I,
delitti nel pieno del sole
calde ammissioni
uomini nudi al fronte
& altre storie di questo genere
qualche volta
devi tirare il grilletto
per un altro
tanto è una cosa come un’altra
sola fino all’ora di cena
lasciata da suo marito
prende mezza boccetta
per la notte
sfila lenta una sigaretta
cose banali come queste
pensa
mi stanno uccidendo
le care & vecchie camel senza filtro
meglio delle gauloises
proprio come una volta
cari inizio anni sessanta
se l’accende con una disinvoltura
tutta da scoprire
mentre il brandy
non le basta
intanto compone una melodia
per l’altro mondo
al piano da parete
& nessuno viene a piangere
solo un altro giorno
domani
si poteva fare meglio
ma a lui non importava.
II,
la tettoia della casa di fronte
è flessa
& riflette un’imperdonabile
discesa del sole
torna a letto
calpesta qualche cosa
sulla moquette stesa
sul pavimento di casa
sul giornale di una settimana prima
legge lotta per i diritti dei gay
calpesta le nostre strade
torna a casa da tua figlia
guarda la luce
quindi si volta
attraversa la cucina
& si mette al tavolo
vivi attraverso la solita domenica
passa dicembre
in un hotel
datti da fare
la domenica ha il suo linguaggio
famiglie festanti
con soldi da spendere
altri aspettano solo l’apocalisse
la tua memoria
non è più immaginazione
si dice
& mette il ghiaccio in uno straccio
un giorno sceglieranno di arruolarsi
in qualche esercito
un'amica le parla al telefono
dei suoi due figli.
III,
è dentro una vestaglia rosa
di panno sintetico
ha lasciato il lavoro da anni
per problemi comportamentali
ma si è fatta pagare bene
prima di andarsene
aveva i suoi assi nella manica
& li ha contati
anche se non distingueva
i fiori dai quadri
& le regine dai re
li ha contati
si sta muovendo in casa
da qualche minuto
& appunta
sul blocco della spesa
tu sai che il tuo carcere
è infinito
proprio per la tua scelta di libertà
non sei uno sciacallo di donna
aveva provato a lungo
a vivere nelle praterie urbane
ma poi si era trasferita
ad ovest in cerca di spazio
dove la vita sarebbe stata
meno dura
meno prevedibile
almeno se la dava a bere
era un buon uomo
& cercava di vivere
più onestamente che potesse
eppure era quello che era.
IV,
nonostante questo
le tappezzerie in bianco
erano la sua passione
& le ordinava via posta
tutti quegli anni di caffè
l’avevano reso
scorbutico viscido incontrollabile
& decisamente indecifrabile
agli occhi di sua moglie
ai miei occhi
era un enigma perfido
persino ingiusto
i suoi vicini
erano stati arrestati
per possesso di droga
la sera prima
& ci aveva fatto su
una interminabile risata
il quantitativo era pesante
137 kg di hashish
ma loro
rimanevano sempre
dei suoi buoni amici
mai le avevano torto un capello
certo loro preferivano fumare marijuana
tutto il giorno
& stare alzati fino alle 5
come minimo
poi sono passati dieci anni
& la gente
anche i vicini di casa
hanno iniziato a cambiare.
V,
di ritorno dal lavoro
fece una sosta al market
per comprare roast beef & birra
& altra roba
l’indomani
sarebbe andata a scuola
alla solita ora
le 6.15
& come al solito
sarebbe toccata a lei
la medaglia
della prima ad entrare
& sarebbe anche stata
la prima ad uscire
nel suo modo
le 4.45
le piaceva fare
le sue 9 ore di lavoro effettivo
in modo tale da essere
alle 5 del pomeriggio in punto
di fronte al televisore
per la sua trasmissione sportiva preferita
stando in poltrona
con un bicchiere colmo di maker’s mark
dell’acqua gassata & dei salatini misiti
in una ciotolina di legno di bambù
la solita da anni
da quando era andata a vivere da sola
l’indomani sarebbe andata in ufficio
a fare le sue 9 ore di lavoro
pulite nette effettive
& fissando il vuoto.
VI,
in redazione gli avevano fatto capire
in modo alquanto subdolo
o forse questa era soltanto
la sua impressione
dovuta ad una squilibrata
reazione emotiva
che la sua collaborazione
con la rivista
era finita lì morta
& che non avrebbero
in alcun modo
lavorato con lei ancora
gli articoli
che tempo prima
avevano suscitato interesse
attorno a lei
& che avevano fatto aumentare le tirature
ora erano giudicati
scontati vuoti ripetitivi
& peggior cosa sciatti
& le sue foto di commento
agli ultimi reportage
erano ritenute superficiali
&d in alcuni casi
fuori posto
totalmente decontestualizzate
se non addirittura
urtanti
la sua idea di creare
una nuova via nel giornalismo
era abortita prima ancora
che avesse potuto metterla a punto.
tutta da scoprire
mentre il brandy
non le basta
intanto compone una melodia
per l’altro mondo
al piano da parete
& nessuno viene a piangere
solo un altro giorno
domani
si poteva fare meglio
ma a lui non importava.
II,
la tettoia della casa di fronte
è flessa
& riflette un’imperdonabile
discesa del sole
torna a letto
calpesta qualche cosa
sulla moquette stesa
sul pavimento di casa
sul giornale di una settimana prima
legge lotta per i diritti dei gay
calpesta le nostre strade
torna a casa da tua figlia
guarda la luce
quindi si volta
attraversa la cucina
& si mette al tavolo
vivi attraverso la solita domenica
passa dicembre
in un hotel
datti da fare
la domenica ha il suo linguaggio
famiglie festanti
con soldi da spendere
altri aspettano solo l’apocalisse
la tua memoria
non è più immaginazione
si dice
& mette il ghiaccio in uno straccio
un giorno sceglieranno di arruolarsi
in qualche esercito
un'amica le parla al telefono
dei suoi due figli.
