domenica, maggio 28, 2017

Bergerol, 7












Era sì, quel posto di cui state parlando. Proprio lì, ecco qua. Stato molte volte. Non voglio scendere nei particolari. Potremmo dire cento anni. Scendi, scendi la strada e bacia la testa del santo in Pere Antoine. Buddha è solo un altro nome nel nostro mondo di spietato cinismo. I numeri sono sempre stati 4, 7, 9. La morte non è una credenza, non è una deità. Semplicemente non esiste, non esistono luoghi come la morte. E' una delle prime lezioni che impari quando vivi qui in città. E se ogni giorno deve essere il giorno del giudizio, qui ci diciamo: meglio così. Facciamolo. Facciamolo Due Volte. Come dico sempre: sì, io. Sono stato attorno e sono stato lì per un lungo lungo tempo. Prima che la gente esistesse, prima che la gente prendesse coscienza e morisse. E’ diventato così difficile parlare tra le persone a questa ora della notte. Con questo intendo, sanguinare, vivere e a farsi da parte. Facciamolo Veloce. La camera da letto dava sulla strada, su St. Philip e quando uscivo prima dell’alba, i colori erano verde, viola, l'aria così forte, la sua presa così pesante che non potevi fare altro che collassare con tutte le cellule del tuo corpo e arrivando alla banchina, verso il nono distretto, ti trovavi di fronte ad una tinozza che tendeva al Rosso di Venezia ancora intriso di tutti i crimini della notte, partendo da Enrico IV, arrivando fino a dove non si dovrebbe mai arrivare - il suo corpo riverso sul marciapiede ma ancora in vita, la sera prima di sposarsi. Suonavano una marcia irlandese in Jackson Square e la mia vita non era solo quella che era stata, quella che era stata con lei, con le altre donne, con mio padre che non vedevo da vent’anni, con mia madre fiera bibliotecaria oramai intontita dagli anni, la mia vita che per così tanti anni era veramente stata per le strade. Quando il veterano ha imbracciato la cornamusa mi sono messo immediatamente sull’attenti ed ho marciato con un gruppo di persone, una brigata improvvisata, una domenica mattina. Mentre compatti, emozionati, festanti e sbraitanti percorrevamo il perimetro della piazza più e più volte, la folla ci guardava e potevi vedere un piccolo mettersi in fila con noi, illuminato dal potere del sole montante sul fiume, benedetto dalla rosa rossa del potere dell'unità delle persone che divengono comunità per prosperare nel nome di un dio senza nome. Passando in rassegna, vedevo i volti feriti del mio popolo, quello che gli era stato semplicemente riservato dall'esistenza su questo desolato pianeta prima di un altro pomeriggio. Era la domenica prima dell'accaduto.







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