giovedì, febbraio 20, 2020

N.O./28



Mi sono ritrovato sulla I-45 nel pomeriggio. Uno dei più classici pomeriggi sulla I-45, guardando a sinistra, verso la parte finale dell'intestino dell'orgoglioso ed impaurito Sud, dove non si imbavaglia la parola di nessuno. Le benedette chiome dei fantasmi dei soldati Confederati sotto i folti sermoni ed i rami piegati delle querce di questo posto sono solo la ricompensa per la camera senza vista che abbiamo affittato e vissuto in Centro America. Panama nel caldo dell'orologio nel cruscotto sporco di grasso segnava le 3.45, e la macchina stava a zero in quanto a benzina, olio, pressione delle gomme. La velocità variava a seconda delle spinte della strada. Il crogiuolo esistenziale delle onde radio. Dovevi dartela a gambe vecchio mio, tanto tempo fa. Ora non puoi più; non solo sei coinvolto, ma stai per essere messo sulle prime pagine, o le ultime che siano. Dipende da come prendi in mano un giornale, da dove inizi a leggerlo. Bella dannazione. Delfini e scimmie direttamente dall'Arizona. Ti stanno braccando, piccolo presuntuoso. Stanno venendo a prendere proprio te. Tenevo le mani piantate sul volante e l’idea di tutti quei corpi, di tutto quel sangue ammassato e delle vite che non sarebbero più tornate indietro. L’unica cosa di cui sono sicuro, ancora adesso, è il duplice omicidio a lato della strada, visto che ne sono stato coinvolto ed ho sparato a quelle due sagome per legittima difesa. L’autobus dei bambini si è rivoltato per metri e metri per poi addormentarsi nel fosso, in un tonfo muto, accartocciandosi dal di dentro. Sono andato sul posto dell'incidente. Ho rimesso l’anima varie volte. Mi sono scolato una bottiglia di vodka e sono ripartito alla volta di New Orleans. Ah, non si penserebbe mai di diventare persone del genere, soprattutto dall’ambiente da cui vengo io. Criminali dal colletto bianco a vita. Non so quando qualcosa si sia rotto ed abbia iniziato questa vita. Non mi ricordo neanche l’ultima volta che ho sentito la mia prima moglie e mia madre - ehy tu signorina tutta rock’n’roll dove ti sei nascosta. Così parlavo a mia sorella, ma c’è una cosa che apprezzo del passato: non torna mai indietro. Il passato è il più grande creditore di tutti i tempi, è la nostra banca privata del futuro. Possiamo rapinarlo, saccheggiarlo, farlo esplodere o semplicemente entrare ed uscire come farebbe un perfetto gentiluomo di queste parti e di questi tempi. Il discorso è questo: o crepi prima o vai avanti a vedere cosa succede. Mettere sul tavolo un ragionamento del genere e distrarre quelli che ti stanno ascoltando mentre tu invece li stai seducendo con uno dei tuoi vecchi trucchetti gestuali o verbali. E non c’è nessun discorso di giusto o sbagliato, di giustizia divina, di pareggiamento dei conti, c’è solo una cosa: la tua mente nel tuo corpo. Questi sono giorni della Divisione della Gioia. O stai nel fosso con le lamiere roventi a farti da bara o ne esci fuori brancolante, con la pelle a monconi, con una verità che non sarà mai tollerata, ma che non ti verrà mai tolta.









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