domenica, maggio 20, 2018
M. 200
Per il mio popolo
non ci sono feste
c’è solo una vecchia radio spenta
che mutizza il buio
un assolo improvviso
di una figura di donna attempata & scomparsa
come al solito parlano di arte
come al solito
c’è chi parla per me
addossandosi le colpe di un millennio di dissoluzione
un urlo quarantennale parla per me
& per i più deboli - chi più di me
i carri armati & le prostitute
sotto il portone di casa mia
le milioni di rivoluzioni mancate
le fughe a metà del secolo intossicato
c’è quello che non sappiamo fare
c’è quello che non ho potuto fare
ci sono gli astri, così vuoti & inermi
nessuna occasione per renderli migliori
c’è quello che un bambino in un parco
ha perso per tempo
il ragazzo andò & non fece ritorno
& l’uomo che tornò aveva attraversato i territori
dove sono finiti gli anni persi
dove sono i monaci che hanno preso voto per me
&d eccoci seduti dove non ci si deve sedere
&d eccoci ricalcitranti dove regine cattoliche giacciono
eccomi con le mie membra raccolte
per un saluto alla bandiera
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