ogni volta
che mi rimetto a scrivere
non ho voglia di tornare a casa
& mi bagno le gambe
guardo un mio ritratto della scuola
non mi riconosco
loro non mi riconoscono
solo scherzi divertenti
& mi metto a piangere alla finestra
sento che il rabbino cammina
con il pastore &d il sacerdote
per strada & non fanno più rumore
è una cosa molta buona
per la giornata
ma che non posso condividere
devo star da sola
& vedere rotoli di giornali
macchiati dalla pioggia
non credo
che i marinai entreranno
in città questa notte
era la mia voce
quella che volevano sentire
la mia faccia
contro un vetro sporco & gelido
è un bene che non senta più l'inverno
è un bene
che come dicono gli altri
che mi stanno attorno
mi sia estraniata
& la voce sia peggiorata
morire a casa
in una stanza d'albergo
o cadendo su una scala
& pulirsi bene in bocca prima di dormire
senza l'avorio ingiallito del sorriso
mi chiedevano
se ce potessi farcela
non ce l'ho fatta.
Nessun commento:
Posta un commento