venerdì, ottobre 30, 2015

Campi Completi



campi completi
la lunga vista
sceso da un treno

l’unica cosa
per cui lottiamo
una buona vita

il primo di gennaio
di quell’anno
iniziammo il lavoro

niente a che fare con la pioggia
pollo arrosto freddo in dispensa
tutti sanno la loro scelta

confessioni
salvarsi il posto di lavoro
finché le confessioni

non arrivino
la legge naturale
sopra di noi

programmi
una lunga notte
dove per esistere

devi
pagare
il biglietto




mercoledì, ottobre 28, 2015

Sunset Limited, 6




John al suo John’s Bar. Qua è John che vi parla dal posto cacciato quaggiù. John, tutto sommato, è un uomo vile - un uomo di nessun conto. Vede il mondo dal suo buco infossato e sostanzialmente si limita a quello. Non arriva neanche ad essere Hamn di Finale di Partita. Vive la sua vita sul fondo del bidone e cerca di farne un lavoro. Una vera low life come dicono qui. Grandi sentimenti sprecati oltrepassando i confini degli Stati. Un buffone senza spina dorsale, un giullare senza né arte né parte, ora che la gente vuole spendere di meno per i funerali. Posso continuare coi luoghi comuni: sei vile John, Joe o come ti fai chiamare a fine turno. Le tue barzellette sulla radio del treno fanno pena. Non c’è niente a questo mondo per te Joe, e questo te lo sei meritato. Starai qui a vita, con il tuo inutile lavoro, attraversando le paludi, i deserti, le montagne e le false facce che ti trovi davanti, settimana dopo settimana ed anno dopo anno, anche se non saresti minimamente degno di essere proiettato negli anni. Due Matrimoni. Ti sei voluto fare la donna più giovane. Il matrimonio con piscina e lo stipendio pagato dalla linea ferroviaria. Ti ho detto che sei un miracolato John-Hamn, nessuno può capire perché tu possa guadagnare uno stipendio facendo la parte dell’uomo inutile di tutto questo racconto. Tu sei solo John che parli dal John’s Bar, quello del piano di sotto. Scadenti cheeseburger che alle 8.00 di mattina non fanno passare la sbornia, caffè lunghi e morenti in una toilette libera, sandwich al tacchino che possono uccidere il palato di un bambino obeso della Georgia - vuoi che prosegua John, o Joe, John del John’s Bar. A San Antonio, Texas, sei stato preso di peso e hai chiesto indulgenza. A dicembre torno a prenderti, sappilo: gli uomini inutili servono sempre.






martedì, ottobre 27, 2015

lunedì, ottobre 26, 2015

Sunset Limited, 5






Tad e l'inseparabile berretto baseball slabbrato di un rosso sporco, la sua massa corporea inconfondibile, le bottigliette di Jim Bean di plastica che continuano ad uscire dalle tasche del giaccone cachi cerato da caccia - cosa dovrei pensarne se non mettermi a scrivere, la parlata che termina in una risata sporca, totemica, strappata sul finire, per essere ripresa in un’altra frase, strampalati racconti di vita da antagonista. Le nostre considerazioni hanno fatto scappare un ameno e pacioso professore di collage che si era unito alla nostra tavolata, un sedicente professore di storia  mentre un gruppetto di viaggiatori si stava accoccolando alle nostre spalle per buttare un occhio sulle mie stampe di Detroit, New Orleans & compagnia bella, come si diceva ai vecchi e buoni tempi. I ragionamenti sui sistemi economici possibili, le illusioni crollate alle prime distorsioni dell'alba. Come ci si sente se non puoi tornare a casa (Elton John nel suo vinile d’epoca che esibisce, Madman across the Water). Tad che parla. Tad con la sue storie su WS Burroughs. Uno dei suoi più intimi amici, prima che morisse. Poi tutti, in un colpo, moriamo. Vienna, Berlino, Parigi, Roma, Milano, un sobborgo della Louisiana, Detroit, il Maine, Baltimore, Lisbona, il New Jersey, la nuova camicia appena macchiata, Genova, LA, Frisco, Baltimore, New Orleans: solo immagini che ci trasciniamo. Chi siamo per l’inevitabile serata di chiusura. Un’altra serata alla TV con tutto il silenzio, e tutto quello che questo comporta. Scommesse con Tad sulle partite, prime di scendere dal sunset limited. Non abbiamo amici in città & dobbiamo andare veloci prima di una sistemazione stabile.

