giovedì, marzo 31, 2011

Da Qoelet Blues

Canto di una pietra del Nuovo Messico  

I:
I primi quattro giorni li ho passati
sulle domande giovanili
hanno iniziato a cantare lente
poi spaccarsi in uno sola
sempre stante nello stare
incavata fino all'orlo del terriccio
nella posizione inebetita
nella caligine che annuso
des-oleazione putriferica
quello che non riesco
mai a nascondere
tra le pieghe secche
del mio minerale
incavata fino all'orlo del terriccio
nella posizione inebeti
il colore fracassato
non lo vedo
è fuori è naturale
nel legno bollente delle stelle
paglia voglio che renderai al fuoco
con una violenza maggiore
e questa terra ha da dartene
e dio ha solo due gocce
la terza pesta i piedi per terra
è troppo umana
li conosco e quando sarà
Malachia salverà gli uccelli notturni
è l'ultimo della scorta
e che sia l'ultimo
hanno iniziato
prima con un chiaro gioco di sostituzione di dita
poi un raddoppiarsi un accumularsi
un certo rumore sudicio chiromantico
un quasi farsi pugno
che si sottrae al dunque
per piegarsi ed infilarsi
a becco di papera
a forza dentro 
testa di cobra
dilata spinge gonfia
a grandi fiotti
inizio a capire
dalle mascelle di vipera
tutta troppa povera crista
colo di sgorgo
deve smettere
inizia a prosciugarmi
e a leggere
i miei veri componenti chimici.

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