Ha sempre significato ALTROVE. Primo della giornata. Scarica tra l’osso occipitale e molte terminazioni nervose. Un uomo libero deve sempre stare altrove. Fine serie. Sezioni differenti. Cumuli di scrittura abbandonata. Sequenze di una pellicola a colori, strane colorazioni, sfumature colpevoli, una lunga elencazione. Problemi senza soluzioni: gestiscono il traffico, controllano le strade. La sola mano destra e la sola matita nera. Schwan 309. Come poteva essere meglio. Un’eruzione visibile dal vecchio promontorio. Scala Richter e molte altre enunciazioni dall’inclinazione germanica. Esami, valutazioni, congedi. Suona l’allarme del piano interrato. Vai a dirlo al bugiardo di primo giro. Bocca impastata di polveri bianche miste a zucchero di canna e succo di papavero, proprio vero. Dai che inizi a correre per molto. L’inizio della settimana, per gli altri. Stato giù, fatto il giro dove potevo stare, lei mi chiede se mi batte ancora qualcosa come il sangue. Ghiaia, una sorta di letame urbano. I grandi fiumi decompressi e poi esplosi nelle pianure. Come dire, cose che scendono e che il mondo non può evitare. Confluire alle 6 del pomeriggio. Bene, bene, bene: sei sempre sulle tue ginocchia. Una delle ultime chiamate: il treno, il martire, l’esercito, stanno tutti per partire. Cosa. Niente affatto. Un meteorite attraversa la tua orbita oculare. Infedele. Provando a creare un caso legale. Facile, facendo assassini.
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