sabato, dicembre 10, 2016

Lorena, 4.





Era la polizia. Non hanno ancora niente. Cristo. Potrebbe mettersi male, Lorena. Non dire certe cose. Mi fai schifo. Sei sicura di avermi detto tutto e che alla polizia hai detto tutto. Sì. E te lo ripeto. Sono uscita alle cinque per andare al bar di fronte. Ci sono i testimoni. Poi sono ritornata a casa verso le due, le tre. Ubriaca. Sì, forse un po’. Non ho controllato se Maya fosse in camera, nel letto, a dormire. L’avevo lasciata sul divano, davanti alla tv, guardava qualcosa alla tv. Alla mattina mi sono svegliata e lei non c’era. Senti. Prova a pensare la strada. A fissarla nella tua mente, quando sei uscita e quando sei rientrata. Hai notato qualcosa di diverso, di strano. No. Santo Dio, siamo ad un punto morto. Nel pomeriggio andrò ad appendere volantini. E’ una bambina di cinque anni, dove potrà essere andata. Non è a scuola, non è dalle amiche, nel quartiere non si trova, i vicini non sanno niente. Cerca di capire e rispondimi. Chi potrebbe essere, nella cerchia delle tue amicizie, il più pericoloso, potenzialmente. Hai debiti in giro. Dimmi dove è Maya. Dimmi dov’è. Lola, io sono così stanco. Non me ne frega niente della tua sfortuna, della tua tossicodipendenza e, e niente. E di tua nipote. E’ proprio qui il punto. Questo è il maledetto punto di tutta la storia, la storia della nostra vita. Ho deciso che stavolta lascio. Se Maya è scappata, stata rapita, violentata, dispersa od uccisa, questa volta tutto ricadrà su di te. Piccolo figlio di puttana, piccolo animale altezzoso. Lurido viscido animale borioso. Ora mi lasci. Sì. Bastardo figlio di puttana frequentatore di troiette universitarie e troie di strada. Infame. Assassino. Dimmi una cosa: se iniziassi a strozzarti. Se anziché infilarmi nel tuo letto per proteggerti, mettessi le mie mani intorno alla tua gola e togliessi un male al mondo. Parla, parla. Vai avanti a parlare, piccolo deviato.Come pensi che finiremo. Mi sto già rassegnando. Non la vedremo mai più. E’ inutile che spacchi la casa. Dai che stai venendo fuori. Dai che il professore tira fuori il suo vero io. Altro che lato oscuro, ho sempre saputo chi eri. E sapevo che non mi avresti mai fatto del male, neanche sessualmente. Drogarmi era l’unico modo per esistere, per sopravvivere, resistere un minuto sopra l’altro. Dio non ci ha neanche mai preso in considerazione. Quante cose abbiamo fatto io e te. Quante ne abbiamo passate. Eppure siamo qui, ancora qui, con una bambina scomparsa, sangue del nostro sangue. E sai di cosa parlo, papà. Non so dove sia Maya. Io sono quella bambina scomparsa, da quarant'anni.





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