domenica, luglio 19, 2015

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il sole andato nel fondo dei raccordi stradali la radio della macchina ancora accesa per sopravvivere alla migrazione primaverile degli uccelli e degli esseri umani che accompagnano una strada da prendere dopo le sette di sera grandi sopraelevazioni sospese a centinaia di metri d’altezza sopra sulla valle arsa dal petrolio fuoriuscito e incendiato per alcune trivellazioni non contenute le luci esterne di un cinema abbandonato sono rimaste senza elettricità da una quantità temporale senza nome e forma fuori dalla tavola calda macchine con grossi pneumatici fuorimisura danno il benvenuto a qualche avventore di solo passaggio e lei quella ragazza che su un tavolo bianco e tiene un giornale dalla carta color seppia, che sembra dire a tutti ho visto il mondo, guarda pagine su pagine fino ad arrivare alla sezione annunci, non quella per cuori solitari ma quella delle offerte di lavoro, avrebbe voluto portarsi dietro un pennarello per cerchiare annunci e numeri di telefono ma non lo ha fatto e non farà niente di tutto questo poi sposta il giornale e si prende un altro bel sorso di caffè e ordina un frullato alla vaniglia butta un occhio fuori dalla vetrina e ha visto che che sto camminando fuori.





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