martedì, luglio 02, 2013

Nota introduttiva a DISTRETTI




In un suo libro Henry Miller scriveva “Io sono città! Io sono la città!”: proprio da questa esclamazione senza compromessi, posso prendere le mosse per parlare di DISTRETTI.
DISTRETTI è innanzi tutto una raccolta di miei scritti scelti dal luglio 2011 all’inverno 2012, grosso modo un anno e mezzo di vita.
Uso la parola scritti perché ritengo che sia la più corretta, la più efficace per sgomberare subito il campo da eventuali equivoci definitori sulla mia scrittura che a seconda delle volte viene qualificata o rubricata sotto le voci narrativa contemporanea o moderna, arti sperimentali, studi poetici, poesia etc. etc.

Io sono la città. DISTRETTI nasce da questa idea o quantomeno ne è una constatazione, una derivazione diretta o indiretta, conscia od inconscia che sia.
I “distretti” sono i nuclei costitutivi di questo mondo oramai completamente urbanizzato i cui i confini hanno cessato di esistere perché non servono più, perché non interessano più.

Di fatto troverete la vita delle persone, di fatto troverete i racconti delle vite delle persone e su queste le mie annotazioni e l’intreccio che il mio vissuto ha formato con esse.



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