III,
è dentro una vestaglia rosa
di panno sintetico
ha lasciato il lavoro da anni
per problemi comportamentali
ma si è fatta pagare bene
prima di andarsene
aveva i suoi assi nella manica
& li ha contati
anche se non distingueva
i fiori dai quadri
& le regine dai re
li ha contati
si sta muovendo in casa
da qualche minuto
& appunta
sul blocco della spesa
tu sai che il tuo carcere
è infinito
proprio per la tua scelta di libertà
non sei uno sciacallo di donna
aveva provato a lungo
a vivere nelle praterie urbane
ma poi si era trasferita
ad ovest in cerca di spazio
dove la vita sarebbe stata
meno dura
meno prevedibile
almeno se la dava a bere
era un buon uomo
& cercava di vivere
più onestamente che potesse
eppure era quello che era.
IV,
nonostante questo
le tappezzerie in bianco
erano la sua passione
& le ordinava via posta
tutti quegli anni di caffè
l’avevano reso
scorbutico viscido incontrollabile
& decisamente indecifrabile
agli occhi di sua moglie
ai miei occhi
era un enigma perfido
persino ingiusto
i suoi vicini
erano stati arrestati
per possesso di droga
la sera prima
& ci aveva fatto su
una interminabile risata
il quantitativo era pesante
137 kg di hashish
ma loro
rimanevano sempre
dei suoi buoni amici
mai le avevano torto un capello
certo loro preferivano fumare marijuana
tutto il giorno
& stare alzati fino alle 5
come minimo
poi sono passati dieci anni
& la gente
anche i vicini di casa
hanno iniziato a cambiare.
V,
di ritorno dal lavoro
fece una sosta al market
per comprare roast beef & birra
& altra roba
l’indomani
sarebbe andata a scuola
alla solita ora
le 6.15
& come al solito
sarebbe toccata a lei
la medaglia
della prima ad entrare
& sarebbe anche stata
la prima ad uscire
nel suo modo
le 4.45
le piaceva fare
le sue 9 ore di lavoro effettivo
in modo tale da essere
alle 5 del pomeriggio in punto
di fronte al televisore
per la sua trasmissione sportiva preferita
stando in poltrona
con un bicchiere colmo di maker’s mark
dell’acqua gassata & dei salatini misiti
in una ciotolina di legno di bambù
la solita da anni
da quando era andata a vivere da sola
l’indomani sarebbe andata in ufficio
a fare le sue 9 ore di lavoro
pulite nette effettive
& fissando il vuoto.
VI,
in redazione gli avevano fatto capire
in modo alquanto subdolo
o forse questa era soltanto
la sua impressione
dovuta ad una squilibrata
reazione emotiva
che la sua collaborazione
con la rivista
era finita lì morta
& che non avrebbero
in alcun modo
lavorato con lei ancora
gli articoli
che tempo prima
avevano suscitato interesse
attorno a lei
& che avevano fatto aumentare le tirature
ora erano giudicati
scontati vuoti ripetitivi
& peggior cosa sciatti
& le sue foto di commento
agli ultimi reportage
erano ritenute superficiali
&d in alcuni casi
fuori posto
totalmente decontestualizzate
se non addirittura
urtanti
la sua idea di creare
una nuova via nel giornalismo
era abortita prima ancora
che avesse potuto metterla a punto.
VII,
scese le scale mobili della metropolitana
& non appena arrivata al piano
cambiò rotta & risalì fuori
all’aria aperta
si mise sul bordo del marciapiede
& chiamò un taxi
chiedendo di essere portata
al quartiere a luci rosse
si erano visti
scese le scale mobili della metropolitana
& non appena arrivata al piano
cambiò rotta & risalì fuori
all’aria aperta
si mise sul bordo del marciapiede
& chiamò un taxi
chiedendo di essere portata
al quartiere a luci rosse
si erano visti
appena due volte
& lei decise che sarebbero
state sufficienti
così
decise di telefonarlgli
per uscire
proprio quella sera
era una città
dove si poteva uscire di sera
bere un paio di drink
& poi chiudersi in un cinema d’essai
avrebbe fatto tutto questo con lui
dopo due squilli lui rispose
ma con una scusa pietosa
disse di no
che non sarebbe uscito quella sera
& che per un lungo periodo
alla sera
avrebbe avuto molti impegni
impegni presi da tempo
con gente diversa
impegni di vario genere
tutti segnati in agenda.
VIII,
lei prima di sbattere giù la cornetta
gli disse vorrà dire
che mi coricherò presto alla sera
per molto tempo
aveva suonato in quel localino
una sola volta
&d era andata male
decisamente male
il suo amico chitarrista
si era presentato fatto sul palco
& il locale era vuoto
per questo non l’avevano pagato
tornando a casa con lui
con la custodia rigida della takamine
fece un pellegrinaggio
a casa delle sue migliore amiche
alle due di notte
con una di loro
si ritrovò a suonare in strada
un po’ di bob dylan
poi prese la chitarra
& la fece a pezzi
contro un semaforo
erano anni che voleva farlo
il giorno dopo
mentre al supermercato
vedeva imbustare
al banco dei salumi
si disse che era una pazza
& che a furia di fare così
non sarebbe mai andata
da nessuna parte.
IX,
in quel momento
la campagna elettorale si fece dura
& il suo amico doveva uscire
con una dichiarazione alla stampa
doveva controbattere
alle accuse di presunti abusi sessuali
mosse al suo capo di gabinetto
accuse che sapeva vere
a questo punto
con i sondaggi in bilico
doveva trovare un colpo
per affossare il suo avversario
decise che l’unico modo
era giocare duro
cosa che aveva fatto
tutta la vita
conosceva da anni
la figlia di un magistrato democratico
& per un periodo si erano frequentati
& conosceva bene le sue tendenze
la chiamò per incontrarla
si parlarono & raggiunsero un intesa
& la sera dopo
lei eseguì il piano alla perfezione
con una registrazione
ricattarono il suo avversario
& questi si ritirò
per evitare uno scandalo sessuale
lui le fece trovare
una busta
con parecchio contante
sotto la porta di casa.
