prendere gli ultimi quindici giorni di vita di un uomo e scriverci qualcosa. mi ha lasciato questo biglietto, prima di scomparire. un biglietto scritto bene, con una matita viola. sei stato la persona più vicina a me in questi anni. abbiamo condiviso tutto. fallimenti continui, qualche rivincita, siamo stati chiusi nei nostri appartamenti, telefonate, donne e tutto il resto che ci ha fatto andare avanti quando non c’era niente per cui andare avanti, che ci ha fatto stare in piedi prima dell’ultima tragedia, quello che ci ha resi gli uomini che siamo, che siamo stati. affido a te questo mio unico testamento. ti scrivo prima di andarmene. P. vuole che parli degli ultimi quindici giorni della sua vita e che ne faccia un racconto, o forse un libro dei miei, come diceva deridendomi. P. diceva così tante cose che non c’era mai un confine tra realtà, storia, accaduto e immaginazione. P. è stato un uomo generoso. Lo vedo ancora adesso, qui davanti a me. Solo, abbattuto, dopo la sua gloriosa personale a Ginevra, che ripete battute di film a memoria, storpiandole, contorcendole, fino a dare il suo senso di decadenza al mondo. Un giorno era a Parigi, l’altro ad Amsterdam, l’altro ancora a Gerusalemme o Paris, Texas. P. è stato un uomo dagli interessi multiformi, eterogenei e decisamente contraddittori. Camminava. Guidava. Si alzava alle ore più improbabili della notte e si metteva in macchina o prendeva il primo vagone del treno regionale e passava una giornata intera sulle linee ferroviarie. Stava in giro. Per tre anni ha tagliato interamente i rapporti con il mondo. Si fece incollare enormi ed irregolari lastre di sughero sulle pareti del soggiorno e quando non ne fu soddisfatto ne comprò altre e le mise sul pavimento e le fissò al soffitto. Parlava di Brueghel. Poi di Dürer, passando intere nottate senza sonno o quasi. Essere il piccolo ed insignificante biografo degli ultimi quindici giorni di vita di un uomo che ha cambiato la vita di molte persone negli anni Ottanta, è una cosa folle, deprimente. Io gli curavo gli archivi, bevevo con lui, parlavo con lui, uscivo con lui, studiavo. Ora non so che altro dire.
giovedì, giugno 30, 2016
lunedì, giugno 27, 2016
81.3
81.3
è tutto quello che hanno da dirci
la chiave per il nostro amore
quando non abbiamo più niente
da dimostrare
dichiarare
fa vedere
i santi appesi
una causa multimilionaria.
81.2
e quello che siamo
e quello che ci dicono che siamo
e quello che siamo
4 di mattina, una sequenza
il filtro per il disastro
81.
questa parte di casa
dove abbiamo vissuto
il controllo dell’immigrazione
una domenica mattina
la voce del senatore alla radio.
domenica, giugno 26, 2016
79.
le strade sono abbandonate
vicino al fiume
la via più vicina
per la chiesa
fai quello che dicono
poi parti
76.
una piccola reputazione
tutto quello che puoi avere
quello che lasciano
poi dopo
non abbiamo visto niente
(la casa della vittoria)
73.
alcune volte
ci guardiamo
e ci diciamo
che sono casualità
alla ts eliot
un dono tutto nostro
deleuze.
71.
prima quella scena
poi la casa
un fuoco attorno
la casa a fuoco
noi siamo scesi
sorelle
porta avanti
91 storie occidentali di obesità
1.
arrivata a quel punto
la vita tutta davanti
alla bilancia.
2.
94 chili
macchine piantate nel terreno
fantasie adolescenziali.
3.
stato molto su
potresti darmene un altro
sempre pronti.
4.
91 storie di indecenza
braccia levigate
contorni segnati.
5.
un uomo di 35 anni
migliaia di libri letti
solo un altro relitto da musei europei.
6.
fino a domenica
trovato nero & blu
una somiglianza con modigliani.
7.
fotografie di scrittori
fotografi
arte povera, kounellis.
8.
le cose che sappiamo di te
riguardano lei, ovvero
una passione condivisa.
9.
il mondo evoluto
al voto
al tempo fuori controllo.
10.
kubrick
vodka
cubo.
11.
amarillo
polvere
colori.
12.
e poi presero a parlare
molo del 9th ward
new orleans.
13.
investimento
1 morto
- 4 %.
14.
muroroa
il quartiere spagnolo
i maestri nudi del nostro destino.
15.
il punk
vengo a trovarti
fondazione bancaria.
16.
la torre di londra
seattle
stato di washington usa.
17.
dos passos
una stagione nera
hem/cuba/floridita.
18.
continuo a chiedermi
perché l’occidente
abbia scritto così tanto.
19.
cinema
film
serie tv.
20.
la dolce & classica famiglia americana
scomparsa nei sotterranei inabitati
baton rouge, louisiana (dicembre).
21.
centro commerciale
gente
coda.
