Quello che succede qui di sicuro non succede da nessuna altra parte.
E' un venire a patti con la realtà, un fare compromessi su una scrivania
E' un principio di realtà o meglio il principio di individuazione fatto a pezzi.
Per la mia solitaria e completa soddisfazione.
Quello che accade qui di sicuro non accadrà il tredici di febbraio.
E' il giorno del Martedì Grasso a New Orleans.
Sono in questa città come meglio non potrei sperare ed esserlo.
L'ombra di me stesso è morta Lunedì: l'ho schiantata nel Pontchartrain ad alta velocità.
Quello con cui ci si confronta qua non è rapportabile ad altro.
Viene da dirsi, verrebbe da dire, si potrebbe affermare.
L'indecisione non ha mai fatto parte di me.
La reputo una radicale vigliaccheria.
Quello che ho di fronte è la guerra.
Guerra nei documentari sulla Seconda Guerra Mondiale.
Guerra nelle allucinate visione del Vietnam.
Guerra nel Medio Oriente.
Qui non ci sono mezzi termini e non potrebbe essere diversamente.
Non siamo tenuti a quello che impossibile.
Non siamo tenuti a credere in Dio.
E non siamo persino tenuti a vivere perché siamo liberi e civili.
Qui si costruiscono nuove alleanze e si stringono patti atroci con il nemico.
La rivolta del reduce è un qualcosa che ho scritto anni fa.
E' la Resistenza ad interessarmi. Non indietreggeremo mai.
L'ultimo ad uscire non deve spegnere la luce in questa stanza.
Quello che capiterà qui e nei dintorni.
Perché qui si appiccano fuochi per quelli che verranno.
Perché i confini della mente non esistono.
Perché saremo i primi a spargere il sangue dei falsi profeti.
Quello che succede qui di sicuro non succede da nessuna altra parte.
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