X,
l’insegnante di musica
aveva già allungato le mani su di lei
& per quella donna
aveva letteralmente perso la testa
era così carina &d educata
vestita così bene
con tutto a posto
una donna ancora integra
guardando la foto di classe
dell’anno prima
la seconda elementare
si metteva a letto
con l’album della scuola
nuda
chiudeva gli occhi
&d iniziava
poi rispondeva
ad annunci
sul giornale
per cuori solitari
l’interno delle cosce
era tutto segnato
da piccoli tagli
&d ustioni
nel suo letto
con un biglietto con scritto
amo tutti i miei bambini
alla stessa maniera
l’ossessione che aveva per la recitazione
non riusciva ad eguagliare
l’odio che aveva per la madre
che aveva pensato di uccidere.
l’insegnante di musica
aveva già allungato le mani su di lei
& per quella donna
aveva letteralmente perso la testa
era così carina &d educata
vestita così bene
con tutto a posto
una donna ancora integra
guardando la foto di classe
dell’anno prima
la seconda elementare
si metteva a letto
con l’album della scuola
nuda
chiudeva gli occhi
&d iniziava
poi rispondeva
ad annunci
sul giornale
per cuori solitari
l’interno delle cosce
era tutto segnato
da piccoli tagli
&d ustioni
nel suo letto
con un biglietto con scritto
amo tutti i miei bambini
alla stessa maniera
l’ossessione che aveva per la recitazione
non riusciva ad eguagliare
l’odio che aveva per la madre
che aveva pensato di uccidere.
XI,
nel corso del sua vita di trentenne
almeno centinaia di volte & diciamo
almeno due volte al giorno
aveva pensato di assassinare sua madre
sua madre era l’ostacolo vivente
alla sua realizzazione di donna
come carne & spirito
l’ostacolo alla sua intera esistenza
ritornava a casa & ficcava la testa nel gabinetto
forse erano già le 8 di mattina
vedeva gli altri fare colazione al bar della stazione
mentre lei chiudeva la serata con un gin liscio
identificava sua madre
con una cosa sbagliata
con il male assoluto
la ipostatizzava di continuo
nel mezzo di una notte
quando era tredicenne
si svegliò fradicia
& alterata
aveva sognato
un’avventura sessuale con suo padre
& si passò la mano sulla bocca
dopo averla messa nelle zone basse
si volevano sposare in chiesa
nel mese di aprile
dell’anno cristo domini
dell’intera ecclesia
perché volevano fare colpo
sulle proprie rispettive famiglie
& perché così voleva la tradizione
nel sacro corso della chiesa cattolica.
XII,
poi è capitato che la gente in chiesa
nel giorno del loro matrimonio
iniziasse a tossire o a ridere
a seconda delle versioni
il loro progetto
di trasferirsi all’estero
era un biglietto
di sola andata
tanti libri da leggere
nella loro lingua madre
se di madre
si potesse ancora parlare
era del tutto facile
starsene lì
in quei posti
dimenticati da dio
quell’unico momento di gioia infinita
altre 10.000 persone erano passate
in quel centro commerciale
a quell’ora
era il giorno della festa dei lavoratori
& lui era stato licenziato
solo qualche giorno prima
aveva 29 anni
un giorno
nel mezzo di una lezione
con i suoi allievi preferiti
disse di non stare bene
doveva andare in bagno
si lavò la faccia varie volte
& si fece un lungo sorso
dalla fiaschetta di scorta.
nel corso del sua vita di trentenne
almeno centinaia di volte & diciamo
almeno due volte al giorno
aveva pensato di assassinare sua madre
sua madre era l’ostacolo vivente
alla sua realizzazione di donna
come carne & spirito
l’ostacolo alla sua intera esistenza
ritornava a casa & ficcava la testa nel gabinetto
forse erano già le 8 di mattina
vedeva gli altri fare colazione al bar della stazione
mentre lei chiudeva la serata con un gin liscio
identificava sua madre
con una cosa sbagliata
con il male assoluto
la ipostatizzava di continuo
nel mezzo di una notte
quando era tredicenne
si svegliò fradicia
& alterata
aveva sognato
un’avventura sessuale con suo padre
& si passò la mano sulla bocca
dopo averla messa nelle zone basse
si volevano sposare in chiesa
nel mese di aprile
dell’anno cristo domini
dell’intera ecclesia
perché volevano fare colpo
sulle proprie rispettive famiglie
& perché così voleva la tradizione
nel sacro corso della chiesa cattolica.
XII,
poi è capitato che la gente in chiesa
nel giorno del loro matrimonio
iniziasse a tossire o a ridere
a seconda delle versioni
il loro progetto
di trasferirsi all’estero
era un biglietto
di sola andata
tanti libri da leggere
nella loro lingua madre
se di madre
si potesse ancora parlare
era del tutto facile
starsene lì
in quei posti
dimenticati da dio
quell’unico momento di gioia infinita
altre 10.000 persone erano passate
in quel centro commerciale
a quell’ora
era il giorno della festa dei lavoratori
& lui era stato licenziato
solo qualche giorno prima
aveva 29 anni
un giorno
nel mezzo di una lezione
con i suoi allievi preferiti
disse di non stare bene
doveva andare in bagno
si lavò la faccia varie volte
& si fece un lungo sorso
dalla fiaschetta di scorta.
XIII,
anni prima rientrò in classe
& quando il docente
pose una domanda all’emiciclo
lei rispose per centinaia di persone
disse che i diritti delle donne
andavano conquistati in piazza
che l’aborto era un diritto
alla sopravvivenza del corpo stesso
qualcuno dalle ultime file
iniziò a fumare
altri ad urlare
altri ancora a ridere
le quattro di pomeriggio
di un pomeriggio di maggio
un ragazzo avverte una fitta
alla testa & crolla
il suo nome verrà riportato
su una lapide affissa
su un muro esterno
dell’università che frequentava
le spinte verso la lotta di classe
la lotta per la parità dei diritti
i santi che che sfilavano uno ad uno
per fare a meno del paradiso
le piazze così piene
le bandiere che fasciavano le teste
di migliaia di persone
un moto senza fine
qualche bomba qua & là
scadenzata da qualche anno
i conti con i morti
gli improbabili processi.
anni prima rientrò in classe
& quando il docente
pose una domanda all’emiciclo
lei rispose per centinaia di persone
disse che i diritti delle donne
andavano conquistati in piazza
che l’aborto era un diritto
alla sopravvivenza del corpo stesso
qualcuno dalle ultime file
iniziò a fumare
altri ad urlare
altri ancora a ridere
le quattro di pomeriggio
di un pomeriggio di maggio
un ragazzo avverte una fitta
alla testa & crolla
il suo nome verrà riportato
su una lapide affissa
su un muro esterno
dell’università che frequentava
le spinte verso la lotta di classe
la lotta per la parità dei diritti
i santi che che sfilavano uno ad uno
per fare a meno del paradiso
le piazze così piene
le bandiere che fasciavano le teste
di migliaia di persone
un moto senza fine
qualche bomba qua & là
scadenzata da qualche anno
i conti con i morti
gli improbabili processi.
