuto l’acqua per sopravvivere, delinquenti improvvisati, criminali recidivi, pirati ricercati, drogati volenterosi, disadattati abbandonati, rifiutati dalla società, rigettati dal sistema, gente in fuga dal passato, sognatori irrequieti, ricattatori senza scrupoli, scappati di casa, dalle famiglie bigotte, dall’oppressione insopportabile della condizione umana. Questo posto, tutto quello che vedi qua attorno, quello che respiri, dall’alba che si staglia quieta e pacifica nel solo sole ubiquo che scalda le strade e la pelle delle persone e che incendia l’umidità onnipresente e la tua ombra che mai potrai cancellare, un’ombra alimentata dagli spiriti che girovagano dai persi decenni prima di noi, per tutti costoro, questo posto, è un rifugio dalla tempesta e dagli uragani. Questo posto resiste, questo posto rimane ed è qui per starci. Non se ne andrà mai, non sprofonderà mai. Per tutto ciò si dice che New Orleans è un'isola. Ma è quel tipo di terra emersa grazie allo sforzo dell’uomo, è un monumento all’Umanità. Di certo non è una città per cuori deboli o menti docili e plasmabili. Se così fosse, sarebbe la Città del Tracollo per questi individui. Si deve venire qui, si deve stare qui, rimanerci, viverci, per capire ed per esserne parte. Nella Moltitudine l’ordine. Protesta, Ribellione, Opposizione, Trasgressione, sono cose di cui nessuno parla qui. Non c’è ne è bisogno, non c'è ne è mai stato bisogno e mai ce ne sarà, mai. NOLA sopravviverà, come ha sempre fatto, ben oltre i duecentocinquanta anni passati. Questo, il nostro retaggio.

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