martedì, dicembre 27, 2022

La Saracinesca











LA SARACINESCA 


Persone: Anita (Maman), donna sulla sessantina Linda, donna sulla quarantina, chiama la madre “Annette” famiglia Louwee Rachele, figlia di Linda, si fa chiamare Rachel Uberto Thomas visitatori Petrus Scena Piano terra di una casa. Il sipario rappresenta un parete con due sole finestrelle. La scena è abbondantemente occupata da una scala ad elle, che porta dal piano terra al primo. Al primo piano si vedono due sole porte. Al piano terra, sulla parte destra, un tavolo per almeno sei persone. Nell'angolo in fondo a destra un arnese di legno, inutile ma sempre presente, di cui nessun riesce a capacitarsene dell'esistenza e della collocazione.
Atto primo. La distanza 58 LINDA Sono in tre I muri della … riverniciata appena tre mesi od un mese queste raffigurazioni statiche alle pareti dei grafiti ancestrali una tinta di prima mano un manufatto pittorico Siamo riuscite a dare alla baracca un'aria ancor più fosca Mamma prepara il bollito il miglior bollito della contea di tradizione in tradizione come ogni venerdì mattina Maman Annette Louwee si prepara alla disposizione sul tavolo della cucina degli ingredienti necessari all‟allestimento del suo sontuoso bollito Maman (con disincanto e disprezzo) non si è lamentata dei dolori Sull'aria del Don Carlos di Verdi simula incalza impietosisce trotterella dispone padelle pentole mestoli cucchiai passa i bicchieri con uno straccio sul bordo lancia posate nel cassetto mantiene salda il comando della cucina mantiene la sua posizione in cucina La sbircio dalla fessura di questa porta sgangherata sono sull'incudine Sempre dedicata ad una sessualità ligia ed omnicomprensiva la nostra signora tranne quella volta per me un caso escluso un qualcosa di profondamente unico Rachel preferisce acquisire particolari dettagli dalla finestra poi Annette afferra la scopa (mima la scena) e la segue la perquisisce correndo per lo squallido sterrato intorno al perimetro della casa Che randellate sul didietro che le molla Bambinaccia!!! Ma per loro è un gioco si abbracciano dopo e ridono Lei dice che è la sua luce 59 Rachel dice “Ti voglio bene nonna” Vieni dentro ad assistere (scimmiotta la madre) ad imparare come viene fatto il bollito Louwee un pezzo di carne travolto da mani grasse un marchio di fabbrica nel segno della tradizione E poi s'arrampica per gli scaffali con le scarpe rosse strette ronza come una libellula pesante gioca di fianchi puttanescamente pensa di premere i seni corposi su corpi immaginari I muri della locanda sono caldi inoperanti come le tanto gloriate griglie del forno di maman Cuoce il cazzo di bollito maman? Mi vengono certe parole stese forti mi avranno sentito dal di fuori ? Tre visitatori tre di passaggio cosa mai vorranno Ospiti Non li senti donna ? Donna del bollito oppure te donna conficcata (rivolta a Rachel e) nelle aste del soppalco della taverna il primo piano come ti piace chiamarlo suona meglio gli conferisce autorità come ti riempi la bocca di parole che non hanno futuro tanto meno l'hanno avuto in passato Ah ah ah (con estrema forza) Tre assaggiatori del bollito tu non li senti preparatrice inputtanita donna di fornelli piena di sentimento musicale in questa casa comunichi da vent'anni con orgasmi gutturali indecente verso tua nipote Quel bel grammofono che un mio amore di bottega mi regalò con i soldi e la fatica tra la fronte e il ghigno di uno che ruba 60 Mia cara Annette tu non li senti? Non so come da chi abbia preso questi capelli rossi ma tu stai tutta appresso quel grammofono liberty Capelli rossi arruffati infantilmente senza che io riesca a liberarmene Hanno aria imbarazzata umile e nobile una naturale fiera