lunedì, settembre 25, 2023

Domenico



Oggi sono stato con mio padre
nel Convento dei Frati Cappuccini
quello tra viale Piave e via Kramer
nella mia città, Milano

un frate ossuto, dalla barba rada
e dalla complessione lignea alla Hopper
mi ha condotto lungo i viottoli del giardino
nella parte che chiama "il suo orto"

il luogo dove va
non tanto per pregare Dio
o Gesù Cristo
od ad invocare qualche Santo

ma per alleviare
gli stati d'animo negativi
che la vita quotidiana gli riserva
quella con altri uomini

possono essere gli altri fratelli o i bisognosi
che l'Opera di San Francesco per i Poveri aiuta
o le sue tensioni personali o qualche problema esistenziale
che si ritrova costretto ad affrontare

essere frate
prendere i voti
credere nell'Onnipotente
può non essere sempre così facile, così semplice

affidarsi anima e corpo
alla missione che la croce impone
può portare grandi dubbi
può farti sentire smarrito

può farti toccare con mano
un profondo scoramento
ma Domenico
lì ne "il suo orto"

si muove e parla liberamente
come un fauno estasiato e sapiente
indica le piante e le chiama con il loro nome
ci mostra raggiante le sue tartarughe

ecco quello che fa ne "il suo orto"

ritrova la beatitudine che il Signore
gli riserverà una volta giunto alle Porte
senza più saio, sandali, occhiali da vista
ed il vano tormento mondano che sperimentiamo.





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