domenica, settembre 24, 2017

M. 34




Sufjan Stevens & Detroit
& l’Heidelberg Project
sono così lontani

parlo sempre
scrivo sempre
per negazioni

poi mi si apre un mondo
che può avere un nome
di una donna

che inizi per T. o per M.
& le dico
che non la lascerò mai

polsi & fiori
su un tavolo
entrambi mozzati

ma questa non è
un’altra canzone
che cantiamo per i morti

questo è quello che siamo stati
nel giardino di casa mia
nelle lenzuola per il sonno

non apparirai mai più
non ti assopirai più
sul divano in pelle verde britannico

le porte si chiudono
non è vero che si chiudono per sempre
le porte sono fatte per essere aperte

le menzogne
le mezze verità
che ci raccontiamo

che ci trasmettiamo
da così tanto tempo
sono solo menzogne

il girare & lo stare in giro
per dimenticare quello che siamo
per pagare il prezzo di noi stessi

quello che abbiamo vissuto
il male che abbiamo fatto
pensi che il mio kimono

mi abbia salvato
o i miei cappelli
o i miei occhiali

il mio parlare
dabbasso & addosso
con voce lenta

&d ogni parola come una lettera d’addio
non penso veramente
più niente di me

non sono stato
quel grand’uomo
che pensavo di essere

ma quando scrivo
quando sono fuori per le strade
quando fotografo

racconto qualcosa
a voi l’utilizzo.
Fatene Quello che Volete.




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