domenica, maggio 08, 2011
Blues dell'AnimA RossA, Recensione del quotidiano "Il Tempo"
Non serve essere retorici per affermare questo concetto, bensì va intravisto nella scelta dei nostri giovani poeti e in quella delle piccole case editrici che credono in loro un gesto quantomeno ardimentoso. In quest'ottica le parole di Niccolò Alberici si strutturano e diventano poesia. Una lirica del nostro tempo, legata con un filo rosso e stretto alla musica, che l'autore mette al centro della sua poetica. Alberici, milanese, classe 1981 appassionato di musica e pittura, si prodiga nella sua seconda fatica, infatti, dopo l'uscita di "Qoelet blues" (edizioni Aletti) arriva in libreria "Blues dell'anima rossa" (edizioni Acquaviva). Una raccolta di poesia dalle molte sfaccettature, capace di cogliere la modernità nel suo stretto significato. Un testo dove le parole si arrovellano, sia nel linguaggio che nella grafica, alla ricerca di simboli che declinino il modo di esistere dell'oggi. D'altronde questa è la poesia, una sorta di traduttore dell'esistenza. Alberici, anche forzando in alcuni passaggi la mano, ricerca la dignità del poeta in un mondo che li ha dimenticati, ma che lui con saggezza sa guardare e scoprire fino a coglierne le paure, le gioie e le falle. Tutto questo a ritmo di blues diventa la piacevole dimostrazione che la musica, unico linguaggio del nostro tempo, non è solo nelle note, ma nel pensiero e nella ritmica irrefrenabile dell'anima
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