sabato, aprile 19, 2014

Le macchie di Giove







Alla caffetteria
gli specchi
prima del bagno

una lunga giornata in nero
il giardino nero & muto
le leggende dette per far addormentare

nessuno si fermerà qui
tu sei uno degli ultimi di passaggio
& hai gli occhiali

qualche ferro vecchio
& vedi il mondo in un modo
che non esiste più

scusi potrebbe farmi l'hamburger
in quel modo
ma caro mio nessuno me l'aveva mai chiesto

in alcune parti la terra è così piena di colori
& la guardi & pensi alle montagne della luna
alle macchie di giove che gravita solo

dai dimmi quanto starai in giro ancora
fuori la temperatura sta scendendo
spero tu non dorma in macchina.



Non è nel mio bagaglio









ha preso una casa
a pochi isolati
da qua

il sabato pomeriggio
c'erano dei sabato pomeriggio
in cui metteva mano al suo archivio

metteva su un disco dei grateful dead
prendeva qualcosa
poi dopo una certa ora era fuori controllo

&d ogni sabato che passava
avevamo un pezzo di casa in meno
c'è sempre qualcuno dietro una descrizione

galli che cantano
donne mestieranti che battono
pastori che predicano

mobili in meno
finestre fatte a pezzi
porte stortate

ma a me andava bene stare con lei
basta che non toccasse i libri
gli scritti gli album i negativi

dicevano che ci sarebbe stato
il risveglio della esondazione
qualcuno le tavole della legge

quella cameriera
ha saputo sorriderci come tuo padre
le ho detto risvegliandola

quattro volte a settimana
mi addossava la colpa
di non aver avuto figli

anche se non era vero
& gli altri tre giorni
diceva che era stata una benedizione

non aver avuto figli
neanche uno
una volontà cosmica la definiva

si qualificava come un'artista concettuale
poi attaccava
con la storia della madre mancata

gli americani hanno un ottimo detto
"non è nel mio bagaglio"
& nel suo i figli non potevano starci.