domenica, maggio 31, 2015
mercoledì, maggio 27, 2015
martedì, maggio 26, 2015
stanza 112
Mi dica come l’ha vista uscire. Trucco pesante, a mezzo tra il fucsia e il nero, solita storia per la gente che viene qua, per questa parte di città. Appena entrata ha messo 20 pezzi nel juke box per assicurarsi almeno 2 ore di musica privata. Ha ordinato 2 birre e 2 bicchieri di rye e ogni ordine si è ripetuto per tutto il pomeriggio e la sera e la notte. Non dava segni di cedimento. Ho visto che aveva dei segni in faccia. Forse degli sfregi, delle percosse. Scorie del passato. E' il suo passato mi sono detto, se dovessi raccontare il mio. Aveva ciglia finte. Giocava con i bicchieri spostandoli e lasciando scie di acqua sul bancone. Umidità, condensa, un suo disegno. Ogni quarto d’ora ripulivo il tutto con lo straccio del jack daniel’s. Questo qua, vede. Per 12 ore non ha fatto una piega. Ha mangiato qualche arachide e qualche oliva. Ha guardato qualche uomo e l’ha deriso dicendo guarda questo coglione. Poi è entrato un uomo sulla quarantina ed hanno parlato fittamente, nelle orecchie. Lei faceva no con la testa e quando lui si è avvicinato troppo mettendo una busta sul bancone - niente che non avessi mai visto - lei l’ha preso per la gola e quando li ho visti ho pensato di chiamare la polizia. No vi ho chiamato perché subito dopo lui è uscito. Lei ha chiesto un margarita frozen alla pesca ed un gin liscio. Gin delle Canarie, lo conosce forse. Mandati tutto giù d’un fiato, entrambi. Ha tirato fuori un taccuino ed ha iniziato a scrivere dei numeri. Delle sequenze numeriche, credo. Verso le due le ho chiesto se fosse di qui. Lei è stata zitta. Venti minuti dopo mi ha detto ti sembro forse di qui. Intorno alle due e mezza è entrato un uomo dalla stazza enorme. Alto due metri, di sicuro oltre centocinquanta chili. Molto distinto, con un abito di sartoria. Ha mollato 200 pezzi sul bancone. Pago io per lei e se avanza del resto è per te, ragazzo. L’ho ringraziato. Almeno la metà era mancia, soldi per me, agente. Ho pensato di comprarmi un biglietto per il circo. Mia madre ha sempre lavorato nei circhi. E' morta da qualche mese, sa. L’uomo aveva una grossa barba, molto lunga come i capelli che andavano oltre le spalle. Odorava di tabacco ma non puzzava. Sapeva farci, di sicuro. Occhiali scuri. Ne ho vista di gente qui ma con questo mi sono detto di non fare domande e di chinare il capo ad ogni sua richiesta. Sono stati a bere un paio d’ore. Parlavano piano e per la maggior parte del tempo sono stati zitti. Fissavano la partita alla televisione. Alle 4 gli ho detto che dovevo fare le pulizie di chiusura del mio turno. Siamo un locale aperto 24 ore su 24, tutto l'anno. Lui mi ha messo altri 50 pezzi davanti dicendomi tu non ci hai mai visti. Non so perché a quel punto ho visto le sue dita pulite. Le mani della donna erano pulite, la carne era irritata e ritirata. Per tutta la serata erano state sporche di vernice. Quando sono rientrato dopo la pulizia del bagno esterno ho chiesto all’uomo se fosse tutto a posto visto che la portava fuori dal locale in braccio. Tutto bene ragazzo, si è solo addormentata. Sa, io non sono un liberale. Ho sempre votato conservatore. Lavora, tieni la testa e gli occhi a posto e farai strada. Questo mi diceva mio nonno, agente.
lunedì, maggio 25, 2015
domenica, maggio 24, 2015
7,1
Cos’è che si poteva dire. In quel quartiere la gente stava ferma. Andava al lavoro, tornava a casa. La profondità del tempo per le strade. Qualcuno si lanciava dal ponte fuori città e atterrava quasi morto sul letto del fiume prosciugato da decenni di pratiche dissennate. Moriva qualche istante dopo nel tanto sospirato aldilà. Chi sarà il prossimo. Le persone di questa città raramente si fanno di queste domande. Non pensano come vivono gli altri. Nelle prigioni, negli ospedali, nei manicomi che stanno chiudendo. Quello che una costituzione può dire. Cose come diritti, doveri, negazioni quando l’essere umano è solo di contorno a chi detiene veramente il potere. La democrazia è sempre stata come stare ad atene o ad off broadway. Vedete, voi vedete. State vedendo qualcosa? Sentenze millenarie iscritte sui frontoni dei palazzi delle istituzioni. Ricordate bene quale è il vostro posto a tavola, cari concittadini. Bandiere appese che collassano da balconi giusto prima che si perdesse l’equilibrio generale. La caduta di una nazione secondo il racconto del buon samaritano. Siamo pieni di lupi al confine: sentiamo il loro odore, guardiamo i lori occhi e i loro corpi che si ritirano e che si stendono. Il mondo materiale è il solo racconto che possiamo farci. Tanto tempo fa anche noi siamo stai bambini, come dire è tanto tempo che non ascoltiamo rock n roll. Un’ultima cena e donne che si dilatano attraverso un acquario. Mia moglie era sempre così stanca. Insegnava storia ed epigrafia della Grecia Antica. Il suo mondo era una biblioteca a cielo aperto. O una prigione di massima sicurezza. Tutto era così dannatamente simbolico. Ero solo la sua infrazione quotidiana.
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