XIV,
i vagoni del treno
erano sette
all’interno le carrozze
erano divise in compartimenti
altri le chiamavano stanze
c’erano poltrone in pelle
allungabili & retraibili
a piacimento del passeggero
sotto il finestrino
una bacinella di un materiale
che sembrava stagno fuso
serviva da posacenere
tra la base del finestrino
anch’esso apribile a piacimento
ma non oltre la metà
per evitare guai o facili suicidi in corsa
i vagoni del treno
erano sette
all’interno le carrozze
erano divise in compartimenti
altri le chiamavano stanze
c’erano poltrone in pelle
allungabili & retraibili
a piacimento del passeggero
sotto il finestrino
una bacinella di un materiale
che sembrava stagno fuso
serviva da posacenere
tra la base del finestrino
anch’esso apribile a piacimento
ma non oltre la metà
per evitare guai o facili suicidi in corsa
c’era un asse di legno
che era in posizione verticale
& che solo grazie a due guide metalliche
risaliva a fatica per ribaltarsi orizzontalmente
& così deliziare gli occupatori
della stanza numero 2,7 o 3
non dimenticando che qualcuno
le stanze preferiva chiamarle cabine
un’insegnante appena assunta
presso un liceo classico
di una scuola pubblica
del centro di milano
un uomo in divisa
forse una tuta da operaio
con un quotidiano sportivo
sulle gambe.
XV,
la donna
sta correggendo delle versioni
potrebbero essere indistintamente
greco o latino
ma i tratti curvilenei
della grafia sui fogli a righe
quelli ufficiali del compito in classe
non tradiscono alcun dubbio
sui quei fogli protocollo
la lingua morta è il latino
& lei segna gli errori
con una matita rossa
facilitata da una precauzione
che fa capire che l’insegnante
anche se giovane
la sa lunga
tiene sulle gambe
un 33 giri
di Martha Argerich
& questo la conforta
il treno ha dei sobbalzi
dei rallentamenti
delle accelerazioni
effettua fermate a domicilio
si risale attraverso le regioni
si cavalca il flusso
dal lazio alla lombardia
da roma a milano
il treno si è incamminato
alle 4.50 ore locali
& il Tevere era nero
come ai tempi dei cartaginesi.
XVI,
l’uomo è costretto
in quella che potrebbe essere una tuta da lavoro
ma non ne possiede tutti i connotati
a prima vista
di fatti ad un secondo più attento esame
si deve escludere che sia una tuta da lavoro
& allora ritorna viva l’ipotesi
di una divisa per qualche lavoro speciale
magari un intervento
che ha a che fare
con il mondo della chimica
con gli esperimenti da laboratorio
nel corridoio
che si slunga arbitrario
in 7 vagoni
passa un altro uomo
questo sì
in divisa ufficiale
quella delle ferrovie dello stato
&d ha anche una sorta di cappello
simile a quello
che gli operai edili
fanno a mo’ di capanna
con la carta di giornale
l’uomo chiede & grida
panini bibite pizza
caffè tè cappuccino
brioche salatini
ma nessuno vuole niente
& allora spingendo
il malandato carrello
approda verso un’altro vagone.
che era in posizione verticale
& che solo grazie a due guide metalliche
risaliva a fatica per ribaltarsi orizzontalmente
& così deliziare gli occupatori
della stanza numero 2,7 o 3
non dimenticando che qualcuno
le stanze preferiva chiamarle cabine
un’insegnante appena assunta
presso un liceo classico
di una scuola pubblica
del centro di milano
un uomo in divisa
forse una tuta da operaio
con un quotidiano sportivo
sulle gambe.
XV,
la donna
sta correggendo delle versioni
potrebbero essere indistintamente
greco o latino
ma i tratti curvilenei
della grafia sui fogli a righe
quelli ufficiali del compito in classe
non tradiscono alcun dubbio
sui quei fogli protocollo
la lingua morta è il latino
& lei segna gli errori
con una matita rossa
facilitata da una precauzione
che fa capire che l’insegnante
anche se giovane
la sa lunga
tiene sulle gambe
un 33 giri
di Martha Argerich
& questo la conforta
il treno ha dei sobbalzi
dei rallentamenti
delle accelerazioni
effettua fermate a domicilio
si risale attraverso le regioni
si cavalca il flusso
dal lazio alla lombardia
da roma a milano
il treno si è incamminato
alle 4.50 ore locali
& il Tevere era nero
come ai tempi dei cartaginesi.
XVI,
l’uomo è costretto
in quella che potrebbe essere una tuta da lavoro
ma non ne possiede tutti i connotati
a prima vista
di fatti ad un secondo più attento esame
si deve escludere che sia una tuta da lavoro
& allora ritorna viva l’ipotesi
di una divisa per qualche lavoro speciale
magari un intervento
che ha a che fare
con il mondo della chimica
con gli esperimenti da laboratorio
nel corridoio
che si slunga arbitrario
in 7 vagoni
passa un altro uomo
questo sì
in divisa ufficiale
quella delle ferrovie dello stato
&d ha anche una sorta di cappello
simile a quello
che gli operai edili
fanno a mo’ di capanna
con la carta di giornale
l’uomo chiede & grida
panini bibite pizza
caffè tè cappuccino
brioche salatini
ma nessuno vuole niente
& allora spingendo
il malandato carrello
approda verso un’altro vagone.
XVII,
sopra la testa dell’insegnante
c’è una borsa rigida
che l’uomo non smette di fissare
non se la perde d’occhio
tant’è che l’insegnante
è profondamente turbata
& dopo mezz’ora dalla partenza
chiede al suo astante
la borsa è sua
se vuole può tirarla giù
& tenersela vicino
se ciò la tranquillizza
la prego
mi sta terrorizzando
con quello sguardo
devo correggere i compiti
l’uomo con una voce a malapena udibile
le risponde di tranquillizzarsi
di fare pure il suo lavoro
che lui farà il suo
lei allora si alza
& va a vedere
se nelle altre cabine c’è posto
ma niente
tutto prenotati dai passeggeri
prossimi a saltare sul treno
nelle prossime stazioni
& diretti a milano o prima
va in bagno a rinfrescarsi
fuori ci sono già 35 gradi
l’ondata di caldo che avvolge il Paese
in questi giorni è tremenda.
