venerdì, marzo 21, 2014

Acqua bollente su tè





Niccolò Alberici non si legge né si guarda, si percorre muovendo passi oleosi nell'oscurità. Protetti da un buio ancestrale e amico, sciagura e splendore di ogni nostro tempo dove ciò che riluce è sempre più in là, oltre il bordo bianco di una cornice. Le sue storie si ricevono come un pugno nello stomaco che piega e riflette sulla radice del male che è vivo in sé e privo di qualsiasi riscatto. La redenzione è roba di spirito e qui noi siamo intrisi di incontaminata umanità. I suoi scatti sono nebulose divine che solo nell'istante prima dell'imprimere fanno pensare ancora ogni cosa possibile, poi arriva il fermo in cui solo qualcosa, lucidamente, è compiuta e irreversibile. E nella consapevolezza del vissuto arriva, ultima ma piena, la grazia. Strofa dopo strofa come acqua bollente sul tè di un sabato pomeriggio qualsiasi, in qualche parte del mondo.




Giorgia Monti
Poetessa
Editor Cicorivolta Edizioni

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