22.
scandalo in città
il colore verde
detroit.
23.
cucine industriali
19° secolo
rivoluzione.
24.
c’è una nuova chiesa
nuova confessione
donne.
25.
deportazione di massa
il confine
il muro del berlinese attempato.
26.
narcotraffico
servizi segreti
sigle governative per affari.
27.
las vegas
bangkok
bere alle 6 di mattina.
28.
lui ha scritto sulla strada
l’altro era un depresso
più che altro un mitomane.
29.
estremo oriente
mai niente di così distante da noi
noi siamo solo il cuore dell’occidente.
30.
scriviamo per scrivere
scriviamo per parlare
scriviamo le costituzioni.
31.
venne il sabato del riposo
la versione ufficiale della bibbia
senza inchino, passando oltre.
32.
una vita passata ad andare
più che altro il destino
un'arma da fuoco sul posto del passeggero.
33.
vedo tutto questo
non ci sono memorie
solo scontrini per povera gente.
34.
giunti a quel punto
svoltarono verso la discesa
gli aranceti.
35.
mi dissero
tu vedrai, tu racconterai
solo quella volta.
36.
memphis
milano
firenze.
37.
evoluzione
la gente
il disimpegno.
38.
la domenica andava al burger king
il re degli uomini giovani
come dirlo.
39.
menu completo
solo un paio di chili in più
nessuno l’avrebbe guardata.
40.
un bellissimo perdente
o un finto uomo di successo
un bell’abito.
41.
arancia meccanica
burgess
il nemico alle porte.
42.
un tempo per vivere
un tempo per morire
ci dicevano in prima elementare.
43.
più veloce quando cadi
più facile quando ti rialzi
non intendevi niente di tutto questo.
44.
benzedrina
venezia
una ragazza solitaria.
45.
virginia
territori
la vasta devastazione forestale.
46.
non si può dimenticare
warren
occhi per piangere.
47.
‘72
forse non ancora nato
beckett.
48.
non serve andare avanti
dietro a quella strada
centro città las vegas.
49.
non chiedete
come hanno fatto
ma quanto.
50.
sopra il palco
bob dylan
poi s.v. rachmaninov.
51.
il più delle volte parlo
ma sono solo
vedrete il numero sulla mia schiena.
52.
fuori
alle luci della ribalta
charlie chaplin.
53.
dove finisco
dove inizio
solo un’altra terra.
54.
persino nello spazio
parlano
segnali.
55.
aveva due figli
uno maschio
una femmina.
56.
è solo
un tempo selvaggio
lo dico da vent’anni.
57.
buon san valentino
ti ho sempre voluto così bene
sono stato.
58.
radiazioni atomiche
cernobyl
latte &d eroina.
59.
cosa ti diceva tua madre
cosa tuo padre
poi venne il profeta, o tua moglie.
60.
dall’isola distante
tutto così vicino
una solida carta di credito, nera.
61.
la pietra nuda
le grandi multinazionali
i quotidiani svenduti.
62.
qualche storia in più
un’altra mattinata
brioches visto che hanno fame.
63.
avevamo detto
colombia
città del messico.
64.
prima un divorzio
soldi
il parlamento.
65.
la violenza
il diritto
le stragi di stato.
66.
una vecchia soluzione
per nuovi problemi
sdraiati su un pavimento.
67.
stazione centrale
nell’inevitabile
del tuo carisma.
una vita assicurata
quando viene meno
prego, una tazza di.
67/2
ho migliorato la mia postura
continuo a migliorarmi
frequento corsi di aggiornamento.
68.
leonard cohen non esiste
nick cave è morto
alberta è uno stato del canada.
69.
un gusto di ciliegia
seduto, qua
guardando.
70.
non posso stare a casa
ne’ a scuola
cosa ne facciamo del papa a roma.
71.
nessuna esitazione
non guardare dabbasso
una fetta di torta.
72.
primi interventi
per una sala operatoria
appena allestita.
73.
vennero a parlarmi
“lontano da me il cuore perverso
il malvagio non lo voglio conoscere”.
74.
salmo 100 (101)
da new york
fino a qui.
75.
nel giugno del ’75
ci siamo imposti
nuovi valori.
76.
posso credere a tutto
ma non penso a lei
aveva una pelle compatta.
77.
banchi di scuola
vi siete visti
come vi siete trovati.
78.
pagato,
ho pagato
solo un altro tipo fortunato.
79.
houston
dallas
texas.
80.
certo
jackson sq.
nola.
81.
solo un fiume
pieno
sempre con un sole.
82.
questa città
è così facile stare qua
e parlarne.
83.
la gente
che passa
cosa avete da dire.
84.
fuori c’è troppa luce
i vicini
la consegna dei giornali.
85.
come avevo detto
mio padre
prima di me.
86.
come mi era stato detto
e poi dopo
niente.
87.
un’altra giornata
navi cargo
ho lasciato la mia casa.
88.
tremino pure i popoli
o quello che dicono
le scritture.