XVIII,
sopra la testa dell’insegnante
c’è una borsa rigida
che l’uomo non smette di fissare
non se la perde d’occhio
tant’è che l’insegnante
è profondamente turbata
& dopo mezz’ora dalla partenza
chiede al suo astante
la borsa è sua
se vuole può tirarla giù
& tenersela vicino
se ciò la tranquillizza
la prego
mi sta terrorizzando
con quello sguardo
devo correggere i compiti
l’uomo con una voce a malapena udibile
le risponde di tranquillizzarsi
di fare pure il suo lavoro
che lui farà il suo
lei allora si alza
& va a vedere
se nelle altre cabine c’è posto
ma niente
tutto prenotati dai passeggeri
prossimi a saltare sul treno
nelle prossime stazioni
& diretti a milano o prima
va in bagno a rinfrescarsi
fuori ci sono già 35 gradi
l’ondata di caldo che avvolge il Paese
in questi giorni è tremenda.
XVIII,
la donna ritorna in cabina
è intenzionata a chiedere all’uomo
di cosa si occupi & del perché indossi
quella strana divisa così insolita
così lo fa & l’uomo le dice
signora permetta di spiegarle
come stanno le cose
ascolti bene
lei non sa
chi sia io
mentre io so
chi è lei
il resto è del tutto irrilevante
è una conseguenza del tutto
quello che più importa
è che lei si dimentichi di me
lei è un’insegnante di lettere
presso un liceo classico
di una scuola statale
del centro di milano
è di buona famiglia
ma quello che sta facendo nella vita
non soddisfa appieno i suoi genitori
che avrebbero voluto un figlio maschio
che portasse avanti il lavoro di famiglia
forse uno studio legale
o più probabilmente un lavoro nella magistratura
dico bene
la sua vita sentimentale
va a rotoli
in quanto lei non può avere figli
& suo marito se ne è andato.
XIX,
& adesso mi faccia la cortesia
di stare zitta & serena
& di non fare mosse avventate
lei non mi ha mai visto
le stazioni di firenze & bologna
sono già passate
manca mezz’ora all’arrivo
alla stazione centrale
milano è avvolta in una bolla di calore
sono le 11.40 della mattina
anche se agosto è alle spalle
l’ultima coda dell’estate non cede
esercita il suo potere
sulle strade
sulle sovrastrutture
sulle piazze aperte
sui corpi di chi è in città
sugli organi dei più deboli
sulle menti di chi è pronto ad agire
attraverso il tradimento
il treno con i suoi vagoni
i suoi compartimenti
stanze cabine che siano
sta attraccando sul binario 15
un binario leggermente defilato
la cappella della stazione è chiusa
perché di martedì
non si celebra più alcuna funzione
una donna sulla trentina
mette un piede a terra su una banchina
poco dopo la segue un uomo
con una strana divisa &d una borsa rigida.
XXI,
ci sono annate
così vuote & ripetitive
che molti individui
sono portati a dimenticarsene
quando anche le periferie
si svuotano & ricadono su loro stesse
& il costrutto urbano
è solo uno scheletro ciondolante
& le notizie sui quotidiani
sono lo specchio
di quello che per trent'anni
abbiamo omesso
il caldo esercita il suo potere
su questa città
il potere politico
passerà dopo la spremitura
la pelle della persone che la abitano
le domeniche avvolte nel nomen dei
l’edicola che rimane aperta
la partita alla radio nel pomeriggio
il sabato della contestazione
anni in cui ci si divideva i quartieri
è poco dopo pranzo scattava
il tempo della violenza ad ogni prezzo
chi con i bastoni
con le catene
i coltelli
& il ferro
chi con il libretto
il cartellone
la bandiera
& il ferro.
ci sono annate
così vuote & ripetitive
che molti individui
sono portati a dimenticarsene
quando anche le periferie
si svuotano & ricadono su loro stesse
& il costrutto urbano
è solo uno scheletro ciondolante
& le notizie sui quotidiani
sono lo specchio
di quello che per trent'anni
abbiamo omesso
il caldo esercita il suo potere
su questa città
il potere politico
passerà dopo la spremitura
la pelle della persone che la abitano
le domeniche avvolte nel nomen dei
l’edicola che rimane aperta
la partita alla radio nel pomeriggio
il sabato della contestazione
anni in cui ci si divideva i quartieri
è poco dopo pranzo scattava
il tempo della violenza ad ogni prezzo
chi con i bastoni
con le catene
i coltelli
& il ferro
chi con il libretto
il cartellone
la bandiera
& il ferro.
XXII,
oltrepassata la linea
si uccide per sempre meno
politici magistrati giornalisti
sindacalisti gente comune
forze dell’ordine schierata
anche tra questi uccisi
docenti universitari
alla meglio gambizzati
si spara ad altezza d’uomo
in via de amicis
si picchia a morte
in via paladini
gente vola
dalle finiste delle questure
compromessi storici
all’orizzonte
oltreoceano
gli ideatori
della cinta d’acciaio
vacillano
nixon è bello che andato
qualcosa si sta per muovere
in sud america
& negli stati dittatoriali d’europa
dicono che dopo il 1969
ci saranno circa 200
vittime del terrorismo
destra sinistra & in mezzo lo stato
nessuna sorpresa
su questa città
altri treni ripartiranno
tra qualche minuto.
