martedì, maggio 05, 2015

5,10





Siamo usciti quella notte. Avevamo sentito le notizie degli scontri e dovevamo andare fuori a fare il pieno. Qualche volta il colore della notte è così ampio mi diceva. Lo diceva anche della luce. Vandalizzazione. Si parlano tra loro, davanti ad un piatto di uova ed una tazza di caffè. E’ ancora presto. Il mattino deve iniziare più tardi, in un altro modo. La terra dietro casa dove bambina iniziava a correre, girando in cerchio. La polvere che veniva alzata. Le facce delle persone che aveva visto dai tre anni in poi. Il terreno di scontro da studiare come la genesi dei rapporti madre-figlia. Un po’ più in là, oltre il confine della contea. Rocce, radici, rampicanti. Siamo qui, nell’accesso della notte. Miriam, la guardavo in macchina, nelle strade attraverso i campi. Erano dei camminatoi con scorie di granturco. Siamo vicini, mi diceva. Coi testi si poteva recitare che sto iniziando a vedere la luce. Ma sai, io vedo tutto che sta diventando dilatato, scuro ed esteso oltre la nostra capacità oculare. Tenevo le mani sul volante, cosa che non facevo mai. Miriam iniziò a respirare a fatica, sudare, odorare. Gli uomini. Impulsi elettrici ed orgasmici. La grande promessa del diluvio universale che non arriverà mai. Si sono succeduti, secondo diverse forme ed apparizioni. Li conosciamo bene oramai. Eraclito, il Cristo, poi abbiamo dovuto aspettare Marx e Nietzsche-Zarathustra. Sappiamo sempre di cose stiamo parlando. Questo è un equivoco che va chiarito. Il più grande bugiardo è quello che vi dice o dio, o dio mio non volevo fare quello che ho fatto, dire quello che ho detto. L’unica verità è che non siamo mai scesi da quella pianta, milioni di anni fa. Presunzione, orgoglio, miseria, in una parola: paure. La macchinazione collettiva che sfocia nella volontà delle masse è una cosa già morta in questo secolo. Io una volta credevo, credevo in molte cose. Basta prendere alcune invenzioni dell’uomo: il diritto, la matematica. Ci hanno aiutato. Ci hanno fatto progredire. Sono tutte regole di derivazione logica, il che significa che è convenzionale e ciò che è convezionale non è mai una cosa pura. La purezza non esiste. La purezza per me è solo quel tavolo sporco che trovi in un bar o che hai a casa. Ci si circonda di religione, miti pagani, si crede nell’astro del progresso o della famiglia, ci si fascia il cervello e lo stomaco con pillole ed alcool. Qual è la differenza. L’uomo è sempre stato aggrappato a quella pianta, al suo tronco, ai suoi rami. E alla fine siamo tutti benvenuti.






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