Aveva camminato lungo l’argine per ore. Nella borsa aveva i fogli dell’intervista e i nastri della registrazione. Vecchi, sani metodi per i tempi moderni e per una professione che non aveva più un nome. Cronaca: la terra teneva, sicura, stabile, imbronciata, scostante, con ingiustificabili ammanchi nella memoria. Una campana squinternata oltre il vieux carré andava avanti in un mondo che non esisteva. Bicchieri in plastica lacerati flettevano sotto l'esercizio dell'aria - mute insegne del mercato chiuso. Un muezzin-voodoo gorgogliava un motivo famigliare, piantagioni del passato. Librerie di libri usati, dischi che venivano imbustati a centocinquanta metri. Un uomo nero che di solito predicava sulla strada di commercio sempre fisso davanti ad un fast food per soldi, stava passando. Ripeteva brandelli di sermoni. Dio ti vede, Dio ti ascolta. Leggendo i giornali, camminando per le strade a senso unico, mettendosi chiusi nei cinema pomeridiani, la sensazione era che dio non ascoltasse da molto tempo e che non volesse vedere mai più. Ne aveva avuto troppo. Un petroliera battente bandiera jamaicana passava immobile, mentre scendeva il fiume. 1974, Robert Altman, Nashville. Incrociò due figure pesanti di portuali: loro sapevano. L’incidente era accaduto la mattina stessa. Dodici uomini schiacciati da un container. I sindacati del porto ringhiavano. Un reporter straniero in un collegamento satellitare trovò la formula: i 12 apostoli. Sottotitolo a rullo: I prestigiosi martiri del porto. Il discrimine tra l’essere uccisi e il bel futuro che ti hanno raccontato alla televisione, o sui banchi di scuola, nei luoghi di lavoro, negl'illuminati cartelloni pubblicitari in autostrada, il grande veto del capitalismo obliquo che arrivava dagli Stati confinanti e asteroidi che apparivano bruciando lungo la croce dei confederati. Quello che serviva era una santa immissione di fiducia, profumato denaro stampato ad alta velocità, milioni di tonnellate di cibo surgelato stoccato in piazzali senza nome. Un uomo in divisa avanzava, brancolando, e questo la rimandò ai suoi studi medievalistici in un’università tedesca. Svitò il tappo della bottiglia per un piccolo e calibrato sorso. Si fermò vicino ad una targa che gloriosa tributava un incredibile onore ad un sindaco degli anni settanta. Decise di voltare. Si ritrovò davanti quello che non poteva dire, un episodio come un altro: la città inghiottita dall'uragano.
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