eleganza e aspettano fuori Rachel Rachel Rachel!!! ANITA Chi va alla porta? Suonano chi va alla porta E le bambine? LINDA Mamma calmati devi cucinare ANITA Cosa? Debosciata! LINDA Cucinati il fiocco tra le gambe E taci ANITA Devo aver sentito bene Mi ha detto di annodare la cosa tra le gambe e tacere Devo smettere di leggere Kierkegaard tutta quel parlare di angoscia LINDA Questi soliti vestiti stretti informi vecchi sudati ed inadatti Ogni volta che arrivano dei clienti per così dire nuovi il sentirsi inadatte Fin dall'inizio educate male le figlie Mamma mi hai sentito mi senti quando tendo a farmela addosso la notte imbecille? ANITA Una cosa indecente gira con quel vestito da dieci anni Si è sempre definita un‟autodidatta Le cose s'imparano vanno imparate da capo a fondo 61 e dal fondo di nuovo alla cima Si affoga in questa cucina Pensata disposta male abitata peggio le generazioni future s'impegnano per peggiorare LINDA Rimangono i tre ospiti fuori in attesa di varcare la soglia di quest'ospizio Ridere maman ridere non lo senti non lo provi non lo avverti le vene ti si sono ingrossate divaricate ultimamente devi aver avuto delle variazioni nei battiti mestruali vecchia mamma cucina -cipolle ed affetta -melanzane La sento dall'atrio (meditativa) quell'accanirsi per tenere un organismo congiunto quella era la nostra famiglia maman La pietosa armonia della foce della cucina le ingarbugliate vicende della perdita di sugo dalla cavità uterina l'endometrio che scivolava via e nei miei ricordi tra il bagno e la cucina non sono mai riuscita a fare una distinzione non dico netta ma che fosse qualcosa con un nome appena diverso giusto per dire su due piedi quello è il ciclo del bollito e quell'altro quello attiene ad una donna che si rigenera che si mantiene fertile (con aria esplicativa) e che senza la carne che veniva fatta annegare in un intruglio di vino tequila birra spezie varie e verdure 62 per dodici ore nella bacinella di vetro che senza tutto quel lavorio senza quel trambusto di fuochi e mestoli quella donna non avrebbe potuto tirare avanti ma è proprio per questo (lamentosa) che non sono mai riuscita a venirne a capo Perché un ciclo integra l‟altro senza carne niente altra carne e queste cose finiscono con l‟annebbiare la mente di una donna (pausa) Le sue faccende stese tra fornelli e stracci forse papà se ne è andato per la somma di tutto questo sozzume tipico di te cicciona! Putrida RACHEL E Cara mammina con chi parla ? Cara mammina con chi parli adesso che scendo le scale ti vedo sulla poltrona imperiale nella sua pelle increspata pari morta dal non vederci più consumata dallo smalto del tempo troppo caro ormai Ti starò vicina alternandomi nella tua inevitabile prossima vecchiaia Salva te stessa puttana LINDA Vedo che hai preso e fatto propri gli strumenti di chi è abile a maneggiare con la cassa di una che ha spesso le mani ingarbugliate nelle monete nelle banconote ANITA Una dietro l'altra a leccare un'inclinazione della stirpe avvezza ai piaceri LINDA Dobbiamo far sì che l‟intenzione di compiere gesti di prodursi in azioni ancora prima che di pensarle che l'intenzione 63 si avvicini alla volizione fino ad una quasi completa identità ANITA Accademia spuria RACHEL E Filosofia boudoir LINDA Ah serpi invidiose! Vi ho sentite! (mima un malore, fa per cedere) RACHEL E Madre! Cosa avete! (rivolta ad entrambe) Vi sono vicina! (ride sardonica) Dimmi tutto (si rivolge ad Anita ridendo) LINDA La mia bambina amore della sua mamma brava bella e buona gentile e caritatevole un promontorio misericordioso (le tira la coda, Rachel stenta ad urlare, quindi si svincola lentamente) Ah ti vizio dì alla tua mammina quello che desideri dillo alla tua mam … (si