XXIII,
l’insegnante ha una grande borsa firmata
fissata a metà dell’avambraccio destro
nella mano sinistra regge a stento
una cartella con i compiti corretti
sale su un taxi
che parte & si allontana
un altro taxi li segue
&d a bordo c’è un uomo
entrambi i taxi
si fermano
in una via traversa
a corso magenta
entrambi i passeggeri
scendono dal rispettivo taxi
prima la donna
lentamente dopo l’uomo
il portone in cui la donna sta entrando
è quello di casa dei suoi genitori
dove è andata temporaneamente a vivere
dopo la separazione dal marito
che l’ha lasciata a causa della sua sterilità
anche se non è l’unico motivo
ma certo costituisce una bella scusante
agli occhi dei conoscenti & della sua classe sociale
la donna preme
un pulsante tondo
sul una placca di ottone
& citofona
da quell’apparecchio
esce una voce tremula di donna
con uno strano accento incerto
impastato tra il meridione & il settentrione.
oltrepassata la linea
si uccide per sempre meno
politici magistrati giornalisti
sindacalisti gente comune
forze dell’ordine schierata
anche tra questi uccisi
docenti universitari
alla meglio gambizzati
si spara ad altezza d’uomo
in via de amicis
si picchia a morte
in via paladini
gente vola
dalle finiste delle questure
compromessi storici
all’orizzonte
oltreoceano
gli ideatori
della cinta d’acciaio
vacillano
nixon è bello che andato
qualcosa si sta per muovere
in sud america
& negli stati dittatoriali d’europa
dicono che dopo il 1969
ci saranno circa 200
vittime del terrorismo
destra sinistra & in mezzo lo stato
nessuna sorpresa
su questa città
altri treni ripartiranno
tra qualche minuto.
XXIII,
l’insegnante ha una grande borsa firmata
fissata a metà dell’avambraccio destro
nella mano sinistra regge a stento
una cartella con i compiti corretti
sale su un taxi
che parte & si allontana
un altro taxi li segue
&d a bordo c’è un uomo
entrambi i taxi
si fermano
in una via traversa
a corso magenta
entrambi i passeggeri
scendono dal rispettivo taxi
prima la donna
lentamente dopo l’uomo
il portone in cui la donna sta entrando
è quello di casa dei suoi genitori
dove è andata temporaneamente a vivere
dopo la separazione dal marito
che l’ha lasciata a causa della sua sterilità
anche se non è l’unico motivo
ma certo costituisce una bella scusante
agli occhi dei conoscenti & della sua classe sociale
la donna preme
un pulsante tondo
sul una placca di ottone
& citofona
da quell’apparecchio
esce una voce tremula di donna
con uno strano accento incerto
impastato tra il meridione & il settentrione.
XXIV,
a rispondere è stata
quella che si chiama
governante o tata
o donna di casa
una donna del profondo sud
che iniziò a lavorare
all’età di undici anni come sguattera
in casa di un medico
ai tempi c’era un’usanza a milano
c’erano dei giorni prefissati
nei quali le signore bene
o le governanti stesse
dopo aver consumato
una soddisfacente colazione
andavano a scegliere il personale della servitù
direttamente in piazza duomo
nientedimeno
di un mercato all’aria aperta
l’incontro tra domanda & offerta
un accordo come un altro
a rispondere è stata
quella che si chiama
governante o tata
o donna di casa
una donna del profondo sud
che iniziò a lavorare
all’età di undici anni come sguattera
in casa di un medico
ai tempi c’era un’usanza a milano
c’erano dei giorni prefissati
nei quali le signore bene
o le governanti stesse
dopo aver consumato
una soddisfacente colazione
andavano a scegliere il personale della servitù
direttamente in piazza duomo
nientedimeno
di un mercato all’aria aperta
l’incontro tra domanda & offerta
un accordo come un altro
questa donna
lavora & vive con i suoi genitori
da prima che lei nascesse
& non è mai tornata al suo paese d’origine
le ha trasmesso
la passione per le cose semplici
come la cucina fatta con le frattaglie avanzate
oppure la propensione per i balli popolari
rispondendo al citofono le dice
signorina è tornata
che piacere
le apro.
lavora & vive con i suoi genitori
da prima che lei nascesse
& non è mai tornata al suo paese d’origine
le ha trasmesso
la passione per le cose semplici
come la cucina fatta con le frattaglie avanzate
oppure la propensione per i balli popolari
rispondendo al citofono le dice
signorina è tornata
che piacere
le apro.
XXV,
l’uomo si introduce nel portone
i due salgono in ascensore
& sbarcano assieme sul pianerottolo
del quarto piano
la porta di casa è aperta
l’uomo posa la borsa all’entrata
l’insegnante fa per avvicinarsi al telefono
ma l’uomo le blocca il braccio
quindi vanno a sedersi sul divano del salotto
& quando la governante arriva è stupita
di vedere quell’uomo in quella divisa
& il viso della signorina cianotico
questo signore
è un allievo di papà
facciamo quello che desidera
ti prego
l’uomo fa sedere
la donna
dallo strano accento
su una poltrona
la fissa negli occhi
la immobilizza
la lega
& le mette un panno sulla bocca
è imbevuto d’etere
la donna perde i sensi
si addormenta
cascante
dopo l’uomo
le inietta
per via endovenosa
un forte dose di anestetico.
XXVI,
ora l’uomo & la donna
sono contrapposti nel salotto
lei è legata
&d ha un bavaglio alla bocca
lui è in piedi
& non ha più
la divisa
ma un abito di classe
l’uomo le ha posato
il vinile di martha argerich sulle gambe
& la donna ha iniziato
a piangere & a sbavare
ha messo
la borsa rigida sul tavolo
l’ha aperta
mostrandole il contenuto
ci sono delle armi
dei coltelli
degli strumenti di tortura
&d un ordigno
la donna urla
tenta di strapparsi il bavaglio
con i denti
muovendo la bocca & la mascella
viene colpita
ripetutamente al volto con dei colpi netti
& dopo le viene fatto respirare
uno straccio imbevuto d’etere
l’uomo è padrone della scena
è libero di iniziare la preparazione
finalmente può operare
come uno del mestiere che si rispetti.
XXVII,
suona il telefono di casa
& lui non risponde
dalla finestra vede una macchina
che entra nel cancello carrabile dello stabile
delle chiavi pesanti
si infilano nella serratura
della porta della casa del magistrato
girano & aprono
il passo & la voce di un uomo pesante
varcano il corridoio d’entrata
cara siamo a casa
una donna lo precede
arriva nel salotto
& vede la sagoma di un uomo
che in un vetro di una finestra
& vede la governate & sua figlia
sono legate
imbavagliate
esanimi
& accenna un grido
l’uomo la raggiunge
& da dietro con le braccia
produce una morsa
che la conduce allo svenimento
il magistrato accorre
vede la scena
un uomo davanti a lui
gli punta una pistola contro
sua moglie è a terra
sua figlia legata & imbavagliata sul divano
la governante legata &d imbavagliata sulla poltrona
tutte sono svenute.
