domenica, aprile 27, 2014

The NolaEastman Series. Introduzione.







Quasi ogni anno mi reco negli Stati Uniti &d ogni volta che sbarco oltreoceano ho una promessa o se vogliamo un debito: devo passare del tempo a New Orleans.
C'è una parola che dà il senso di tutto quello che New Orleans sia: N.O.L.A.
Questa abbreviazione, tipica di una certa praticità americana, non è nient'altro che l'unione di due acronimi: N.O. (New Orleans) & L.A. (Louisiana). 
Queste quattro lettere puntate per uno straniero, per di più se semplice turista che si reca a New Orleans per fare baldoria nella tanto famosa Bourbon Street, non significano un granché, di sicuro.
Nella parola N.O.L.A. sta il senso della città, la città vera con i suoi cittadini che abitano & vivono nei confini della piccola metropoli della Louisiana.
In questa serie sono presenti scatti realizzati un anno fa con un corpo Nikon Fe del 1978 &d un ottica fissa 20 mm. La pellicola è la Eastman Double-X 35 mm a media sensibilità, 250 asa. Essa si differenzia dalle pellicole tradizionali per applicazioni generali, quali le 400 asa di altri noti produttori, che a fronte di una grande affidabilità pagano una sostanziale uniformità del soggetto ripreso.
La pellicola utilizzata in questa serie, per di più se condotta in una modalità privilegiante la tempistica, fornisce, sia in fase di sviluppo del negativo &d ancor di più in camera oscura & stampa, una notevole differenziazione di tonalità di contrasti. Queste caratteristiche sono rese possibili dal fatto che è stata progettata &d utilizzata per il cinema al fine di ottenere & mantenere un’ampia profondità di campo, stabilità delle componenti strutturali dell’immagine facendole risaltare nella presenza dei contrasti. 
Tralasciando i dettigli tecnici, questo libro è stato pensato & realizzato per raccontare New Orleans: a tal fine ho scelto i veicoli espressivi della scrittura & della fotografia. 
Nel presente volume si ritrova la vita per le strade, negli infiniti bar del french quarter & non solo, che poi sono luoghi d'incontro, di conversazione & condivisione, dove anche uno straniero può entrare in contatto con le varie anime delle diverse comunità & diventare quello che loro definiscono con il termine inglese un "local", vocabolo che ha un significato molto più pregnante rispetto a come lo traduciamo nella nostra lingua: io suggerirei di tradurlo con la parola indigeno, non con locale. 
New Orleans è una di quelle città che con la sua storia, con la sua gente - il suo fortissimo ascendente europeo di estrazione francese, spagnola, inglese, italiana, tedesca, irlandese, scozzese, portoghese etc. - con le sue tradizioni, i suoi culti, con la sua debordante musica onnipresente sia a livello dilettantistico & turistico sia di grande qualità & spessore, con i suoi colori contrastati, con le piaghe continue a cui è stata sottoposta nei secoli - dalla battaglia del 1862 durante la guerra civile al passaggio dell' ingorda madre omicida passata alle cronache con il nome di katrina - con il suo passato di alti & bassi, riesce a diventare un luogo della mente. 
E' una città sia di passaggio sia di ricovero, magari per gente che dall'Europa vuole iniziare una nuova vita o vuole sposare lo stile di vita americano, tenendo conto che Nola non è un posto qualsiasi sul territorio degli Stati Uniti: essa è più un'eccezione, è un'isola che galleggia & sta in piedi con proprie regole; non è rapportabile con le grandi metropoli della East Coast, nè con quelle del Midwest, nè con quelle della West Coast & tantomeno con i piccoli centri dell'America rurale o industriale. 
Di fatto è un agglomerato stratificato di quelle parti geografiche degli Stati Uniti che ho appena citato nelle righe precedenti & di ondate migratorie provenienti in maggior parte dall'Europa. 

Il libro si divide in tre parti, se si vuole applicare un criterio sintetico & schematico. 
Una prima a carattere introduttivo costituite da queste prime pagine. 
Una seconda di solo testo con il composito brano NOLA 337, scritto che si snoda attraverso la forma di una lunga narrazione suddivisa in 337 microbrani in cinquine sciolte. 
La terza è una sequenza scelta di qualche scatto eseguito l'anno passato nelle modalità accennata nella prime righe di questa introduzione. 


Niccolò Alberici


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