Lasciate che i pargoli
vengano a me
e gli racconterò
di un uomo che visse nel deserto
quaranta giorni e quaranta notti
e fece quaranta giorni di digiuno
e per quel periodo fu tentato da Azazel
per ben tre volte
prima per la fame
per la disperazione e la vanità
poi per la mondanità e il successo
in ultimo per una falsa adorazione
tutte e tre le volte resistette
e passò i suoi giorni tra le fiere e gli angeli
gli racconterò di Nietzsche che aveva capito tutto anzitempo
e che scrisse nel suo Crepuscolo degli Idoli
"senza la musica la vita - non avrebbe senso, sarebbe un errore"
e di come Kant fu leggero e superficiale
definendo ne La Critica del Giudizio un giuoco, "un bel giuoco"
Kant aveva capito molto dei suoi tempi
l'intelletto dell'uomo era pronto per L'Illuminismo
la massima espressione cosciente
del bello e della libertà individuale
ma era nato con uno spirito troppo sintetico
per capire la sacra essenzialità della musica
lasciate che i pargoli stiano seduti dinnanzi a me
e gli racconterò della vita
iniziando dalla fine e risalando fino all'origine
quando una grande massa di energia esplose
creando il nostro universo
ma che al di fuori di questo
c'è ne sono molti altri
e che lo spazio e il tempo sono concetti relativi
perché in questo mondo tutto è mutevole
solo alcuni atti, cose e principi rimangono costanti
ed essi persistono proprio perché
sanno cambiare nei secoli
gli racconterò della disillusione e del dolore
infatti sta scritto
"molta sapienza, molto affanno
chi accresce il sapere aumenta il dolore"
gli dirò di che importanza riveste il presente
durata l'arco di un'intera esistenza
le parole contano quanto e più dei fatti
perché quello che ricordiamo sono le parole delle persone
ai fatti vi si porre rimedio oppure dimenticare
le parole rimangono come nostra testimonianza
e che questo sia infine
uno dei pochi insegnamenti veri e duraturi
che posso dar loro
perché la vita
è l'unica occasione che ci è data per essere seri.
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