XXVIII,
il magistrato
sta guardando un uomo
che conosce & che pensava morto
era un suo allievo
ha un malore
& l’uomo in abito
posa la pistola
& gli dice di accomodarsi pure
ti facevo morto
in quell’attentato alla banca
sono passati otto anni
ma tu non sei morto
no caro maestro
sono qui davanti a te
stai tranquillo
sono tutte vive
si risveglieranno
tra qualche ora
l’anestetico le aiuterà
a dimenticare questa situazione
capisco chi sei
cosa hai fatto
forse fin dall’inizio lo eri
non ho mai sospettato
uno dei miei allievi migliori
quasi il figlio maschio
che non avevo avuto
al tuo funerale ho pianto
tu sei qua per finire il lavoro
fallo
finiscimi in fretta
mentre loro non possono vedere.
XXIX,
già caro maestro
esimio magistrato
specchiato docente
l’uomo di stato
lascia che ti mostri
un po’ di verità
ne rimarrai stupito
più che vedermi vivo nel tuo salotto
devo correggerti
non dall’inizio
diciamo che all’inizio
ero sincero
ero uno di quelli
della cupidae legum iuventuti
di quei giovani desiderosi
di conoscere la legge
perché la legge
era l’arte del buono & dell’equo
vedi quante cose mi porto ancora dietro
dai miei studi
stando sempre a più stretto contatto con te
ho capito che quello che c’era nei libri
quello che ci dicevate a lezione
in quelle pompose aule universitarie
erano tutte una menzogna colossale
& che la legge era solo una formula comoda
per l’esercizio indiscriminato del potere
da parte di certi corpi dello stato
di certi gruppi di potere
di oscure corporazioni
di una certa fetta della borghesia
collusa con la malavita nostrana.
XXX,
& le cosiddette istituzioni
tu cui tu eri l’uomo nuovo
volevi spazzare determinati metodi
strascichi di retaggio fascista
& ti avevo creduto
altri ti avevano creduto
ma un giorno
mi hanno avvicinato
una donna mi ha portato in un bar
vicino all’università
ci siamo seduti
ad un tavolo appartato
mi ha fatto vedere
un dossier su di te
foto documenti
trascrizioni di telefonate
sai che mi sono sentito male
sono dovuto andare in bagno
a rimettere
per colpa tua
tu & la massoneria
maledetto bastardo
in classe ci parlavi
dei diritti del popolo
ci parlavi dei diritti degli studenti
dei diritti dei lavoratori
dei diritti delle donne
della parità dei diritti
ci spronavi a manifestare
ad occupare
& non condannavi apertamente
il ricorso alla violenza.
XXXI,
la donna mi chiese
se volevo fare qualcosa
per fermare la gente come te
& fermare te
iniziammo a passare
più tempo assieme
& ti feci capire
che avevo ben compreso la situazione
chi eri tu
& perché lo facevi
ti ricordi quando abbiamo brindato
per quella manifestazione finita nel sangue
come avevamo organizzato bene
quello scontro in piazza
avevamo orchestrato
un cul-de-sac perfetto
destra & sinistra agli estremi
&d in mezzo la polizia
a darle & a prenderle
più qualche vittima innocente
& quando facevamo
quei falsi comunicati
che esasperavano anche i più moderati
& li costringevano a scontrarsi
gli mandavamo
il sangue alla testa a tutti
rossi neri bianchi
come era il nostro motto
proclamare
mistificare
confondere
& colpire.
XXXII,
& dopo aver colpito
dopo che
avevamo fatto
del suolo di questo Paese
un campo di battaglia
a cielo aperto
senza regole
con i figli contro padri
da quelle ceneri
sarebbe nato
il nuovo Stato
c’eravamo noi
a dare ordine al caos
ad essere interlocutori credibili
con gli stati esteri
noi avevamo i mezzi & le risorse
&d anche i partiti
si sarebbero affidati a noi
intanto c’eravamo
già dentro
eravamo già dentro
nelle istituzioni
nelle università
nelle fabbriche
nei sindacati
nelle forze dell’ordine
nelle banche
nelle assicurazioni
dovevamo ramificarci
a tutti i livelli
& nelle posizioni giuste
per la presa & la gestione del potere.
l’uomo si introduce nel portone
i due salgono in ascensore
& sbarcano assieme sul pianerottolo
del quarto piano
la porta di casa è aperta
l’uomo posa la borsa all’entrata
l’insegnante fa per avvicinarsi al telefono
ma l’uomo le blocca il braccio
quindi vanno a sedersi sul divano del salotto
& quando la governante arriva è stupita
di vedere quell’uomo in quella divisa
& il viso della signorina cianotico
questo signore
è un allievo di papà
facciamo quello che desidera
ti prego
l’uomo fa sedere
la donna
dallo strano accento
su una poltrona
la fissa negli occhi
la immobilizza
la lega
& le mette un panno sulla bocca
è imbevuto d’etere
la donna perde i sensi
si addormenta
cascante
dopo l’uomo
le inietta
per via endovenosa
un forte dose di anestetico.
XXVI,
ora l’uomo & la donna
sono contrapposti nel salotto
lei è legata
&d ha un bavaglio alla bocca
lui è in piedi
& non ha più
la divisa
ma un abito di classe
l’uomo le ha posato
il vinile di martha argerich sulle gambe
& la donna ha iniziato
a piangere & a sbavare
ha messo
la borsa rigida sul tavolo
l’ha aperta
mostrandole il contenuto
ci sono delle armi
dei coltelli
degli strumenti di tortura
&d un ordigno
la donna urla
tenta di strapparsi il bavaglio
con i denti
muovendo la bocca & la mascella
viene colpita
ripetutamente al volto con dei colpi netti
& dopo le viene fatto respirare
uno straccio imbevuto d’etere
l’uomo è padrone della scena
è libero di iniziare la preparazione
finalmente può operare
come uno del mestiere che si rispetti.