sabato, ottobre 24, 2015

Sunset Limited, 4



Separati da noi stessi. Camminiamo verso qualcosa programmato - le nostre vite, ma non ci arriveremo mai. Alzato male quel mattino. Un carico da 90 in testa. Aspettiamo, vediamo le cose passare. Da un treno, da una stazione, dal finestrino di una macchina che viaggia per la moglie e le miglia mancate. Almeno 1.780. Poi riandiamo a casa e ci ritiriamo tardi, di notte. La maggior parte delle volte abbiamo ragione, parliamo con le persone, ma non ci sarà mai nessuno disposto ad ascoltarti finché non accetteranno la verità sulla loro vita. Uomini o donne. Cenere. Gente che non è disposta a niente. Genere di essere umani. In questa intera storia devo dire qualcosa di vero, quando posso, quando me lo permettete. Vi guardo. Vi guardo uscire di casa & andare al lavoro, vi vedo fare le valige & salire sul sunset limited. Vi ho sempre visti, tutta la vita. Siete voi. Un paesaggio senza una parola concreta, comune, una comunità che non può aprire bocca.Sogni andati morti, illusioni di una vita nel crogiolo nel primo mattino. Carne pestata prima del mezzogiorno. Sangue prima dell’incubo di turno, io prima di loro, prima della chiusura. Uno snodo ferroviario nella luce di una notte d’ottobre. Scorie, ruggine, forse dell’uranio nel regno scriteriato della dissoluzione. Domani mattina torno da mia moglie e dalle nostre tre figlie. Ti scrivo il mio nome su un tovagliolo: Tad Kepley. Chiamami Tad.





martedì, ottobre 20, 2015

Sunset Limited, 3





Herman o come vuole essere chiamato - Quick Kid, è un tipico nero del Sud degli Stati Uniti. E’ stato un gran lavoratore, attraverso il Paese, attraverso e lungo le decadi che hanno formato e stravolto questa nazione nel secolo passato o addirittura dalla notte dei tempi. La schiena è possente ed ingrassata e sta a stento nella sua camicia jeans di quarto scarto. Ci son pieghe appena accennate, tutto il resto tira, dilatandosi giusto prima di un inevitabile strappo. Dio mi è testimone ed è stato sulla mia bocca in vicende alterne. Finalmente ho incontrato un civile che cita più di me la bibbia più e più di un prete cattolico o di un pastore protestante, più di quanto questi possano mai pensare di fare. Li chiamano protestanti. Avrei riserve consistenti su questo, ma passiamo oltre. Nato e vissuto per tredici anni ad Hope Hull, sobborgo di Montgomery, Alabama. Niente di meno che, signore & signori. Si lancia in frasi come noi tutti siamo figli di un unico padre eterno o che dio è con te ed osserva ogni minuto quello che fai e verrà a giudicare i bianchi per quello che hanno fatto alla sua famiglia. Il soprannome di Quick Kid deriva dalla sua abilità a sgozzare pollame, glielo aveva insegnato sua nonna (Momma Viola Lee). Non ha mai avuto una famiglia tranne quella della comunità dei neri sparsa tra Baltimora, Chicago, Detroit, Birmingham, molte altre città del Sud e San Francisco. Il suo collo rattrappito dal termine dalla camicia da operaio è una medusa piena di sudore e su fino alla nuca disseminata di corti, ossuti, riccioli di capelli, che gli stanno incollati alla pelle, finché si sale all’inizio del berretto da frenatore illuminato da due malandate bacchette dorate di occhiali da vista che deve mettere per mettere un piede avanti all'altro. In questo momento i finestrini della carrozza 0011 sono macchiati da una scia nerastra. Un avvoltoio, uno stormo di avvoltoi o olio schizzato dai freni andati della locomotiva, petrolio che arriva da una trivellazione andata a buon fine. Ci avranno colto con le mani nel sangue.

lunedì, ottobre 19, 2015

Elton John

Carte



di solito
verso febbraio
mi prendeva la passione per le macchine

andavo nei garage
con una bottiglia in un cartone
pensando a mio nonno

guardavo queste macchine
raccontandomi
una bella storia

su questa piccola città
nomi diversi
la prossima casa sarà la prossima

dirottamenti di treni aerei navi
intere stazioni ferroviarie
pronte a saltare per aria