interrompe, suona il campanello, forte e per quattro volte) RACHEL E Un uomo che mi travolga (corre sbattendo i piedi verso la porta vi si ferma davanti, esita emozionata) ANITA (con aria prosaica) Dio mio nostro Signore non stare ad ascoltarla Un‟ignominia pura e semplice nulla di più una commistione di parole sconnesse un impulso adolescenziale una foga di ormoni squilibrati una scelleratezza senza fine Hai solo quindici anni svergognata! RACHEL E Madre cara sono tre bei ragazzotti! Un dono un dono! LINDA (a Rachele) Fai bella figura e trattieniti Non discorrere troppo sulle tu e origini e tieni chiusa le gambe ANITA La totalità del trivio nell'inclinazione della stirpe (entrano Uberto, Thomas e Petrus) THOMAS Buongiorno Signorina Volevamo sapere se avete una camera disponibile per la giornata Dobbiamo assolutamente riposare Abbiamo viaggiato per sei mila miglia 64 RACHEL E (stupefatta, sopraffatta ) Oh Signore sei mila miglia sareste esausti LINDA (entra nel vivo della scena e sovrasta con la voce la figlia) Piccola ignorantella vogliate scusarla sbaglia ancora i verbi Come si dice Rachele? Si dice sarete esausti non sareste Buongiorno Signori (affannata) vi presento la signorina Rachel e Louwee benvenuti alla locanda Louwee Io sono Linda Louwee La vostra camera è disponibile al piano di sopra UBERTO Bene signora La tariffa sarebbe … (dalla cucina proviene un acuto di Anita, i tre visitatori si guardano meravigliati, incuriositi) LINDA La tariffa dunque per una sola giornata Ci penseremo alla vostra partenza UBERTO Va bene signora ci accorderemo RACHEL E (raggiante Vi informo ufficialmente Signori che tra un‟ora verrà servito il pranzo cucinato dalla Signora Madre Nonna Anita Louwee LINDA Preciso che il pranzo è principalmente e solamente il bollito di nonna Louwee Sarà servito in cucina alle dodici ed un quarto in punto La camera è al primo piano alla vostra sinistra Prego (Rachel e indica la camera , facendo capire con un sorrisetto che quella a destra è la sua, Uberto, Thomas e Petrus salgono le scale con i loro bagagli) THOMAS (prima di entrare in camera) 65 Allora signore alle dodici e un quarto in punto A dopo RACHELE Sissignore! LINDA Trattieniti Bambinaccia!!! (I tre entrano in camera) (Buio in scena) 66 Atto secondo L'approdo - I 67 RACHEL E Nonna nonna nonna! Il bollito! ‟ il giorno! Non semplici visitatori non semplici passanti ma ospiti ospiti ospiti! Paganti e mangiatori la nostra salvezza La mia e la tua nonna cara! LINDA Non vociare in questo modo! La sua e la tua salvezza? Un delirio allo stato puro ora che abbiamo degli ospiti dei visitatori dei viaggiatori che dopo miglia e miglia approdano ad un punto fermo un punto di sosta per darsi del sollievo Fermarsi in una locanda la prima vista sulla strada papà ci aveva visto lungo una locanda poco distante dalla strada principale Bambina mia cosa intendi per la tua e la sua salvezza ? Cosa stai macchinando puttanella!? Non ti lascerò passare questa volta bambinaccia non ti lascerò passare niente ANITA (smette di cucinare, mette le braccia tese contro il piano della cucina, è completamente inebetita) Non è possibile da così tanto tempo quanti andati persi Dei clienti veri degli alberganti una locanda visibile dalla strada principale una linea retta che taglia il Paese da nord a sud un solco latitudinale nella nostra terra a sud le cose devono parere diverse dimmi che è proprio vero (si rivolge al marito morto) Harold nient'altro lasciato al perdurare della disgrazia al lavoro inutile Oh quanti passati di qua (somma disperazione) 68 non pagavano razziavano ci hanno preso condire condire il mangiare mattinate addensate sui fornelli la mia schiena bollita nella calura per ritrovarsi il