89.
la marea
l’acqua salmastra
quando è andata via.
90.
la palude, per la quarta sono
siamo a casa
mi sta chiamando.
91.
questa casa.
giovedì, giugno 23, 2016
Tante Belle Notizie
non guardo mai la luna
come non guardo mai la gente
cammino
la casa è salva
tutti sono al sicuro
Tornare
Parlando della tua famiglia
stati distanti
confessioni false
la sua luce su tutti
la ragione per tornare
Niente è meglio della tua Amante
dopo tutte queste notti
guardando il confine
fino dove ci siamo messi
doveva fare solo un altro striptease
ma non uscì mai più da quel camerino
puoi parlare ancora di tutte queste cose?
sabato, giugno 11, 2016
Agosto
ci siamo guardati
per tutto il mese di agosto
abitavamo là
il senso del tempo
le donne andate
la mia famiglia
chi sono stato
in quel periodo
andato al cinema
comunque mi muovessi
lei dietro alla mia schiena
senza cambiamentigiovedì, giugno 09, 2016
La Famiglia Klimcko

lunedì, giugno 06, 2016
La Verità. Solo il Domani.
la verità
sta lì fuori
passeggiata molte volte
solo che voi
non volete saperne
non volete
che farne
della verità
e delle vostre facce
domani.
domani è un lungo trascorrere
domani
ecco cosa ti ritroverai
il raggio della luna assente
lei ansimante
bisogno di soldi in banca
amsterdam
poi new york
quindi ricominciamo
la gente che parla
conclusioni di affari
esclusione sessuale
pensate di essere a posto
vi guardiamo
prima di lasciare il campo
new jersey.
domenica, giugno 05, 2016
Il Voto in Italia. Oggi.
I.
I fellahin di mezzo mondo
li ho visti, poi ci sono
i ben pensanti
i confacenti
gli abbietti
gli ipocriti
i grandi sepolcri imbiancati
gli hobos.
II.
Chi non sono altro
che tu che ti alzi
che tu guadi allo specchio
compiaciuto
vincente
che hai sofferto di disturbi mentali
per una vita intera
dipingendoti come il domani.
III.
Diciamo:
un grande uomo d’affari
un professionista
uno che racconta cose
e il Paese affonda
senza pietà
crepando:
odore di bancarotta.
IV.
Affaristi
politicanti
dilettanti allo sbaraglio
gente che s’improvvisa
accattoni
collusi
idioti
ignoranti.
V.
Il voto politico,
in Italia. Oggi.
VI.
Mi sono fatto rilasciare
nel cuore della notte.
Ho dovuto chiamare mia moglie
per avvisarla dell’arresto.
Malversazione.
Un vecchio reato
cose che risalgono al diritto penale romano.
Le ho dato disposizioni.
VII.
Il voto politico, oggi, in italia.
Il voto amministrativo per il sindaco.
Città da poco. Roma, Milano, Napoli, Torino.
Céline o Proust. Discorsi. Un drink come un altro.
Salotti Romani Implosi. SRI. Sacro Romano Impero.
Un Tempo. Nella Bruma di Carlo V. Gli Italiani all’Estero.
Le cd. Eccellenze. Il ministro degli esteri che continua a sudare.
Non andate più in conferenza stampa.
venerdì, giugno 03, 2016
Nuova O. & Cose Solite
ti ho vista
e sono così stanco
di vederti
di averti vista
ci parliamo
ogni notte
solito
quartiere latino
parigi, quel bar ancora aperto
sono così stanco
ogni notte
tu che mi rimproveri
per non essere stato
tuo marito
il padre dei tuoi figli
ora che mi vedi dal basso in alto
e che attenti alla mia libertà
e al mio successo
palermo,
via di qua
in fretta
paris/
texas
due domande:
perché
sei così legato
al texas
ora che stai per le strade
o quasi
e attenti alla mia vita
nuda
in povertà
ora che citi
le memorie di adriano
o zola, o hugo
i maccabei, i castighi dei
adesso
senza
alcun altro mezzo
se non il ricatto personale
o il disprezzo sociale
ora, per le strade
senza biglietti per il louvre
domato ma non morto
gordon parks o winogrand- WINO
rapina con omicidio
sull’ottava
houston
ad amarillo
ho scattato 120 polaroids
a colori
cabina telefonica
ancora funzionante
la testa persa
una vita andata
continuava a bere
sepolto
segnato
da una stella scura
eppure lucente, datemi un rifugio
solo per strada
incuranza
indifferenza
mi ricordo di lui
stava davanti al fiume
perfetto, lucido
4.45 di mattina
luglio
parlava di giustizia tra le persone
democrazia, equilibrio
poi si rintanava nei bar degli alberghi
a scrivere, aveva 29 anni
custodiva i segreti
della sua famiglia
e di molti altri
nel giardino della passione
prima che lo prendessero
decise di guardarli in faccia
guardò il fiume: non si buttò
decise di stare ancora in giro
nella sua città
e la sua sua città
era nuova orleans.
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