i quotidiani arrotolati
sotto la campana
per una birra all'uomo del latte

posso essere sempre io
ps: sono io
tutto così dolce & mantenuto





domenica, ottobre 18, 2015

Giovane Uomo nella Cronaca



per i 4 che sono passati
al porto
lasciamoli andare

una sola manovra sbagliata

& questo è quando
si disassemblano

navi & cargo & petroliere


Sunset Limited, 2





Dwayne è un uomo di media altezza, magro, ricurvo in qualche parte del suo corpo a tal punto che definirlo dinoccolato sarebbe un’inesattezza; su di lui sono passati eventi che hanno procurato disfunzioni articolari croniche, vere frenesie, che comunque paiono essere governate da una non scritta legge organica. Conosco questi volti - vedo i suoi occhi rapsodici iniettati di sangue che pulsano ancora qua è là di un azzurro temprato, un blu polvere legato con i capelli, oramai radi e bianchi, come del resto lo è la barba, che porta malinconicamente in ricordo di qualche vecchia disgrazia. Di sicuro, posso dire, qui ed ora, qui sui miei due piedi, che è un uomo gentile, lo è nei modi e lo sarà nelle parole e lo sarà quando mi saluterà nel buio concio e gonfio della Union Station di Los Angeles Downtown, quando scenderemo alle 4.50 di mattina Costa Ovest , all’ombra degli aranceti arroccati miglia e miglia ad Est, creature arboree spinte nell'impensabile. Allunati, abbacinati, mormoranti dopo quindici ore di discorsi, confronti, di racconti, di verità paradossali, io, lui, Herman il nero, Tad l’editore anarchico e John il gestore giullare del bar della carrozza 0011. Ancora Dwayne. Originario del Midwest, lì per andare a trovare la figlia che vive a Santa Barbara, lì, in quello che lui distratto battezza uno degli ultimi viaggi aggiungendo poi forse troverò un accordo con il sindacato e sceglierà la via del ritiro a vita nel deserto, nessun luogo in preciso, il deserto di un non meglio precisato Stato.

sabato, ottobre 17, 2015

The Black Angels

Sunset Limited,1






In origine si chiamava Sunset Express, 1894. Univa New Orleans a San Francisco, passando per Los Angeles, 2275 miglia. Poi dal 71 ha cambiato nome: Sunset Limited e non so quando abbia smesso di arrivare fino alla baia di Frisco. La prima cosa che ho sentito in quella carrozza sono state le parole di Dwayne, questo il suo nome, che scoprirò solo ore ed ore dopo. E’ libero? Posso sedermi? Davanti a lui un uomo di colore, un nero, con un berretto da marinaio e che scoprirò qualche ora dopo, essere quello tipico dei frenatori di una volta. Non so come sia stato possibile, ma avevo davanti la scena della pièce di Cormac McCarthy: due uomini, un bianco e un nero sul Sunset Limited. Nella lunghezza di quel percorso, costretti a parlare, in una domenica mattina nella carrozza n. 0011. Vagoni su due piani, grandi involucri di lamiera argentata che strisciano ed ondeggiano sulla soglia del deserto del New Mexico, prima della colossale curva a ridosso del confine USA-Mexico. Un vecchio cartello dice: chi cerca una patria è benvenuto. Subito dopo, uno più recente: confine US-Mexico tra 15 miglia. Non passare. Gli illegali saranno perseguiti e condannati secondo la legge federale degli Stati Uniti d’America. Gli agenti sono autorizzati all’uso della forza. Il che significa pattuglie, elicotteri ed agenti equipaggiati con armi d’assalto. Pallottole vaganti nello sconfinato.




venerdì, ottobre 16, 2015

Black Oak Arkansas

Dumaine St



Non mi sono mai sono sentito solo alle 3.45
attraversando canal st.
o qualsiasi altra via di cui vi abbia parlato

certo no dumaine
dumaine st.
tutto questo per me

gli antiquari chiusi
gli ossari in decadenza
fino alla fine


giovedì, ottobre 15, 2015

Sunset Limited. Prologo. 3.






Un vecchio tempo, pieno di rischi. I titoli dei giornali, quello che vi stanno facendo credere. Potrò sembrarvi ripetitivo, ma questo vi servirà, tra qualche giorno, per schiarirvi le idee e per iniziare a capire questa città. Smettere di manipolare la realtà e raccontarla per quello che è. Vi costerà il posto di lavoro, lo stipendio, la famiglia e questo non ve lo auguro, la pelle. So di cosa di cosa sto parlando, precisamente: un salto nel buio della vostra arroganza, della vostra sicurezza di vita. Le vostre certezze svilite e derubate al largo della costa. Imperi conquistati e perduti, la ricerca del sacro. Le Lamentazioni dicono: come sta solitaria la città un tempo ricca di popolo, divenuta vedova fra le nazioni, ora sottoposta a tributo. Non le rimane che piangere nella notte, amara. Nessun conforto, nessun amante. Tutti l’hanno tradita per la sozzura dei lembi della veste e non avrebbe mai pensato alla sua fine. E’ qui che siamo arrivati. A furia di parlare, confrontarci, di vivere in questo modo. Ma dimenticate l’angelo della morte, il mio tono post-apocalittico, i miei trucchi guardandovi in faccia. Parliamo del treno. Di quello di cui mi accusano e le menzogne su questa città. Potrei scomodare grandi nomi, ma non lo farò. Troppe situazioni viste. So tenere la bocca chiusa quando si parla del Sunset Limited. Un vecchio tempo pieno di rischi. Iniziamo da dove si prendono le mosse di solito - dal punto di partenza. E per essere chiari: questo treno non arriverà mai in Canada.