palato a brandelli per provare la carne la carne del bollito Le dita delle mani ustionate con una frequenza tale scottarsi diventa un vezzo bruciare pezzi di grembiule un'abitudine difficilmente accantonabile quando non si ha niente Harold pulire strofinare lavare sciacquare intontirsi aggiungere diminuire falsificare buttare nella pattumiera odorarla e distrarsi un po' guardare da questa unta finestra dalla finestra della cucina della locanda Louwee uno spiraglio che dalla strada principale non è affatto visibile Ho provato a stare a meno di un miglio da qui ma la finestra è impossibile da vedere ad occhio nudo con l'occhio del visitatore del cerca -camera niente Harold credimi poi rimettersi a tagliare affettare tritare impanare disossare imbastire intelaiare verdure su carni friggere un combustibile con ciò che va fatto esplodere assaggiare la cottura bere bicchierini dal cartone del vino o grappa a canna dal bottiglione per ospiti che arrivano sporchi come passanti vogliosi ubriachi molesti allettanti soddisfacenti Harold (tasta la cottura del bollito con la forchetta) Mi sembra a buon punto mi sento rigenerata dobbiamo migliorarlo dobbiamo renderlo il mio vero bollito LINDA (subentra euforica) Dobbiamo renderlo veridico 69 al punto tale che non sembrerà neanche fatto da te dobbiamo renderlo indubitabile RACHEL E Maman! Renderlo v e r i – d i c o, in -du -bi -ta -bi -le ANITA Oh vieni dalla nonna ed abbracciala forte! RACHEL E (va addosso a Linda, facendo finta di incornarla come un bisonte, batte i piedi per terra, saltella, ringhia, sbava) ANITA Vieni dalla nonna sarà il bollito di nonna Louwee e nipote la sua unica nipote femmina Rachele detta Rachel LINDA Non c‟è mai spazio tra di voi! Smettila squallida matrona di motels! Rancida puttana smettila! (si placa, esausta) Il vostro modo di mostrarvi di comunicare non esprime altro che la volontà di colpirmi escludermi sottrarmi alle gioie del rapporto umano (come un libro stampato) della convivenza sociale del rapporto famigliare RACHEL E (solenne, autoritaria) Madre nonna! Scheletri umani! (scoppia in una risata isterica) Oggi noi saremo (altra risata isterica) il meglio (torce il collo) di noi stesse (mette la mano tra le gambe) saremo la famiglia Louwee al cospetto del mondo (inizia a provare godimento, Anita e Linda sono impietrite ed assuefatte) dovesse essere l‟ultima volta (si toglie la mano  lo saremo (la odora) vedete non sa di niente iene!!! (rivolta alle due donne) Saremo unite (le altre due annuiscono) Siamo la famiglia Louwee fondata sul placido ed accogliente ventre di Isabel Louwee 70 57 anni fa LINDA Che razza di memoria è mai questa RACHELE Locanda Louwee di tradizione femminile ANITA LINDA (all’unisono) E sia. (Sipario) 71 L'approdo – II 72 (Sono tutti seduti al tavolo della cucina, in una posa falsa e scomposta) THOMAS Bene signore nostre si direbbe che siamo approdati al vostro tavolo Posso chiamarlo un ritaglio di canapa ? Anche se so bene che non è un agglomerato di canapa posso chiamarlo così signore nostre? UBERTO Intendo esprimere il mio cordoglio preventivo per quanto Thomas andrà dicendo e ringrazio nonna madame maman Louwee grazie del bollito RACHEL E Lo dica pure LINDA Parole poetiche dia enfasi RACHEL Sì con sentimento ANITA E'inevitabile LINDA RACHEL E (all'unisono) Mamma Nonna! LINDA E' un'ottima cuoca la mamma non potreste credere diversamente credere l‟opposto senza averne avuta prova Gli uomini di scienza hanno bisogno di fatti per giudicare per elaborare per identificarsi (va verso Rachel e, le prende la mano, se potesse gliela sbriciolerebbe, le si mette davanti a tu per tu, fino a schiacciarle la fronte sulla sua) A proposito signorine dove sono finite le