venerdì, marzo 01, 2013

Faccia sporca






la prima volta l'ho vista
in un corridoio della scuola
quindi in cortile, con la faccia sporca

la guardavo dai vetri del muro
mentre passavo oltre il muro
& lei stava sul banco

il grembiule era rosa & bianco & nero
rosa con delle righe bianche
rosa con delle righe nere

la testa sembrava una ciotola di creta di poco conto
capelli lisci raccolti
fatti dalla mamma che aveva, di solito

poi scendeva alla campana
mai alla ricerca di un pallone
si appoggiava alla ringhiera

aspettava lewis carroll in abito
faceva molto caldo nel sud
soprattutto quando si era molto magri

gli alberi erano in fiamme
non si può ricordare sempre tutto nei tempi della crisi
(mia madre fresca & sola mi compra un gelato)

dietro quell'angolo giulia
prendeva posizione
& si faceva, immaginifica

passava la lingua
lenta sul suo palato
piegandola all'ingiù

contro la lingua
di chi gli stava davanti
in un camera senza vista

usava battere i denti
come in una campana di gelatina
come dei bottoni da tirare & stringere


un bidone piazzato
in strada
& strisciante davanti a lei


una sensazione mortificante
di beatitudine profetica
puoi sentire il mio cuore che batte?

lo sento meglio
quando ti sto dentro
con il  mal francese, dietro cara

dietro quell'angolo della bocca
per una promessa ostentata
per un decennio scarso

intossicata, avvolgeva il tabacco
& lo piegava, anche questo
su un braccio, verso est

la polvere nella carta
da poco accesa si accendeva
& decisa, mollava la testa

a quel punto appuntava con gli occhi
era ferma in quella città da due giorni
calciava una carta di caramella

la testiera del letto
un pozzo di luce grassa & rossastra
un'altra versione dell'essere

i suoi muscoli sulle gambe & le ginocchia a X
dove si riversava la mia preferita dolcezza
erano per me un'ossessione

"hai delle mani così morbide, cristo
scusami
sono un po' in confusione

prima ho acceso
per far tirare avanti
il mondo

prima che il giorno si rompesse
- ... capisci
sdraiamoci"

l'odore di questa sera
di questo posto
mi porta a lei

un lime vecchio
quasi marcescente
piegato & spremuto

con una mano pesante
di un uomo pelato
con una camicia nera

nel mio bicchiere alto
con ghiaccio & soda
legge sospesa

tutto con sotto l'higgs boson blues
la vecchia raffineria di famiglia
era sempre fissata con edie sedgwick

alle luci della ribalta & radicalismo sessuale
una foto di marsiglia in cui era nuda
il fango di wight

frammenti passionari
dalle pellicole mute di Warhol
quello che le piaceva

incontrata in ascensore
in altre occasioni
avrei detto 'trucco pesante'

molta posta in mano
le ho prestato una biro
di un hotel di 5 anni fa

con lo scotch sulla bocca
lei non si ricordava un granché
Checov Carver o Cheever

avevo un regalo
una trasmissione alla radio
alle 12.40 al confine

l'anello & gli orecchini
stanno nel mio cassetto
l'ho lasciata al 4° piano

aveva un pollo arrosto
delle uova
&d un barattolo di maionese

non poteva essere lei
questo non verrebbe capito
l'ho invitata a cena

com'era ovvio ha declinato
si dice così, questo non
questo è

il mio amico malato
mi diceva
"punta alle donne più pulite che vedi

le vedi in faccia perché ti ricordano
tua madre o esattamente l'opposto
è quello che vorresti, nick

un po' di male francese &d una scimmia
sulla tua macchina da scrivere
sui tuoi libri &d i tuoi dischi

vai pure a basilea
alla bayeler, un po' di febbre
potresti tornare diverso"

questo non verrebbe capito
in una terra straniera
& con un linguaggio
completamente nuovo

[...] quanto segue [...]
quindi, è soltanto
una descrizione

l'attimo in cui mi sono sfilato
il cappello dal pugno
per salutarla

mentre il papa
vedeva le basiliche fumanti
dal suo elicottero sopra roma

il giorno è uscito
da un guanto lucido -
l'ho scritto da qualche parte

dove preso a prestito
pagato dove pagato, rimasto
questo sono io

poi presi a scrivere meglio
parlo della sola grafia
mio padre, il giudice

giulia alice mi ha confidato
un'altra volta che la incontrai
"le paure vengono una ad una

certi atteggiamenti
oltre che nocivi possono essere
compromettenti

ti faccio un esempio rapido
sciacquati la bocca
inginocchiarsi alla mattina

ipotizza
un colorarsi la voce
o un piacere orale"

teneva le pillole mischiate & pestate
nei contenitori delle pellicole a colori
era dura & nera

"comunque vada, la vita
è sempre una macchinazione
buona o cattiva che sia

quei tuoi libri sono così intensi
sono una scommessa
tu in fondo scommetti su tutto da trent'anni
tutto è così intenso così saturo quando si entra qui
anche Goya sui disastri della guerra, cristo i colori

vedo che con il tempo
non ti sei fatto mancare niente
quando inizi quel lavoro sulla metropolitana?"

non posso dirti niente di certo
visto che da molto tempo
tu non ci sei più

lasciali dire
fino in fondo
dove devo arrivare stanotte,
fammi arrivare.



Nessun commento:

Posta un commento