Tutte le Puntate




altra trasmissione
radiofonica serale
radio carcere
radio radicale

parlano dei cd. ristretti
i detenuti
le anime perse
nomi come

ucciardone
san vittore
rebibbia
voghera
poggioreale o seconsigliano

luoghi per la vita delle persone
che hanno contratto la linea del crimine
solo semafori in questa città ammutolita

nessuno vi darà ascolto
poche ore e riaprirà il mercato
si accettano tutti i tipi di puntate

lasciamo che il denaro corra









martedì, ottobre 13, 2015

Chi ha una notizia




stasera ho sentito alla radio
che tutti gli ospedali sono pieni
perché i lunatici si sono riempiti il bicchiere

chi andato per gloria
chi perché ci sta lasciando la pelle
o solo per un giorno in un altro luna park

al bar per un altro ballo dopo le due
chi metterà le mani
sul quel volante ghiacciato

Playboy













lunedì, ottobre 12, 2015

Sunset Limited. Prologo. 2.






Ditelo a tutti. Le vostre finte inchieste, le indagini governative mosse ad arte per il solo piacere del procuratore che è pieno di debiti e vuole fare carriera in questo Stato, la polizia che alza il tiro perquisendo, corpo a corpo. Siete tutti fuori strada. Non vorrei parlare del gallo che canta tre volte, ma di quello che si mette a cantare quattro, cinque volte e così per tutto il giorno e la notte. Sapete, vi ricordate cosa avevano scritto del sottoscritto, metà degli anni Ottanta: il cantore di questa città. I sentieri alberati, la ghiaia dei cimiteri, le strade lastricate d’oro per i casinò. Parliamo di quello che ha avuto la città: soldi, turismo, infrastrutture, grandi titoli per mostre d’arte ed un carico di droga difficilmente visibile da altre parti. Un tasso di natalità invidiabile, di certo. Aumento esponenziale delle morti di giovani per overdose, infarti, sangue al cervello, sparatorie. Inondazioni, allagamenti, uragani, elezioni politiche, eppure siamo andati avanti. Ogni anno le celebrazioni per fare soldi: san valentino, pasqua, il giorno dei lavoratori, natale e la vigilia di capodanno. Non un granché, mi direte. A proposito, se siete stati sulla collina, prima del promontorio, prima del parco, ditemi, ditemi allora. Non voglio parlare di prostituzione, spaccio, di vendita di armi illegali, di un cazzo di contrabbando dell’ultima ora. Avete visto questa città prima dell’alba. Brucia. Qui chiudiamo i conti tra le quattro e le cinque di notte. Riprendere a vivere, camminare, bruciare. E' solo una questione di rinascere ogni giorno e fare la propria vita.



domenica, ottobre 11, 2015

Sunset Limited. Prologo. 1.




Tutti qua, in città, potrebbero ancora dirvi, dopo tutto quello che è successo, che era un tempo pieno di ragione e che ognuno faceva quello che doveva fare e che se ne stava al suo posto. Storie raccontate per gli stranieri, per la gente che passa o per fare stare tranquillo tutto l’establishment, e per establishment intendo le istituzioni, le famiglie che hanno in mano questo paese, la criminalità e tutto il resto. La città ha retto su questa intera faccenda per almeno quarant’anni, diciamo dai primi anni Settanta in poi. Tutto poteva e doveva andare avanti così, continuando. Non riesco ancora a delineare secondo una linea cronologica tutti i fatti. Sono stati, accaduti. Più che altro vedo una linea logica, come a dire tutto quello che luccica, come in quella pubblicità. Prima di essere licenziato, lavoravo coi treni e sui treni. E ne ho passata di vita sui treni. Mi dia ascolto. Mi stia ad ascoltare. Dica ai suoi colleghi, a quelli del giornale e a tutta la stampa, di stare lontano dalla stazione, dalla ferrovia e da tutto quello che ci gira attorno. I bambini fino a qualche anno fa giocavano per le strade con le madri che stavano a sorvegliare fino a che non fosse sera. Padri assenti, cosa vuole. Un'altra cosa di questa città: le strade non scendono mai, tranne quando vanno al fiume e muoiono lì, inghiottite dalla volgarità del fango, sprofondando nella sua brutale eternità.