gocce … (ritratta) La boccetta dello zucchero liquido? PETRUS Un edulcorante che si usa da queste parti ANITA Linnie cara non essere così amorevole (si alza, picchia un pugno sopra il tavolo e salta la presa di Linda su Rachel) LINDA Scusami madre ma l‟amore materno tende 73 per sua conformazione tende ad una deformazione nei fatti nelle prese tende a sconfinare ANITA (astutamente solenne) Signori cari dobbiamo confessarvelo (piange di gioia e fa un goffo tentativo di camuffamento) E' passato troppo tempo dall'ultima volta Tutta una vita arrestata stata appesa con le proprie corde vocali ormonali alla nona del maestro ad i suoi soli primi due tempi un ossessione permanente Vennero a farci visita ben vestiti incappucciati credo nove mesi fa La terra era affollata (sembra in preda ad un acuto attacco di delirium tremens) la terra attorno alla proprietà alla locanda il nostro appezzamento di terra era saturo di aria atterrito ma non voglio commuovere annoiare ed infine LINDA (si alza, afferra una forchetta, la brandisce verso l’alto, la scaglia nella prima delle direzioni disponibili, sorride, si asciuga con la mano sinistra il sudore in faccia, si tocca la schiena, fa come per tirarsi su il vestito con entrambe le mani, sussurrando, blaterando) Bere bere fino a non tollerarmi PETRUS Scusi? UBERTO Prego? THOMAS Difatti si voleva includere nel discorso di presentazione in poche parole che fosse del gioco una digressione sulla dissoluzione dei mezzi corporei LINDA Parla degli astri corporei? RACHELE Quale presentazione? 74 UBERTO (risponde facendo la voce grossa) Dei corpi oscillanti nell'obitorio LINDA Io ho una capacità innata per l‟interpretazione dei segni sulle facce sui muri delle smorfie delle rughe degli stati umorali dei tracciati tumorali delle scarnificazioni che certe panciere lasciano Ne so qualcosa so cosa significa il digiuno e la smodatezza nell'alimentazione PETRUS Si direbbe l'alfa e l‟omega RACHEL E Ecco la storia dell'astinenza padrona del mondo ecco la storia dell'astinenza signori miei LINDA Stando vicino alla stufa non per riscaldarmi ma per abitudine con un flauto era un flauto mamma (scoppia in una risata pazzesca dilaniante, prosegue come dimentica dell’avvenuto) un flauto ed una bottiglia di sherry per ora guarda come ci hai fatto finire senza la possibilità di ribellarsi di abortire di eliminarti Dite signori Signori dite che l‟uomo può andare su altri pianeti vivere raggiungere altri pianeti urano venere alzare il tono del discorso in poche battute Signor Uberto gradirebbe una bottiglia intera di sherry? O meglio sarebbe dire una completa bottiglia di rum ANITA Lei l‟eterna signorina di casa a quarant'anni suonati con una figlia a carico la qui presente Linda Louwee alza il tono del discorso 75 in poche battute PETRUS (parla tra sé, trasognato, nessuno lo sente nessuno ha interesse a sentirlo, parla in modo visibilmente idiota) Dopo tutta questa birra mi dovrò dare una regolata sono due giorniche tracanno mi do una regolata solo succhi di frutta dal mattino alla sera (prende coscienza) Una bottiglia ad Uberto che ha fatto morire di dolore la sua povera vecchia madre (a questo punto la risata è quasi insostenibile, Uberto tracolla, batte la testa sul tavolo della cucina, sanguina) LINDA Dica Thomas lei sembra dica Thomas qual è la differenza di fatto (agita le mani e si guarda i palmi) mi dica per piacere per il mio solitario squisito piacere qual è la differenza invalicabile tra quello che si dice e quello che andrebbe detto lei dica Thomas riesce a capire quando uno va a morire o piuttosto quando uno storno di uccelli autunnali si spargono nell'altezza sopra queste terre dando a noi uomini la possibilità di interpretare il