in un sottopasso della Vecchia Central Station di LA
cosa volete che importa quando sei mezzo andato
ti cacci in una cabina telefonica & chiedi aiuto
&d hai appena attraversato il Paese
in meno di quattro ore
& se fossi morto magari ti meriti un funerale
già, & se fossi mezzo morto, cosa ti meriti
non per forza una sepoltura
per quello ci vogliono altri soldi
i cd. risparmi di una vita, ecco per cosa si risparmia
se non per morire meglio
ritornando a quella telefonata da Parigi
una donna infelice &d infausta
che poi non era da Parigi ma era da Lisbona
in certe situazioni una capitale vale l’altra
è una maiuscola per una minuscola o viceversa
il letto è ancora caldo sudato umido imbrattato
di troppi sacramenti condotti
troppo sesso & polvere da sparo
nell’ultima nostra unica speranza rimasta
la speranza nella forza di rialzarsi
per un'altra amante, magari sdolcinata fino al disprezzo
manifestare per le strade - la paura non esiste
ogni libertà muore nell'appassire della disperazione
eccedi finché ti saranno rimaste le idee in testa & la dignità
una salvezza concessa a buon mercato arriverà sempre
un’intercessione ottenuta nella stagione dei saldi
sei stato la guardia di troppi destini svenduti
messo in disparte per la verità infedele di una nazione
inconcepibile per aver rotto troppi bicchieri nell’angolo
incomunicabile perché lì a provare le leggi eterne della fisica dei corpi
a proposito, scimmia, vedi di non chiamarmi di sabato, mai
io festeggio di sabato, sempre
il mio popolo ama le feste
è domenica che vado in crisi, c’è tutto quel traffico
vieni avanti per quello che sei
quella che ha sempre tremato sei stata tu
certo che era una delle ultime volte
che mi sarei fatto vedere in città
trovata la confessione scritta dal santo di turno sul bancone
poi catapultato con un pugno schiacciato di bigliettoni
ho messo subito su, li ho messi dentro
per il primo brano di Tom Waits che mi è capitato
la mia donna aveva preso a sembrare di un giallo scuro
che tipo di infuso stai bevendo cara, lei:
non è l’infuso, sono le pillole, non è la mia doppia personalità
oggi è lunedì & non è detto
che sia la peggiore giornata della settimana
parlane con quella bestia che teniamo in casa
domani rasati per bene
come facevi una volta
forse trenta anni fa
accendi la luce prima di addormentarti
parla con gli spiriti come fai di solito
poi fai dei versi nel sonno, comunica con l'oltretomba
mi sono rasato il petto il pube & la testa
ho iniziato a sudare & sanguinare per pietà
non è che potresti allungarmi qualcuna delle tue pillole
dai che scendo & vado a farmi un giro
sì dammene ancora almeno un po’ di quelle
certo che ti amo imprigionata in quel corpo
caro amore mio freudiano, cara carcassa decrepita
non credo negli uomini o nelle donne con gli impermeabili blu
non sono mica tutti Leonard Cohen il Signore del Giorno Dopo
sai cosa ti dico
è quello che volevi
vivere di continuo
in una casa infestata
dove riniziare di nuovo
& ancora & ancora
i nostri dannati film in bianco & nero
il mio studio il mio laboratorio il mio archivio
quel mostro da migliaia di libri che è la mia biblioteca
quella bestia mostruosa che è la mia testa
miliardi di parole milioni di ore
senza che possiamo definire la solitudine
ma è questo che volevamo
IL NOSTRO BEL CIRCO
con LA REGINA & IL RE DELLA MENZOGNA.