Aveva iniziare a manifestare i primi sintomi
appena quindicenne
con piccoli atti di ruberia
le fu diagnosticato un disturbo specifico
che ha il nome di cleptomania
oltre ad un generale stato bipolare depressivo
le prescrissero una terapia farmacologica
per un periodo andò bene
a sedici anni iniziò a tormentare
gli uccelli e le api e le tartarughe al parco
e correva dietro alle bolle di sapone fatte dai clown
a diciassette oramai beveva il sabato sera
quello fu l'anno dell'anoressia
poi per il principio per cui
"non è sangue, è rosso"
Godard dixit
incontrò il morbido gusto dell'hashish
e quello pizzichevole della mariujana
entrambi molto distensivi
finché a diciannove non approdò
al porto bianco della benzoilmetilecgonina
che i più conoscono con la sillabe di co-ca-i-na
intraprese relazioni amorose turbolente
iniziò ad essere tormentata da pensieri sempre più ossessivi
l'insonnia divenne la regola
i sensi di colpa la terra su cui poggiava i piedi
compiva svariati atti di autolesionismo notturno
con piccole ferite inferte da lamette sull'interno delle cosce
o bruciature di sigarette spente sulle braccia e sui polsi
si metteva sul balcone sbilanciandosi
per sentire ed immaginare
la vertine della caduta nel vuoto
nel mentre aveva sviluppato un'attrazione
verso gli oggetti taglienti e il fuoco
le piaceva osservare la fiamma viva
persa in uno stato ipnotico di purificazione
tutti i giorni un ripetersi continuo
fino alla sera di maggio
aveva oramai ventotto anni
in cui non rispettò lo stop ad un passaggio a livello
e la parte anteriore della macchina
fu travolta dal treno in frenata
venne ricoverata in fin di vita
ed operata d'urgenza
stette in ospedale oltre un anno
con il corpo ingessato
la disintossicarono
ci volle tempo
subì diversi interventi
interventi chirurgici di ogni tipo
una volta uscita aveva ventinove anni e mezzo
e l'idea di approdare all'età dei trenta
la terrorizzava letteralmente
oltre che fisicamente
l'ultima volta che l'ho vista
stava subendo un trattamento sanitario obbligatorio
legata con lacci di cuoio ad un letto
rimasi dietro il vetro della porta della stanza
dormiva in stato di completa sedazione
le feci recapitare un mazzo di fiori
un lungo scritto ed una mia foto incorniciata
di uno scatto fatto a Baltimora
che ritraeva la tomba e la lapide di Edgar Allan Poe
forse potevo essere meno tragico
avrei dovuto prestare più attenzione
il giorno dopo mi chiamò dicendomi
che la foto era bellissima
e che appena si fosse sentita meglio
sarebbe voluta venire a con me Baltimora
per vedere con i suoi occhi
un luogo di pace e quiete così profonda.