verso delle stagioni oppure danno fede al nostro concime Mi dica visto che la sto implorando le mie ultime richieste Siamo carcerati a tempo in questa cordigliera di crani con in comune il solo parlare THOMAS E‟ tardi Oggi non abbiamo sentito le notizie dal radiogiornale 76 oggi non sappiamo come le cose sono andate di fatto non sappiamo la cronaca i fatti della cronaca quelli della politica oggi non sappiamo niente senza giornali in questo posto un disagio totale andare a sbattere la fronte ed aprirsela contro le pareti di una stanza contro un tavolo della cucina o stare sdraiati a fumare oppiacei su un letto pagato di comodo di servizio LINDA (rivolta a Thomas, piegata) Signor Thomas posso farle assaggiare in cucina un goccio del nostro porto è porto bianco THOMAS A quest'ora è particolarmente gradito è decisamente tardi RACHEL E (come impietrita) Noi non abbiamo mai avuto porto in questa locanda ANITA (rassicurante) Piccolina tu non lo sai bere E' una lunga tradizione E' sempre stato in cucina. (La scena si chiude con uno stacco di luci sul pubblico, poi buio totale) 77 Atto terzo Il fiato 78 (Fuori un tramonto imponente, le persone dentro la locanda sprecano gli ultimi balzi d’umori si avverte sul volto dei visitatori un’aria di dissoluzione sul tavolo una decina di bottiglie di porto Rachel è in braccio a Thomas lo bacia, a tratti sembra divorarne il collo il tutto con strusciamenti plateali Nonna Louwee è alterata si direbbe un oracolo ridacchiante Linda gravita e medita sul proprio suicidio gesticolando) LINDA Avete visto (con eccessiva enfasi) Cari miei il grembiule della nonna (i tre visitatori sono assuefatti dall’effetto degli alcolici) vecchia cenciosa schifosa lurida Va a cambiarti! Con dei nuovi ospiti una situazione irrecuperabile come faremo a tirare avanti anche questa volta ce la siamo giocata male giocata male! Il tuo argilloso fondo schiena maman un fondo schiena pesante e cotto mi verrebbe da dire bol … (s’interrompe scoppia in una risata colossale si agita, barcolla, smette) un fondo schiena bollito (tra i denti) vecchia puttana morente ANITA Tutta una vita a dissentire a disprezzare a distruggere quanto facevo per poi farselo suo a suo modo Si è annientata lei stessa (grida) io l‟ho fatta! LINDA Brutta sporca tronfia troia Eccome poi è venuta Rachel e la voglia purificata attraverso una generazione dannata 79 una generazione Louwee immolata I raccolti sperati del nostro orto ma la terra ci ha riluttato ci ha preso a calci rinchiudendoci in questa gabbia di legno (verso Rachel e) Rachele ora tra le braccia di un visitatore ha preferito lei a me glielo ho lasciato uno più uno meno per me (verso Anita) Madre incapace avevo una voce ma lei niente Cucina questo trita inforna quell'altro fai rosolare abbrustolire impasta mangia mangia bevi del vino alla salute Io avevo una voce dietro il legno del bancone quel legno ammaccato dai pugni gonfio di porto rovesciato la lirica la mimica il mal di pancia ANITA (sardonica) Lo stare troppe volte incinta (Uberto e Petrus ridono di gusto) RACHEL E (teatralmente) Smettetela Madri! (si dimena dalla presa di Thomas si alza in piedi, battendo i palmi delle mani sul tavolo, solenne) Levatevi di torno (guarda la madre bambinescamente) Spine sugli occhi a te! LINDA Come puoi permetterti … (ampio gesto di svenimento) con degli ospiti (chiude il gesto faticando) ANITA Mesi di lavoro trasparente al buio cancellato al sole di due isteriche (sfumando) LINDA Sifilide RACHEL E Sifilitica LINDA Inadatta e stonata figlia di cagna (si corregge malamente, 80 speranzosa che quanto detto passi inosservato) della cara tua mamma RACHEL E Portatrice di discordia (va verso Anita, le due si abbracciano, Linda vedendo