sabato, giugno 25, 2011

17 BRANI PRIMA E DOPO MEZZANOTTE





I.                                                                                       
Siamo stati a vedere delle foto
mi hai detto dei tuoi progetti
delle tue sontuose date sui palcoscenici
ricordo i tuoi giudizi di un tempo
e ne sono consolato
ho detto
ci sarò
ti faccio degli attestati di carta
quando la mia mente ti stritola
in un accordo diminuito
pensi di esserci ancora Rabbi
che le sacre scritture
me le sia impiantate per la tua civilizzazione
o per niente in cambio
io che non ho mai studiato i tuoi testi
hai fatto la tua raccolta
e me se nono andato 
solo verso questo dovere
DURA PROVA
quando dici che andrai lontano
con il tuo messaggio
ti calunnieranno solo gli insolenti
ad Amsterdam con qualche disco dei DEAD
attorno a piazza Dam
potrebbe non esserci nessuno
a me è capitato.


II.
Tu credi che sia tutto gratuito
e tutto lo è
questo è un posto di libertà
anche se di sera calava la guancia
nei misteri del sabato mattina
quella che amavi di più
no figli no matrimoni
avventure calve
di questo lei era capace
sempre tenuto lontano
cercando di essere patetico
dietro il vetro sudato
ed il ventre compensava sotto
incavo come una regina
che inizia a pensare
bisogna sempre ricordarsi
del posto sotto la collina
come dice Lou Reed.


III.
Quel posto
mi sembra un posto divertente
non ti ricordi
di cosa si trattava
e di come ci trattavano
di come le parole venivano usate
sottolineate con la voce
alle 3.15 la notte sui menu
che quelli ci avevano dato
i menu disponibili
chi è che tiene questi particolari
chi gira con un coltello
per tagliare il cotone
e poi se ne dimentica
in un cassetto della scrivania
avvolto in un nastro.


IV.
Prima di fermarmi a quella riga
ho oltrepassato casa mia
ho messo da parte i cristi
letto un po' di George Orwell
quando avevo 24 anni
passeggiavo per Chinatown, Frisco
un idiota curioso
un'idea curiosa
una carestia dove viene
una pianta dove cresce
un posto dove
dormire via.


V.
Ho il dottore dietro
con la sua macchina ferma
indaga sulla mia integrità coniugale
ha sbagliato paziente
sbagliano sempre
credo di essere sempre diverso
dalle loro parole
ho fitte forte spesse all'addome
lo sanno
mi hanno parlato di macachi
di continenti diversi
di isole senza strade
e mi sono sentito morto.


VI.
Mi hanno sempre chiamato
per nome
un nome a prestito
dalla conoscenza comune
quando finivano la razione
ero Sorriso
se no Bambola
Tettola
Culo
e poi seguiva un 
'vieni qui'
ed un po' di dedizione alla causa.


VII.
Mi hanno insegnato
alza la testa
guarda in faccia
guarda in aria
che rimane lo stesso
fai tre preghiere
prendi il fiato di una bimba
e soffia
le previsioni del tempo saranno
buone & sicure
magari saremo
io & te
nelle previsioni del tempo.


VIII.
Credevo di essere facile
con tutte quelle tracce lasciate
con quegli asini che ballavano
aquile bicefale
fuoritemperatura
per me ognuno può fare
il suo hoop
e pensare che i mangiatori delle tue opere
cantanti membra
starò a leggere
starò a sentire.


IX.
E' quello che si va dicendo
in queste trasudate
sentenze di solitudine
in queste imbevute tovaglie
colte di traverso
nel resto di una vita
di retrobottega
e se l'uomo collerico suscita litigi
io non ho niente da dire
ma non parlatemi più
del Paradiso Perduto.


X.
E gli attimi prima di tutto
insomma
delle prime e delle ultime cose
ce la siamo vista
dorata e colorata
abbiamo giocato e smascellato
temevamo di finire
molto prima del finibile
tenevamo tra le gambe
Goya e i disastri della guerra
e non c'è nient'altro.


XI.
Il totem degli occhi
sbadigli di sangue
nella schiena di un defunto
non affatto famigliare
senz'orari questo lavoro
polpacci di capillari
scartati al primo colloquio
ammazza pensieri e birre fresche
gente prese di mira
e non per questo affrontata
per questo abbattuta.


XII.
Dov'è che ci esercitiamo questa notte
prendiamo a prestito
Trafalgar Square
un romanzo ottocentesco
il dio sconosciuto
una madre violentata
il seme delle Nazioni
le aiuole dei Giusti
le piazzate dei santi
le rotaie di un lunapark
quattro piste di una congrega punk
dove esercitiamo il nostro diritto
la nostra espressione.


XIII.
Donne senza gonna al ritrovo
lottiamo per la vagina libera
per il sesso ad uso e consumo di qualcuna
abitiamo in una casa comune
casa chiusa all'opposto
abbiamo cartelli di protesta
qualche volta un ago
la bottiglia no
ci vestiamo a modo nostro
no grandi aziende
consumi popolari
drogherie borghesi
grandi magazzini il cazzo
non siamo ribelli
ci piazziamo libere
e raccogliamo firme.


XIV.
Se è proprio vero
che sei venuta dall'altra parte
quella dolce
e sei venuta qua a fantasticare
sullo sterno immacolato
ed ulteriormente imbiancato
e mi hai preso di petto
vedi di darti una mossa
mentre nei tuoi sandali imbalsamati con il tuo lavoro
e se poi nel retro sei
la bambina di tutti
poi c'è il piccolo Joseph
che davanti alla conta non conta
e davanti alla carta meno.


XV.
Non è così vero che siete stati lontano
dalla vostra terra
vacche mura
falchi ratti
entrambi spaventati nella loro razza
tutto
cumulo di rovine di visioni
prese a prestito dal vicinato
cavalcare il perimetro nudi
varcare con la coscia il filo elettrico
stare a bagno con il tappo appeso
finché si prende una posizione
poi è tarda sera di un lunatico.


XVI.
Hai venduto una cosa già venduta
tutto è già stato venduto
i genitori
gli amici
i porti
i proverbi
i miei libri
ti hanno alienata
sei stata su una spiaggia
non capendo niente
ti chiedevi cosa fosse
l'amore con una persona
tutto tranne che capire
alla tua maniera
tutto tranne che aspettare
metro autobus tram
e parlare di cosa mangiare
o vestirsi
mettersi la testa tra le mani
in modo osceno
e raccontare.


XVII.
Comunque sia arrivata
la pietra
ha fatto scalpore
tutti hanno tirato fuori
le mane dalle loro tasche
e le hanno mostrate:
erano piene di cibo.





















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