XXVII,
suona il telefono di casa
& lui non risponde
dalla finestra vede una macchina
che entra nel cancello carrabile dello stabile
delle chiavi pesanti
si infilano nella serratura
della porta della casa del magistrato
girano & aprono
il passo & la voce di un uomo pesante
varcano il corridoio d’entrata
cara siamo a casa
una donna lo precede
arriva nel salotto
& vede la sagoma di un uomo
che in un vetro di una finestra
& vede la governate & sua figlia
sono legate
imbavagliate
esanimi
& accenna un grido
l’uomo la raggiunge
& da dietro con le braccia
produce una morsa
che la conduce allo svenimento
il magistrato accorre
vede la scena
un uomo davanti a lui
gli punta una pistola contro
sua moglie è a terra
sua figlia legata & imbavagliata sul divano
la governante legata &d imbavagliata sulla poltrona
tutte sono svenute.
XXVIII,
il magistrato
sta guardando un uomo
che conosce & che pensava morto
era un suo allievo
ha un malore
& l’uomo in abito
posa la pistola
& gli dice di accomodarsi pure
ti facevo morto
in quell’attentato alla banca
sono passati otto anni
ma tu non sei morto
no caro maestro
sono qui davanti a te
stai tranquillo
sono tutte vive
si risveglieranno
tra qualche ora
l’anestetico le aiuterà
a dimenticare questa situazione
capisco chi sei
cosa hai fatto
forse fin dall’inizio lo eri
non ho mai sospettato
uno dei miei allievi migliori
quasi il figlio maschio
che non avevo avuto
al tuo funerale ho pianto
tu sei qua per finire il lavoro
fallo
finiscimi in fretta
mentre loro non possono vedere.
XXIX,
già caro maestro
esimio magistrato
specchiato docente
l’uomo di stato
lascia che ti mostri
un po’ di verità
ne rimarrai stupito
più che vedermi vivo nel tuo salotto
devo correggerti
non dall’inizio
diciamo che all’inizio
ero sincero
ero uno di quelli
della cupidae legum iuventuti
di quei giovani desiderosi
di conoscere la legge
perché la legge
era l’arte del buono & dell’equo
vedi quante cose mi porto ancora dietro
dai miei studi
stando sempre a più stretto contatto con te
ho capito che quello che c’era nei libri
quello che ci dicevate a lezione
in quelle pompose aule universitarie
erano tutte una menzogna colossale
& che la legge era solo una formula comoda
per l’esercizio indiscriminato del potere
da parte di certi corpi dello stato
di certi gruppi di potere
di oscure corporazioni
di una certa fetta della borghesia
collusa con la malavita nostrana.
XXX,
& le cosiddette istituzioni
tu cui tu eri l’uomo nuovo
volevi spazzare determinati metodi
strascichi di retaggio fascista
& ti avevo creduto
altri ti avevano creduto
ma un giorno
mi hanno avvicinato
una donna mi ha portato in un bar
vicino all’università
ci siamo seduti
ad un tavolo appartato
mi ha fatto vedere
un dossier su di te
foto documenti
trascrizioni di telefonate
sai che mi sono sentito male
sono dovuto andare in bagno
a rimettere
per colpa tua
tu & la massoneria
maledetto bastardo
in classe ci parlavi
dei diritti del popolo
ci parlavi dei diritti degli studenti
dei diritti dei lavoratori
dei diritti delle donne
della parità dei diritti
ci spronavi a manifestare
ad occupare
& non condannavi apertamente
il ricorso alla violenza.
XXXI,
la donna mi chiese
se volevo fare qualcosa
per fermare la gente come te
& fermare te
iniziammo a passare
più tempo assieme
& ti feci capire
che avevo ben compreso la situazione
chi eri tu
& perché lo facevi
ti ricordi quando abbiamo brindato
per quella manifestazione finita nel sangue
come avevamo organizzato bene
quello scontro in piazza
avevamo orchestrato
un cul-de-sac perfetto
destra & sinistra agli estremi
&d in mezzo la polizia
a darle & a prenderle
più qualche vittima innocente
& quando facevamo
quei falsi comunicati
che esasperavano anche i più moderati
& li costringevano a scontrarsi
gli mandavamo
il sangue alla testa a tutti
rossi neri bianchi
come era il nostro motto
proclamare
mistificare
confondere
& colpire.
XXXII,
& dopo aver colpito
dopo che
avevamo fatto
del suolo di questo Paese
un campo di battaglia
a cielo aperto
senza regole
con i figli contro padri
da quelle ceneri
sarebbe nato
il nuovo Stato
c’eravamo noi
a dare ordine al caos
ad essere interlocutori credibili
con gli stati esteri
noi avevamo i mezzi & le risorse
&d anche i partiti
si sarebbero affidati a noi
intanto c’eravamo
già dentro
eravamo già dentro
nelle istituzioni
nelle università
nelle fabbriche
nei sindacati
nelle forze dell’ordine
nelle banche
nelle assicurazioni
dovevamo ramificarci
a tutti i livelli
& nelle posizioni giuste
per la presa & la gestione del potere.
XXXIII,
& invece
caro il mio vecchio maestro
siamo qui
ma non finirò il lavoro
sai
mi hanno detto
che tu ora
sei sacrificabile
la tua posizione
è troppo discussa
& invece
caro il mio vecchio maestro
siamo qui
ma non finirò il lavoro
sai
mi hanno detto
che tu ora
sei sacrificabile
la tua posizione
è troppo discussa
hai calcato troppo la mano
negli ultimi tempi
sei andato oltre
loro credono
che inizi a crederci
alle cose che professi
gli ultimi articoli sul giornale
li hanno spaventati
& hanno mandato me
il tuo allievo morto
ma io non ti ucciderò
visto che un morto in più
a questo punto
non serve a nessuno
io ti darò
una morte pubblica &d una privata
registreremo un filmato
in cui tu dici tutta la verità sul tuo conto
lo divulgherò alla stampa oggi stesso
& quando tua moglie tua figlia & la governante
si saranno riprese dallo svenimento
sentiranno la verità dalla tua voce viva.
negli ultimi tempi
sei andato oltre
loro credono
che inizi a crederci
alle cose che professi
gli ultimi articoli sul giornale
li hanno spaventati
& hanno mandato me
il tuo allievo morto
ma io non ti ucciderò
visto che un morto in più
a questo punto
non serve a nessuno
io ti darò
una morte pubblica &d una privata
registreremo un filmato
in cui tu dici tutta la verità sul tuo conto
lo divulgherò alla stampa oggi stesso
& quando tua moglie tua figlia & la governante
si saranno riprese dallo svenimento
sentiranno la verità dalla tua voce viva.
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