la scena si mette le mani alla testa come per schiacciarsela) ANITA LINDA RACHELE (all’unisono) Fecondatrice del mondo ANITA Mi mettevo a gambe larghe mica troppo e finiva molto presto Una scomodità essere troppo magre avere i nervi accalcati su muscoli denutriti dal freddo delle stagioni malnutriti per anni Girare da paese a stazione con una valigia in mano da sbattere nel vano bagagli di una carrozza intontita di stazione in paese un goccetto ogni venti venticinque minuti per arrivare a quello squilibrio che ti tiene su che ti fa sopravvivere e poi con il cucchiaio a raschiare gli stracci quanti stracci RACHEL E Nonna come raschi tu la pentola come avvolgi il bollito negli stracci tu volevo dire (disorientata) che come fai tu le tue cose non l‟ho mai visto fare a nessuna altra donna UBERTO Gradirei due bicchieri di porto ANITA Si serva pure (gli passa una bottiglia) Per anni mi hanno portata a bere del vino e mi hanno portata LINDA L'hanno portata in un capanno di porcellana ANITA Per anni ce l‟ho fatta un inciampare continuo nel puzzo delle vie natale capodanno pasqua mai nel giorno del compleanno 81 (singhiozza violentemente, il viso in lacrime, storpia le parole) della mia bambina! RACHEL (a Linda) Muori ma non farti vedere da me! LINDA Tutta una vita a lottare tutti contro nel segno della tradizione di famiglia. (Le luci si spengono lentissimamente, Petrus va verso l’angolo dove c’è l’arnese di legno, lo porta allo scoperto, si siede verso il pubblico, è una viola) 82 Atto quarto La scopa 83 LINDA Pensare che tutto verrà riportato da almeno uno di questi visitatori Avrei voluto un pianoforte da parete un direttore di sala un clown ben disciplinato per i momenti di svago una chitarra malmessa preparare abbondanti libagioni sui vassoi per farli abboffare riempire boccali di birra vino liquori di ogni sorta ANITA Un‟altra epoca non si ritorna mai RACHEL E Cosa ha significato costruire tutto questo in vista di una morte l‟assurdità ANITA Mai devi cedere al pessimismo verbale linguistico lessico frastico mai bambina nostra cedere un metro di bugia e di verità attieniti alla severità delle parole hai certe inclinazioni che si avvicinano alla corruzione dei modi UBERTO Verrà tardi e verremo travolti dal buio di queste zone bugiarde stiamo attraversando il Paese per arrivare alla foce nel sud del Paese non riesco a capire come ci arriveremo è notte Petrus THOMAS Ne risentiremo UBERTO Taglieremo corto PETRUS Tra qualche ora RACHEL E Ma nonna il bollito? ANITA Inimitabile LINDA Già cosa è stato del tuo indeterminabile bollito La vaghezza della tua vita l‟incredibile mostro della tua vaghezza madre Quando ti chiedevo Mamma tu mi hai voluta rispondevi Ti ho voluto bene 84 si n dai primi attimi della tua venuta al mondo piccina dicevi e mi infilavi un dolcetto nella bocca come ad una bestiola cosa me ne sarei fatta del tuo bene rozzo dozzinale perché mamma i primi attimi gli attimi prima no? Quando stavo rannicchiata nella pancia e non ero fertile non riuscivi a volermi bene allora vecchia pentola unta raschiata mi hai voluta o no? (Anita piange, sembra dire in un lamento straziante ripetendolo, “ho sbagliato”) No non dire niente gli ospiti sarebbero male impressionati dal tuo linguaggio collerico buono per lavare i piatti passare tra i fuochi con quel tuo doppio mento (Anita si tocca sotto il mento freneticamente) (pausa) A questo punto signori siamo orgogliose di intrattenervi con il canto di nonna Louwee l'usignolo dei fornelli maman fai sentire a tutti noi il tuo veleno vocale (Anita si alza in piedi, fortissima esplosione, buio in sala) RACHEL E (rantolante) Il bollito!!! 


(Fine












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